Star Wars, 42 anni e non sentirli

di InsideMusic

Quarantadue anni dalla sua uscita. E ancora appassiona generazioni di fan. Il 25 Maggio 1977 usciva nelle sale cinematografiche Star Wars, successivamente ribattezzato Episodio IV – Una nuova speranza. Sviluppato dalla mente creativa e appassionata di George Lucas, questa pellicola fu il punto di partenza per una delle saghe più classiche della storia del cinema. Non solo, ha dato vita a tutta una serie di progetti paralleli che si sono concretizzati in spin-off, libri, fumetti, cartoni, in un Universo espanso dalle possibilità inesauribili

Una nuova speranza fu il punto di partenza per la cosiddetta trilogia originale, caratterizzato dalla presenza di tre giovani attori. Parliamo di Harrison Ford (il mitico Han Solo), Mark Hamill (l’iconico Luke Skywalker) e Carrie Fisher (la decisa e carismatica Principessa Leila). Tre attori che hanno poi intrapreso carriere differenti, ma che hanno avuto questa importante e comune piattaforma di lancio. Non solo. Hanno contribuito a creare alcuni dei personaggi più caratteristici del cinema delle decadi a seguire. La ribellione e lo spirito libero di Han, la bontà di Luke, la fermezza di Leila, uno dei primi grandi e forti personaggi femminili nel cinema.

Caratterizzato da una trama piuttosto semplice, il primo (o il quarto, a seconda di come si conti) episodio è seguito da L’Impero colpisce ancora. Probabilmente il miglior episodio dell’intera saga, presenta Il colpo di scena della storia del cinema. La battuta del crudele Darth Vader, “Luke, sono io tuo padre”, è diventata un vero e proprio cult, citato e inflazionato dal lontano 1980 a oggi in tutti i modi possibili e immaginabili. Un colpo di scena e una trama che richiamano l’Amleto di Shakespeare (il figlio che deve uccidere l’assassino di suo padre) e nientepopodimeno che Edipo e Freud (il figlio che scopre di dover uccidere proprio suo padre). Si tratta di qualcosa di geniale e macabro allo stesso tempo. I dilemmi che vengono aperti verranno risolti soltanto nel successivo episodio.

Il ritorno dello jedi conclude la vicenda con la redenzione di Darth Vader, che alla fine si sacrifica per salvare il figlio dal crudele Imperatore. L’episodio è un susseguirsi di battaglie tra buoni e cattivi, tra deboli e forti, tra sguarniti e armati. E’ la soluzione di tutte le saghe e di tutte le storie, la riappacificazione di tutti i personaggi, ogni ruolo ben definito, ognuno che trova finalmente il suo posto nell’universo.

Passano sedici anni e Lucas decide di riavviare la saga. Motore! Azione! E via alla trilogia prequel.

Meno spettacolare della trilogia classica, è caratterizzata dalla presenza di scene e trame molte più riflettute, intricate e politiche. Parziale delusione per i fan dei primi film, avrà modo comunque di farsi apprezzare per la descrizione dell’evoluzione di Anakin Skywalker in Darth Vader.

Una minaccia fantasma si apre quindi con una serie di mondi ben diversi da quelli rappresentati dalla trilogia originale e con un guazzabuglio di personaggi. Da notare la presenza di Liam Neeson per il ruolo del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn e di Ewan McGregor per il suo allievo Obi-Wan Kenobi (sostituendo Alec Guinness che interpretava lo stesso personaggio in età avanzata nella trilogia originale). Tale pellicola rappresenta tra l’altro la rampa di lancio per una giovane Natalie Portman, che interpreta Padmé, la Regina di Naboo. Meno apprezzabile la creazione del personaggio comico di Jar-Jar, che infatti vivrà da comprimario solo in questa pellicola, venendo ridotto a comparsa nelle due successive.

Spettacolare, ma ancora non a grandi livelli, il successivo episodio. L’attacco dei cloni offre alcuni sviluppi notevoli per la storia della saga e tantissime citazioni alla trilogia originale. Vi sono infatti mostrati il personaggio secondario di Boba Fett, la creazione dell’esercito di cloni, il progetto della Morte Nera, nonché un adulto Anakin, interpretato da Hayden Christensen. E’ da qui che cominciamo a vedere l’inizio del suo tracollo, causato dall’innamoramento per Padmé e dalla morte della madre.

