Tutti sanno che una cosa è impossibile fino a che arriva qualcuno che non lo sa e la fa.
Potremmo sintetizzare con questa massima attribuita ad Albert Einstein quello che è successo l’altra sera all’associazione “Work in progress” in provincia di Caserta.
Noi di Inside Music eravamo lì ed abbiamo assistito ad uno spettacolo davvero intenso.
Per capire cos’è successo però dobbiamo fare un passo indietro e parlare . Nata del 2015 in Campania quest’associazione è un’idea più che un luogo fisico, è difficile darle una collocazione geografica precisa perché si basa su un’intuizione di base: mettere insieme i cantautori su un palco, senza una scaletta predeterminata e vedere cosa succede. Nel corso degli anni sui vari palchi in giro per il Mezzogiorno per Camera d’autore si sono avvicendati praticamente tutti i cantautori usciti dalla scienza campana e non solo.
Anche quest’anno come d’abitudine un paio di volte a mese si sono tenuti concerti in giro per la Campania fino ad arrivare alla serata finale che ha visto una delle adesioni maggiori della stagione sia da parte dei musicisti che a livello di pubblico.
L’estate si sa è il momento dei grandi eventi dei grandi concerti su palchi fantasmagorici, i grandi festival in giro per i posti più belli del nostro paese, è quasi impossibile trovare un weekend in cui a pochi chilometri o sotto casa propria non ci sia un concerto che valga la pena di andare a vedere.
Eppure a San Cipriano l’altra sera c’era un palco che difficilmente troveremo altrove, non tanto per la musica, ma per quello che significa costruire qualcosa di positivo in luoghi conosciuti per la capacità autodistruttiva.
Il merito va ad una della associazioni più attive in questo territorio martoriato da malversazioni malavitose. La Work In Progress è attiva dal 2011 e tramite un’idea tanto semplice quanto efficace mira a rivitalizzare positivamente queste aree. La W.I.P. è un posto dove attraverso l’arte si punta a costruire dinamiche positive, si mette semplicemente a disposizione delle persone un’area aperta alle espressioni artistiche più diverse, dalla danza alla musica passando per il teatro.
L’unione di queste due associazioni ha portato all’organizzazione di un bel concerto in una casa confiscata alla camorra e riconvertita per ospitare iniziativa come quella di LiBerArti, in cui si è conclusa una bella stagione di concerti.
A leggere i nomi che si sono alternati sul palco si ha anche un bello spaccato delle voci più interessanti della scena campana. Innanzitutto i Blindur, che hanno da pochi mesi pubblicato con La Tempesta, il loro primo album e coi loro live stanno girando tutta Italia sui palchi più importanti del circuito musicale italiano. La formula era quella di tre brani per artista, hanno aperto Pedar insieme a Manco e Federe e Cuscini a formare una band inedita con un altrettanto inedito batterista, Luca Maria Stefanelli, voce dei Kafka sulla Spiaggia che hanno avuto anche il compito di chiudere la serata col loro set che oltre ai loro brani ha visto anche una bella cover di “Summer on a solitari beach” ideale augurio di buone vacanze per tutti.
In mezzo Gaetano Isernia, cantautore e tra i fondatori di Camera d’autore, I Beltrami ed i Riva con il loro raffinato cantautorato. Partecipazione speciale anche per Lelio Morra, uno degli artisti campani capaci di varcare i confini regionali e che ha da poco pubblicato il suo ultimo singolo “le Canzoni”.
Tanta musica quindi ma non solo, perché a ben guardare non sono solo canzonette ma un bel modo per costruire qualcosa di importante.
Un po’ come dicevano i Morcheeba “Rome wasn’t built in a day” ma dopo un concerto come quello che vi abbiamo raccontato costruire non è mai sembrato così facile.
Raffele Calvanese
