Regista umorista che ha sempre dimostrato di essere tra i più laboriosi e più fantasiosi, Woody Allen non si è mai tirato indietro nel prendersi dei rischi, confrontarsi con archetipi della cultura americana, rivisitarli in chiave più classica e personale.
Woody Allen, un regista che ha segnato irrimediabilmente il cinema mondiale, un autore sempre godibile, nonostante gli alti e bassi, è considerato uno dei cineasti più importanti della fine del ventesimo secolo e dell’inizio ventunesimo secolo. Ha vinto il premio Oscar per ben quattro volte: per il miglior regista, per “Annie Hall” e nella categoria della migliore sceneggiatura originale di “Annie Hall”, “Hannah and Her Sisters” e “Midnight in Paris”. Ha anche vinto diversi Bafta e due Golden Globe. Le sue opere sono caratterizzate dal gioco dei limiti della realtà, mettendo i personaggi in una condizione di disagio, ma in situazioni comiche per lo spettatore. Il modo in cui interseca i dialoghi e introduce l’umore nero è decisamente notevole. Le relazioni di coppia, con i loro problemi, e la psicoanalisi sono anche delle costanti tematiche nei suoi lavori.
Accusato troppo spesso di non avere più nulla da dire, Woody Allen nel 2013 aveva dimostrato invece di essere ancora in grado di fare grande cinema con un film radicale come “Blue Jasmine”. A stupire è stato anche l’anno scorso quando ha convinto pubblico e critica con “Wonder Wheel”, un film ironico al punto giusto, nonostante la drammaticità della trama. Una pellicola intensa, coinvolgente e credibile per il realismo che, dietro le meraviglie del luna park, racconta i tragici alti e bassi della ruota della vita.
Certo, è vero che l’Allen di “Pallottole su Broadway” del 1992 e soprattutto quello di “Match Point” del 2005 non si è ritrovato più, ma se si vuole essere sinceri bisogna anche ammettere che di film mal riusciti ne ha realizzati ben pochi. D’altronde lui è un numero uno, e anche i più grandi numeri uno hanno preso gol, ma il trofeo l’hanno sempre portata a casa.
Woody Allen: gli inizi e il successo
Allen Stewart Konigsberg è nato nel 1935 a New York da una solida famiglia ebrea di Brooklyn e ha frequentato la Midwood High School di Brooklyn. A quel tempo ha imparato a suonare il clarinetto e il violino. Non gli piacevano le scuole, eccelleva solo nello scrivere testi con grande umorismo. All’età di 17 anni, ha deciso di chiamarsi Woody Allen.
Nel 1953 Allen entrò all’Università di New York ma si ritirò dopo il primo semestre. Negli anni Cinquanta ha fatto brevi apparizioni in televisione, spettacoli comici di cabaret e spettacoli teatrali, fino a quando, nel 1960, gli fu permesso di scrivere sceneggiature. Nell’anno del 1968 ha debuttato con il suo primo film, “Take the Money and Run”. Da allora ha iniziato a guadagnare una meritata popolarità. Nel 1969 ha creato il suo primo spettacolo “Play It Again, Sam” e ha anche diretto il suo primo film “Prendi i soldi e corri”, in cui Allen ha scritto la sceneggiatura e ha svolto un ruolo da protagonista. Una commedia, in cui presentava tutta la sua autoironia e il suo umorismo intelligente.
Woody Allen ha iniziato a sviluppare il suo stile caratteristico dal 1969 e da allora ha realizzato principalmente commedie come “Bananas” del 1971 o “Tutto ciò che avresti sempre voluto sapere sul sesso”. Insieme a Diane Keaton Allen ha realizzato film celebri come “Sleeper” (1973), “Love and Death” (1975) e “Annie Hall” (1977) uno dei suoi più grandi successi. Due anni dopo è stato rilasciato il film di “Manhattan”, in cui Allen si dimostra un bravissimo musicista.
