Süden II – Il secondo capitolo dell’avventura musicale di Pippo Pollina, Werner Schmidbauer e Martin Kälberer

di Andrea Prosperi

“Popolo di poeti e navigatori”. Forse non c’è modo migliore per rappresentare un artista come Pippo Pollina, cantautore siciliano trasferito da anni in Svizzera e divenuto celebre in diversi paesi del Centro Europa (in particolare in Austria e Germania). Un artista, insomma, che ha legato la sua avventura artistica alla scoperta di realtà fuori dal suolo natio. Un viaggio che lo ha portato a comprendere quanto la canzone italiana possa essere amata fuori dal Belpaese, in un solco che fin da Nel Blu dipinto di Blu ha fatto innamorare migliaia di persone della cantautorialità nostrana.

E, si sa, non si ottiene miglior risultato di quello che si genera dall’incontro di diverse culture e tradizioni, piuttosto che dal loro isolamento. Nasce così il rapporto artistico tra Pippo Pollina e i tedeschi Werner Schmidbauer e Martin Kälberer, suggellato dall’album Süden, del 2012. Sette anni dopo il trio torna con Süden II, un secondo capitolo in grado di portare nuova linfa, restando fedele allo stile musicale dei tre, senza imitare se stessi.

Pollina

L’album è composto da quindici tracce, con una perfetta suddivisione linguistica: sette tracce in italiano, sette in tedesco, e una strumentale. Eppure la straordinarietà è nell’incrocio tra le due lingue, grazie ad una perfetta forma di ibridazione, per cui strofe di una lingua si alternano comunque a versi nell’altra, portando così alle orecchie degli ascoltatori una esplosione di vitalità e rendendo l’ascolto non semplicemente passivo, ma stupendo la mente grazie a degli omogenei quanto imprevedibili cambi linguistici.

“Vitalità” è probabilmente tra le parole chiave di questo lavoro. La cantautorialità alla base dell’arte di Pollina si mescola a esigenze pop, dando vita a canzoni in grado di richiamare la tradizione della canzone italiana senza distorcerla, ma rinnovandone e esaltandone le differenze nella mescolanza di stili grazie alla presenza di Werner Schmidbauer e Martin Kälberer. Un lavoro veramente a sei mani, quindi.

I testi sono caldi di una forte emotività: storie di speranza e d’amore, con gocce di malinconia a richiamare un mondo più reale, diviso tra luci e ombre, tra gioie e dolori. Ed è in questa emotività, in questa passione elegante e a tinte variegate, che la Sicilia incontra la Germania. Ed è Europa: finalmente.

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