NON TI SOPPORTO PIÙ è il nuovo singolo di SENZA CRI: intervista

di Emanuele Faraci

Si intitola “NON TI SOPPORTO PIÙ” (Gotham Dischi, distribuzione Ingrooves per Universal Music Italy) il nuovo singolo di SENZA CRI, giovane cantautrice e volto rivelazione della nuova generazione del pop italiano che, dopo aver vinto Area Sanremo nel 2021 ed essere stata selezionata tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani dello stesso anno, torna con un brano pieno di energia, fuori ora su tutte le piattaforme digitali.

“NON TI SOPPORTO PIÙ” è stato scritto e composto da SENZA CRI e prodotto da Petricore Sound Studio di Matteo “Sigaretta” Brioschi. Il pezzo è caratterizzato da un mood fresco e grintoso, tendente al pop punk, ricco di slogan divertenti e della grinta tipica dei 20 anni. Questo sound nasconde, tuttavia, una storia malinconica che racconta la lotta tra l’artista e la nostalgia, un sentimento che non smette mai di scorrere dentro di lei e che lascia sempre in bocca un velo di malessere.

Senza Cri intervista

Ci spieghi il significato del tuo nome e perché la scelta del SENZA?

Quel SENZA davanti Cri, che sarebbe Cristiana, ovvero il mio nome, rappresenta me stessa, una persona senza etichette sotto ogni punto di vista (musica, genere, identità). Nella vita io voglio avere la libertà di poter cambiare idee e di poter reinventarmi ogni volta rispetto a ciò che sento sia la cosa più giusta e adatta a me.

L’anno scorso hai partecipato a Sanremo Giovani. Qual è la cosa positiva che ti è rimasta di questa esperienza?

Le cose positive sono tantissime perché ho incontrato tante persone straordinarie e ho imparato come si sta dietro le quinte. La cosa che più mi ha colpito di quella esperienza è stata quando è finita, perché io ho passato la notte fino al giorno dopo a guardare il soffitto della mia camera d’hotel e a realizzare ciò che era successo veramente. Da lì ho proprio capito che questo sarebbe dovuto essere il mio percorso. Quella “sconfitta” mi ha permesso di essere la persona che sono oggi e io ringrazierò infinitamente quel palco.

Il tuo nuovo singolo si chiama “Non ti sopporto più”. Qual è una cosa che non sopporti del tuo carattere e vorresti cambiare?

Le persone attorno a me mi chiamano “poeta maledetto” perché una cosa di me che non cambierà mai è che anche quando faccio un’esperienza positiva penso sempre sia andata male, sono sempre molto catastrofica e tendo a non vivere a pieno la gioia delle cose che faccio. Sarà perché ho trascorso un anno pieno di tormenti e ora sono più paranoica di prima.

Nel brano dici “non ti sopporto più, maledetta nostalgia che mi butti giù“. Come fai a rialzarti dai momenti no?

Mi isolo e faccio musica, e per questo nascono canzoni come queste. Non sono quel tipo di persona che per riprendersi va al bar con gli amici a divertirsi, anche se mi piacerebbe. Ieri, ad esempio, era una giornata un po’ così, sono uscita per andare in farmacia e ho guardato il polline che volava per aria. Tornando a casa, ho scritto una canzone e mi sono sentita compresa dalla stessa vita che cerca di buttarmi giù.

E quando scrivi le canzoni ti lasci ispirare da ciò che ti circonda, appunto, o descrivi tue sensazioni personali?

Dipende, sicuramente dentro macino emozioni e situazioni mie irrisolte, ma mi piace molto inventare storie. Mi piace guardare una persona qualsiasi, immaginare la sua vita e scriverci una canzone aggiungendoci un pezzo della mia vita e chissà se un giorno qualcuno capirà cos’è mio e cosa degli altri. Sicuramente gli impulsi esterni comandano molto la mia penna.

Il video è fuori ora su YouTube. Come ti sei sentita a registrarlo e a sfogarti con la mazza distruggendo la macchina?

Dopo quel video ho deciso di registrare un video simile ogni settimana, perché effettivamente è molto liberatorio e sono contenta che venga percepito. È un’azione che proprio combacia col significato della canzone, ovvero di buttare fuori la rabbia, il dolore, la “maledetta nostalgia” che si ha dentro e di andare avanti, perché si incontreranno sempre degli ostacoli che verranno comunque superati.

Progetti futuri dopo questo singolo?

Tanta musica perché ora che sono tornata non smetto più. Mi auguro un palco come il precedente, o di più o di meno, ma che comunque possa aiutarmi a tirar fuori tutto di me. Sto programmando tante cose tra live, incontri con il pubblico e altra musica, ma da buona ragazza del sud -per scaramanzia- taccio.

Ultimo concerto a cui sei stata?

I The Cure, a Milano. Amo molto i concerti perché mi fanno sentire quel calore che mi stimola. Io sono una che “ruba con gli occhi”, prendo ciò che mi piace e cerco di ristrutturarlo a modo mio. Il confronto con l’esterno è per me un forte motivo di crescita.

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