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Sette anni senza Mango

by Dalila Giglio

Oggi sarebbe stato il sessantasettesimo compleanno di Pino Mango, che sette anni fa ci ha improvvisamente lasciati.

Sette anni nel corso dei quali nessuno ha saputo colmare l’enorme voragine lasciata, nel mondo della musica, dalla sua prematura e plateale uscita di scena, avvenuta durante un concerto nella sua amata terra natia.

La carriera dell’artista lucano ha inizio nel 1976 ma decolla solo a partire dagli anni ’80, in seguito all’incontro con Mogol, che ne intuisce l’originale talento e le potenzialità; Mango pubblica, in quegli anni, alcuni dei brani più rappresentativi della sua carriera artistica, tra i quali “Oro” e “Bella d’estate”, e partecipa più volte al Festival di Sanremo, ottenendo anche alcuni significativi riconoscimenti.

Nel 1990 pubblica “Sirtaki”, il suo album più famoso, da cui sono tratte le celeberrime “Monna Lisa” e “Mediterraneo”: gli anni ’90 sono anni forieri di successi per Mango, che si afferma definitivamente come cantautore “pop-mediterraneo”, dotato di una vocalità unica, caratterizzata dal “semi-falsetto” e da un’estensione davvero sorprendenti.

Negli anni duemila pubblica continua a pubblicare album, due dei quali –Disincanto, da cui è stata estratta “La rondine”, e Ti porto in Africa– incontrano un particolare favore da parte del pubblico,

Se ne va la sera del 7 dicembre del 2014, in seguito a un malore avvertito durante l’esecuzione di “Oro”, uno dei suoi brani più amati dal pubblico.

Oltre a un’importante eredità musicale, che si spera qualcuno un giorno raccolga, ci lascia anche i suoi libri di poesie, frutto della profondità e della delicatezza d’animo della sua persona.

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