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Vasco Rossi: polemiche sul Festival di Baglioni

by Adriana Santovito

Vasco Rossi ha detto la sua sul Festival del collega Claudio Baglioni, definendola “massima autocelebrazione” del suo direttore artistico.

Il Blasco sembra avere infatti le idee molto chiare sulla scorsa edizione della kermesse sanremese, nonostante affermi di averla seguita soltanto in parte.

Claudio Baglioni

Mentre si prepara a tornare sui palchi dei principali stadi italiani, il rocker di Zocca regala qualche piccola anticipazione sulla scaletta e non risparmia anche alcune opinioni personali sul Festival della Canzone Italiana, come quelle contenute nell’intervista a Vanity Fair che questa settimana gli ha dedicato la copertina.

Negli anni Settanta, lo guardavo per ridere. Si vedevano delle cose talmente assurde da non sembrare neanche vere. Quando Ravera mi invitò al Festival, nel 1982, gli dissi: “Stai scherzando? Io sono un rocker”. “Ma hai bisogno di una platea nazionale”. Aveva ragione, al tempo mi conoscevano solo in Emilia. Chiesi: “Ma posso fare quello che mi pare?”. Pensavo: “Vado lì e li prendo un po’ per il culo e mi faccio anche notare”. Allora solo metà dei partecipanti arrivava in finale. Io ci riuscii e Claudio Villa, no. Il reuccio, capito? Infatti s’incazzò come una bestia. Ravera si era chiuso dentro l’ufficio e lui era fuori che tirava calci e pugni alla porta: lo voleva ammazzare.

Riguardo la scorsa edizione del Festival, quella che ha avuto come direttore artistico Claudio Baglioni, Vasco ha dimostrato di avere un pensiero molto chiaro, velatamente ironico.

Un po’ in ritardo volevo fargli i complimenti perché è riuscito a trasformare il festival di Sanremo in un monumento a se stesso. Facendo cantare le sue straordinarie canzonette a tutti i super ospiti ha raggiunto il massimo dell’autocelebrazione. E nessuno ha aperto bocca. È un genio quel ragazzo lì.

A cura di Adriana Santovito

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