Sarà il terzo episodio ad alzare l’asticella per questa trilogia. La vendetta dei Sith è l’antipodo de Il ritorno dello jediI buoni, poco alla volta, inesorabilmente, perdono. Trucidati, massacrati, traditi e sconfitti, vedranno nei maestri YodaObi-Wan gli unici superstiti. E’ un film assolutamente straziante, commovente, a tratti quasi disturbante, nonostante qualche buco di trama e qualche soluzione frettolosa. Così come L’Impero colpisce ancora mostrava la distruzione dell’amore tra genitori e figli, La vendetta dei Sith è la devastazione dell’amore tra amanti e tra amici. A riscaldarci il cuore con una nuova speranza ci aiuta solo il fatto di sapere come andrà avanti la saga, chiedendoci se davvero non ci fosse proprio alcuna possibilità che Anakin non diventasse cattivo…

Sarebbe potuto concludersi tutto qui. Ma la Disney ha acquistato i diritti della saga, nella sua colossale ascesa nel mondo del cinema degli ultimi vent’anni. Ed è così che nasce la trilogia sequel.

Gli episodi VII e VIII, in attesa del IX, hanno presentato più di qualche punto debole, lasciando smarriti e delusi buona parte dei fan delle due trilogie precedenti.

Il risveglio della Forzanonostante sia un prodotto ben girato da un visionario come J. J. Abrams, risulta un po’ la fotocopia di Una nuova speranza. L’incrocio tra nuovi e vecchi personaggi lascia un po’ il tempo che trova. Crea subito interesse e curiosità, più che il giovane e controverso antagonista Kylo Ren, il suo maestro, Lord Snoke. Alimentando le teorie più varie nel mondo dei nerd, la saga non risolve alcun mistero, decidendo di eliminare il personaggio per mano del suo allievo nell’episodio successivo, Gli ultimi jedi.

Dal titolo paurosamente inquietante, con riferimenti a teorie filosofiche parzialmente collegabili a Nietzsche (con la distruzione delle vecchie credenze per lasciar spazio alle nuove), il film apre ulteriori interrogativi e, con un pizzico di spavalderia, assottiglia la linea che separa i buoni dai cattivi, con l’inquietante contatto e avvicinamento tra ReyKylo Ren. A fronte di alcuni punti interessanti, la pellicola si presta anche a scene meno pregiate e a volte imbarazzanti o involontariamente comiche. Su tutte il volo di una vecchia Leila, spinta dalla Forza nello spazio aperto con una posa alla Superman. Una scena che ha dato vita a numerose ed irriverenti meme.

Intervallati da spin-off utili soprattutto a portare spettatori al cinema piuttosto che ad arricchire la trama della saga, questi episodi aspettano ne L’ascesa di Skywalker la soluzione e il completamento a tutti i quesiti aperti e non ancora spiegati.

La grandezza e lo splendore della saga di Star Wars è comunque innegabile e destinato a durare ancora a lungo. E’ un universo narrativo completo, pieno di tutte le emozioni. I numerosi personaggi rappresentano perfettamente le più sfaccettate sfumature delle nostre personalità. Si tratta di una saga che non può mai lasciare indifferenti, costringendo sempre ad essere partecipi di quanto succede, a parteggiare per un personaggio o per l’altro. E’ una saga che ha spalancato le porte alla fantascienza e alla space opera e che ha fatto di tutti i suoi particolari, anche i più infimi, degli elementi iconici da imitare ad ogni costo. Le spade laser, le astronavi, le filosofie, le razze aliene sono tutti aspetti imprescindibili per chiunque voglia cimentarsi in questo genere.

Dopo tanti anni, non c’è niente da fare. Compare la famosa frase. Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… Parte la famosa sigla di John Williams. E il cuore ha un sussulto. Pochi film riescono a trasmettere ancora simili emozioni dopo così tanti anni…

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