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Simon Le Bon: spegne 60 candeline il frontman dei Duran Duran

by InsideMusic
simon le bon
Oggi, Simon Le Bon, leader della band britannica Duran Duran e sex symbol negli anni Ottanta, spegna 60 candeline.

Simon John Charles Le Bon, conosciuto semplicemente come Simon Le Bon, è un cantante inglese, leader della band Duran Duran. Nato a Bushey in Inghilterra il 27 ottobre 1958, primo di tre figli, inizia fin da bambino ad avvicinarsi al canto e alla musica, partecipando al coro della chiesa locale. Fin da piccolo la madre, convinta del suo innato talento e vedendo la sua “faccia d’angelo”, lo spinge a prendere parte anche ai vari spot televisivi. Tra le “chicche” sul suo passato da studente spunta che il giovane Le Bon ha frequentato lo stesso liceo del baronetto Elton John, poi diventato tra i più grandi artisti del pop. Proprio nel periodo liceale si avvicina al movimento punk, e inizia a cantare in alcune band come Dog Day e Robstrov. Con questi gruppi non otterrà molti successi e per questo si dedicò prevalentemente alla recitazione, partecipando a diverse produzioni teatrali.

Tuttavia, nel 1978 decide di prendersi una pausa dal mondo dello spettacolo e fare un viaggio in Israele, stabilendosi nel deserto del Negev, dove lavora in un kibbutz. Tornato in Gran Bretagna si iscrive al corso di arte drammatica di Birmingham e quando sembra aver intrapreso un percorso di studi lineare arriva la svolta che cambierà per sempre la sua vita. Infatti, nel 1979 una band locale che si fanno chiamare Duran Duran, sono alla ricerca di un cantante e una ex ragazza di Le Bon, che lavora in un pub dove il gruppo fa le prove, suggerisce il suo nome agli altri membri del gruppo. Simon Le Bon venne così ingaggiato come frontman della band immediatamente, girando insieme a Nick Rhodes alla tastiera, John Taylor al basso, Andy Taylor alla chitarra e Roger Taylor alla batteria, diverse città e nazioni. Da quel momento in poi inizia il suo grande successo insieme ai Duran Duran che hanno portato il cantante a diventare una icona per i giovani e un sogno proibito per molte ragazze degli anni ’80. Un esempio singolare della grande notorietà raggiunta anche in Italia è il film “Sposerò Simon Le Bon”, dove una ragazza vive un amore folle per il suo idolo. Insomma, i cinque ragazzi sono protagonisti di un’enorme popolarità, accompagnata da un culto paragonabile a quello dei fan dei Beatles, tant’è vero che vengono soprannominati “Fab Five”.

La band irrompe nelle classifiche inglesi di vendita nel 1981 con il singolo Planet Earth, canzone che dà il titolo anche all’album. Nonostante le critiche non molto positive, i Duran Duran cominciano ad attirare l’attenzione di pubblico e stampa. Riceve un’ottima accoglienza anche il secondo album “Rio” per il lancio del quale girano un video su uno yacht in Sri Lanka. La scelta di girare su una barca non è casuale, la vela e il mare sono un’altra delle grandi passioni di Simon Le Bon.

Nel 1985 lo stress del successo mina l’unione del gruppo e, dopo aver girato il video la cui canzone A View to a Kill costituisce il tema di uno dei film di James Bond, Simon fonda il gruppo Arcadia con due dei membri dei Duran Duran. Nello stesso anno rischia la vita proprio a causa della sua grande passione per la vela. Partecipa con il suo yacht alla gara Fastent Race a largo delle coste inglesi, ma la traversata si rivela più difficile del previsto e la barca si rovescia a causa della perdita di un bulbo. Tutto l’equipaggio compreso il fratello Jonathan resta intrappolato nello scafo per quaranta lunghi minuti fino all’arrivo provvidenziale dei soccorsi. Tuttavia, nonostante l’incidente Simon Le Bon e company continuano i concerti, abbracciando il pubblico.

Anche dopo l’abbandono di Roger e Andy Taylor, i Duran Duran continuano a incidere dischi, ma con scarso successo. La band non riesce a mantenere il successo, a differenze dei Beatles. Un ritorno di attenzione nei loro confronti si verifica solamente nel 1993 con il disco “Duran Duran” che contiene Ordinary World, canzone che diventa il principale successo dell’anno. L’album successivo “Thank You” del 1995 non ha la stessa fortuna. Tutti i tentativi successivi si rivelano di scarso impatto dall’album “Medazzaland” (1997) registrato senza John Taylor che abbandona la band per un carriera da solista, a “Pop Trash” del 2000.

Simon Le Bon e i Duran Duran si riuniscono nuovamente nel 2001 e cominciano a ricevere dei riconoscimenti come un MTV Video Music Award nel 2003 e il BRIT Award for Outstanding Contribution to British Music nel 2004. Nello stesso anno pubblicano l’album “Astronaut” seguito poi nel 2007 da “Red Carpet Massacre” che permette loro di esibirsi a Broadway e New York e di collaborare con cantanti di un certo livello, come Justyn Timberlake.

Nel 2010 pubblica insieme alla sua band il tredicesimo album e parte per la tournée durante la quale viene vessato da problemi alle corde vocali che lo costringono ad interromperla. Nel settembre del 2011, risolti tutte le questioni di salute, torna a calcare le scene internazionali. Con i Duran Duran Simon Le Bon partecipa all’apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012.

Simon Le Bon: vita privata

Per quanto riguarda la vita privata di Le Bon si sa che nel 1985 ha sposato la modella iraniana Yasmin Parvenah, conosciuta in una maniera piuttosto insolita. Dopo averla vista in foto, Simon chiama l’agenzia presso la quale la modella lavora e, ottenuto il numero di telefono, comincia ad uscire con lei. I due avranno tre figlie: Amber Rose Tamara (1989), Saffron Sahara (1991) e Tellulah Pine (1994).

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