Home Interviste SARA FORTINI ed ETEROGENETIKA per liberarsi dalle etichette

SARA FORTINI ed ETEROGENETIKA per liberarsi dalle etichette

by Marianna Grechi
sara fortini eterogenetika

Eterogenetikaè il nuovo album di Sara Fortini, fuori dal 15 novembre per Osteria Futurista/Maieutica Dischi.

Eterogenetikaè un viaggio appassionato attraverso mondi sonori e influenze musicali che definiscono l’anima dell’artista e la sua scrittura. In un unico album prendono vita stili e generi diversi, figli di ascolti variegati e della convinzione che la musica sia il linguaggio ideale per esprimere pluralità e diversità. Ispirato al concetto di eterogenesi, che nella biologia e nella filosofia descrive cambiamenti inattesi e nuove direzioni, questo progetto si ribella alle convenzioni.
In un panorama che spesso chiede agli artisti di definirsi entro identità rigide, Eterogenetika si propone come manifesto della diversità: un richiamo a una creatività autentica, libera di fondersi, evolversi, e spingersi oltre schemi precostituiti, per esplorare la propria natura più profonda e generativa.

L’album percorre sonorità diverse, passando da brani come “Ti sparerei“, traccia elettronica che trasmette il senso di disagio e di estraneità in situazioni di tensione, fino a “Puoi dimenticarmi“, che incorpora influenze blues, o a “Questa Musica“, ricco di sfumature soul. Non mancano anche pezzi caratterizzati da un pop raffinato, a dimostrazione della capacità di Eterogenetika di abbracciare e trasformare ogni stile, rendendolo parte di un’unica, vibrante identità artistica.

Ciao Sara e benvenuta! ETEROGENETIKA, il titolo di questo album, ha un significato molto specifico giusto?

Sì il termine ETEROGENETIKA voleva rappresentare la varietà dei generi che è presente nel disco. Non ha un’identità univoca, ma testimonia la diversità da cui nasce questo lavoro. Io stessa nel mio percorso non ho fatto sempre le stesse cose, c’è del soul, del blues, del jazz, ma anche del pop. Il senso è quello di riconoscere che si è influenzati da più generi e che non necessario essere per forza inchiodati in un etichetta.

A proposito di “etichetta” tu ti senti libera dal dover incarnare un personaggio?

Credo che incasellare un artista in un’unica immagine sia molto riduttivo. Io non rinnego che come attrice e cantante apprendo da moltissimi contesti e voglio che mi influenzino. Sarebbe sciocco negarli perchè fanno parte di quello che faccio quotidianamente.

Mi rendo conto che la domanda che sto per farti va conto la filosofia di quello che abbiamo appena discusso, ma c’è una traccia che senti molto più nelle tue corde rispetto alle altre?

Sì, ma sul piano testuale e di narrazione. In particolare sono UN CINEMA e PUOI DIMENTICARMI, due brani molto personali di esperienze mie intense. Mentre il brano che mi soddisfa e che sento mi rispecchi di più come genere è AMARTI. Diciamo che è il brano dove la congiunzione tra quello che volevo io e il producer è stata davvero astrale.

Quali artisti però ti hanno influenzato di più nel tuo percorso?

Sicuramente le grandi voci come Mina, Ornella Vanoni, ma anche voci femminili del new jazz.

Hai un duetto dei sogni?

Nel panorama emergente c’è un’artista di cui adoro la scrittura e stimo moltissimo ed è Carolina Bubbico, con lei siche vorrei collaborare.

Quali progetti hai come artista?

Sicuramente portare in giro la mia musica il più possibile. Ma soprattutto mi piacerebbe scrivere non solo per me, cioè scrivere per altre voci.

E rispetto all’album come ti senti ora che è uscito da un po’?

Sicuramente fiera di tutte le persone che ci hanno lavorato dietro con me. Non posso non citare il progetto SIAE “Per Chi Crea” che mi ha permesso questo ma soprattutto l’etichetta Osteria Futurista/Maieutica Dischi che tratta musica al femminile e anche il team di lavoro è di donne. Anche per questo ho deciso di intraprendere questo progetto con il mio nome e il mio viso per la prima volta.

Potrebbe piacerti anche