Ritorno al Futuro/Back to the Future di Elisa: la recensione

di Marianna Grechi

È fuori dal 18 Febbraio il super doppio album di Elisa: Ritorno al Futuro / Back to the future. Un disco che arriva a poche settimane dal suo secondo posto al Festival di Sanremo 2022 e ci sbatte in faccia un doppio motivo di credere che la carriera della friulana abbia ancora tanto, tanto da raccontare. Elisa ci dice che lo show inizia adesso.

Ritorno al futuro/ Back to the future è composto da un due album, uno in italiano e uno in inglese; il titolo stesso sembra una metanarrazione dell’essenza di Elisa in questa sua fase di produzione artistica.

Elisa in Back to the Future riprende la sé stessa del passato, quella ragazza che nel lontano 1995 esordisce cantando solo in inglese, e si reinventa in Ritorno al Futuro con delle hit da spavento e dei feat. inaspettati come se fosse la cosa più naturale del mondo. È davvero un ritorno al futuro per Elisa questo momento.

Ritorno al Futuro

È proprio nel disco italiano che assistiamo a un’esplosione di essenza Elisa completamente nuova e fresca. La cantautrice sembra voler rispondere a chi, all’uscita del singolo Seta, l’accusò di star facendo un goffo tentativo di svecchiamento. Elisa ci fa sapere che lei è così, non ha bisogno di rinnovarsi ed è in questa fase artistica perché lo vuole non perché qualcuno o qualcosa glielo detti.

Tra le novità che sorprendono sono proprio le collaborazioni alle quali la cantautrice ha voluto intenzionalmente lasciare molto spazio, nonostante la sua voce questo spazio se lo prenda comunque alla fine dei giochi. Nella metà italiana dell’undicesimo capolavoro di Elisa la protagonista è la squadra vincente.

In uno slalom tra i brani che già si preannunciano come delle hit allegre per la bella stagione, Litoranea per fare un esempio, scritta dall’amico Calcutta e prodotta da Mace, emergono i feat. con gli artisti icone dell’attuale panorama italiano.
Quello che Manca uscito proprio una settimana prima dell’album è una sorprendente collaborazione con Rkomi, anche lui fresco di Sanremo e in vetta alle classifiche da mesi.

Lo spirito GRLPWR di Elisa si fa prepotente in Luglio, che vede protagonista un trionfo di voci femminili del calibro di Giorgia, Elodie e Roshelle; un team che attraversa con armonia tutte le generazioni e ci fa capire quanto ponderate siano le scelte di Elisa in questi progetti d’arte. C’è anche la quota spensieratezza in questo album italofono con la traccia Palla al centro insieme a Jovanotti, dove l’inconfondibile stile dell’artista romano si combina allegramente con l’eleganza di Elisa.

Back to the Future

In questa metà anglofona, invece, Elisa torna a fare sul serio, con pezzi impegnati e combattenti. Lo stile si fa chiaro già da Show’s Rollin, la traccia di apertura che rappresenta un mix di soul metropolitano e garage gospel. Con Fuckin’ Belivers oltre a guadagnarsi l’etichetta explicit sembra richiamare gli esordi rockettari della friulana sedicenne con dreadlocks.

Un disco che non annoia e non cade nel ‘già sentito’ seppur lo stile autentico di Elisa si senta forte e chiaro all’interno di uno schema di produttori molto freschi come Shablo.

Tutta la mega opera di Elisa è un manifesto della sua evoluzione nel pieno del suo splendore, che trionfa in un tripudio di autenticità trasformata in innovazione che funziona. Elisa è tornata nel futuro e noi non vediamo l’ora di vederla nel suo Back to the Future tour.

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