Nel 2018 è difficile parlare di “Vaporwave”. Il genere, ormai, è morto da anni (scomposto in almeno 30 sottogeneri diversi) ed è rimasto chiuso in un mondo composto da aesthetic e sadboys vari, non riuscendo ad uscire dall’immaginario collettivo di internet e dei conseguenti meme che il popolo della piattaforma ha tirato fuori da molti album del genere. Vi è però qualcosa di cui vale ancora laa pena parlare. Stiamo parlando dei “S U R F I N G”.
Nel 2012, il duo australiano, ha assestato un gran colpo al popolo di internet, rendendo una corrente musicale nata dalla vaporwave (Chillwave/Dreampop) un lavoro “quasi” commerciale, con il rilascio del loro primo LP: “Deep Fantasy”. Il lavoro viene rilasciato inizialmente in digitale in contemporanea ad una pubblicazione in cassetta (ebbene sì, alcuni artisti vaporwave, se non la maggior parte, pubblicano ancora in cassetta) sotto l’etichetta indipendente Airlines. Verrà poi ripubblicato nel 2016 sotto l’etichetta indipendente 100% Electronica che lo ha rilasciato in formato digitale e vinile in edizione limitata.
Al contrario del primo album vaporwave “commerciale”, frutto del lavoro di VEKTROID e intitolato”Floral Shoppe” (considerando che il primo vero album vaporwave è di Daniel Lopatine e corrisponde al nome di Eccojams Vol. 1), “Deep Fantasy” ha portato l’arte dello sampling a livelli estremi, cambiando per sempre il genere. Non si tratta più di svecchiare canzoni anni 80 rimodulando i suoni, diminuendo il pitch, abbassando la qualità e mettendole in loop per 4 secondi. Si tratta, anzi, di composizioni miste con voci, riff di chitarra o addirittura ululati. Un capolavoro dell’arte dello sampling che solo avendo una vastissima conoscenza musicale è possibile creare.
L’album Deep Fantasy dei S U R F I N G è composto da 10 tracce:

Cover di Deep Fantasy dei S U R F I N G
01) Dal Boca Vista
02) Moonlight
03) Your Touch
04) Hit the Spot
05) Sky High
06) Senegal
07) End Of The Night
08) Lifetime
09) Dubai
10) Killed a Man
Partendo dalla traccia “Dal Boca Vista” è già possibile capire e percepire il mood di questo disco: rilassante, nostalgico, quasi triste. Il cervello inizia a cercare nel passato degli scenari in cui inserire la melodia, il sassofono scalda il cuore e l’animo. Si viene spiazzati dalla seconda traccia, “Moonlight”, in cui il suono di una porta che si chiude ci risveglia, ci mette davanti ad un panorama notturno, oscuro, in grado di mettere pace nelle anime più solitarie. La voce del cantante ipnotizza e accompagna la mente durante i 4 minuti e 35 secondi della traccia principale per poi venire trasportati in esotiche location grazie ad un ottimo rimaneggiamento della canzone “Toucan Ocean di Jon Hassel”.
La terza traccia, “Your Touch”, con le sue sonorità pop anni 80, ci riporta a sensazioni uniche quali il tocco della persona amata (per citarne una). Il tutto con un semplice loop musicale samplato da “Yarbrough & Peoples – Guilty” che da sonorità Funky viene trasformata in una lenta e decisa traccia dreampop. La traccia “Hit the Spot”, subito dopo, ci riporta invrce in uno stato etereo. La sensazione è quella dell’essere quasi sospesi nell’aria, trascinati via da una bolla che ci culla e ci porta lontani nel tempo, magari in una sera estiva in una discoteca a Los Angeles.
“Sky High”, invece, sembra quasi riportarci ai tempi in cui le pubblicità in televisione avevano quei jingle rilassanti e nostalgici che ascoltavi facendo colazione e guardando la tv in una mattina estiva. Tutto ciò usando come sample il primo minuto della canzone “Sailing” di Rodney Franklin.
“Senegal” si presta come una traccia pop sull’amore che ci culla con una melodia elettronica (produzione originale e senza sample di sorta), mista ad una chitarra elettrica, pizzate in accompagniamento alla voce del cantante. In “End of the Night” troviamo un prosieguo pop altrettanto calmo, piazzato quasi a chiudere la traccia precedente per poi avvicinarsi alle sonorità funk di “Lifetime”. Con questa traccia veniamo proiettati, ancora una volta, alle sensazioni eteree della traccia “Hit the Spot”, contenente il sample della canzone r&b “Eugene Wilde – Personality” che vengono poi interrotte dalla lenta ed enigmatica “Dubai” che ci culla e ci rilassa con la sua melodia trasportante.
L’ultima traccia, “Killed a Man”, ci riporta alle sonorità pop, ipnotizzandoci come solo il duo “S U R F I N G” sa fare con un misto di rock, pop, funk, jazz e elettronica. Questo miscellaneo di elementi riporta indietro alla nostra infanzia, o alla nostra adolescenza, cercando di far riaffiorare in noi gli animi tranquilli e felici, ormai rinchiusi nei meandri più reconditi della nostra anima.
Il disco è volutamente registrato in bassa qualità (almeno alcuni sample) per tenere fede alla legge della vaporwave (e conseguenti sottogeneri) che vogliono mantenere quanto più possibile la nostalgia e la sensazione di lontananza sonora. Iinoltre le chitarre usate, a detta del duo, sono di una scarsa qualità che ben si aaddice alle tracce.
In conclusione, Deep Fantasy è l’album che dimostra che i generi sconosciuti, o nati su internet, come la vaporwave o la chillwave, sono anche essi in grado di avere un loro preciso settore e una loro precisa definizione e che, inoltre, è in grado di far smuovere le emozioni interne in un unico calderone di ricordi, ricordandoci quel che eravamo, l’evoluzione umana e l’evoluzione interiore riportandoci, almeno per 38 minuti, alle estati tranquille e spensierate della nostra adolescenza che solo una corrente musicale introspettiva come la vaporwave è in grado di fare.
Gabriele Crisà