Nel 1980, Woody ha iniziato la sua relazione con l’attrice Mia Farrow, protagonista di numerosi film fino alla loro separazione. Ha recitato in “Midsummer Night’s Sex Comedy” (1982) e “Zelig” (1983); in “Purple Rose of Cairo” (1984) e “Hannah and Her Sisters” (1985). “Husbands and Wives” è stato il loro ultimo film insieme. Successivamente Woody ha diretto di nuovo una commedia intitolata “Manhattan Murder Mistery”, dove i suoi amici e attori Alan Alda e Diane Keaton hanno cercato di risolvere un complicato mistero. “Bullets Over Broadway” ha presentato il favoloso ruolo di Dine Wiest. Nel 1995 ha rilascito “Mighty Aphrodite”, invece la prima commedia musicale è arrivata nel 1996, “Tutti dicono che ti amo”. Successivamente, Woody ha diretto anche “Deconstructing Harry” (1997), “Celebrity” (1998) e “Sweet and Lowdown” (1999).
Woody Allen: dal flop a Match Point
All’inizio del ventunesimo secolo ebbe una sorta di crisi, dove le sue pellicole non ebbero un riscontro positivo al botteghino assimilabile al quelle precedenti. Quando tutti oramai lo consideravano un regista sul viale del tramonto, tornò alla ribalta al Festival di Cannes nel 2005 con uno dei film più belli e ben riusciti nel panorama cinematografico internazionale. Presentò nella kermesse francese una pellicola assolutamente atipica per la sua filmografia, “Match Point”, con Jonathan Rhys-Meyers e Scarlett Johansson. Qui Woody Allen, abbandona i toni della commedia per girare un noir di denuncia sociale, liberamente ispirato dal celebre romanzo “Delitto e castigo” di Dostoevskij. Lontano dalle location abituali della Grande Mela, il regista newyorkese, rievoca, supportato dalle altere ambientazioni londinesi, atmosfere hitchcockiane. Il film procede inesorabile nel delineare una parabola di assoluta disumana moralità attraverso un’impeccabile costruzione melodrammatica.
Allen, nelle vesti di impeccabile sceneggiatore e regista, è riuscito a dimostrare un invidiabile talento nel mettere in scena una raffinata e gelida tragedia sul senso di colpa, sull’importanza vitale della fortuna, sulla rigida struttura sociale, sull’incapacità di rinunciare al benessere acquisito, esaltando gli istinti primordiali dell’uomo in una cornice di strenua eleganza formale. Perfetta la scelta di usare la musica lirica, ad appannaggio di quella jazz protagonista nelle pellicole precedenti, come contrappunto operistico a un’agghiacciante vicenda che raggiunge l’apice della tensione nella lunga sequenza del drammatico duplice assassinio.
Nel 2006 lo ritroviamo ancora una volta insieme a Scarlett Johansson in “Scoop”, sempre ambientato nelle capitale britannica, come “Sogni e delitti” del 2008. Sempre nel 2008 presenta “Vicky Cristina Barcelona”, questa volta ambientato in Spagna, dove nel cast fanno parte Scarlett Johansson, Penélope Cruz, che per il ruolo ha vinto il premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2009 (il primo assegnato ad un’attrice spagnola), Javier Bardem e Rebecca Hall. Una pellicola incredibile che principalmente è una delicata analisi di uno dei temi più difficili e consumati: l’amore e i suoi confini.
Nel 2010 dirige “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” e nel 2011 ha presentato “Midnight in Paris”. Nel 2011 gira nei mesi di luglio e agosto a Roma il suo nuovo film con il celebre attore e regista italiano Roberto Benigni e nuovamente con l’attrice spagnola Penelope Cruz. Un film, uscito poi nel 2012, “To Rome with Love”. Nel 2013 dirige il film “Blue Jasmine”, grazie al quale una bravissima Cate Balnchett ottiene il suo secondo Premio Oscar e il terzo Golden Globe. Nel 2014 gira nel sud della Francia “Magic in the Moonlight”, con Emma Stone e Colin Firth. L’ultima pellicola cinematografica è stata “Whonder Weel-La ruota dei desideri” con una strepitosa KateWinslet.
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