Home News Chi è Rancore: la nascita di un fenomeno del freestyle in gara tra i big di Sanremo

Chi è Rancore: la nascita di un fenomeno del freestyle in gara tra i big di Sanremo

by Laura Petringa

La nascita di un fenomeno del freestyle

Rancore o Tarek Iurcich, questo il suo vero nome, in arte Rancore. Conosciuto come uno dei rapper della scena musicale italiana. Lo abbiamo visto al Festival di Sanremo 2019  al fianco di Daniele Silvestri, nonostante un passato ricco di carriera nel suo campo. Sanremo 2020, Rancore: Eden è la canzone in gara. L’anno scorso con Argentovivo non è stato annoverato ufficialmente tra i cantanti in gara, assieme a Daniele Silvestri.

Sangue croato da parte di madre ed egiziano da parte di madre, lui si è sempre sentito italiano a tutti gli effetti. Romano, è nato il 19 Luglio 1989, e già a 14 anni ha cominciato a rappare e prendere parte alle prime gare di freestyle. Frequentava il Path Roma, ed è con il disco Segui me, che ha iniziato le sue prime collaborazioni che lo hanno portato dove è oggi.

Definisce il suo genere Hermetic pop, questo perché nelle rime vuole arrivare all’essenza delle cose, in piu’ perché l’ermetismo è una corrente letteraria che lo affascina e lo rappresenta. Un vero e proprio intellettuale Rancore. Spiega che si è dato per nome Rancore per : Uno che si è dato per nome Rancore «per esorcizzare questo sentimento cupo e diffuso nella società prima di tutto per esorcizzarlo contro me stesso e poi con gli altri».

«Il rap è ormai ovunque, è universale come il calcio. Ed è anche la forma artistica più democratica che ci sia: è aperta a tutti. Senza mezzi, né strumenti, né soldi in tasca ti iscrivi alle sfide di freestyle e ti confronti con altri rapper e con il pubblico che poi deciderà se sei uno che può andare avanti e arrivare a fare concerti oppure no. Io a volte ho perso le sfide contro bravi rapper che poi magari hanno mollato. Quelli che insistono e resistono sono anche quelli che si sono visti e sentiti a Sanremo»

L’1 giugno 2018 è uscito il nuovo album di Rancore, Musica per bambini, in cui il rapper racconta le sue inquietudini , i momenti di isolamento, ma anche l’ironia. Ma anche la passione per mostri, malefici, draghi. Cosi Rancore spiega il suo lavoro:

“Ho deciso di essere sincero come un bambino ed ho usato la musica come psicoterapia e le rime come anti-depressivo. Il progetto ‘Musica per bambini’ è un semplice urlo. Solo questo è uscito da queste pagine.

“Un urlo fatto senza pretese come quando smetti di pensare che qualcuno può sentirti. Un urlo difficile da capire, come quello di un neonato dentro la culla. Ho sognato molte volte di dormire in un lettino per bambini dove era impossibile per me entrare, la testa era piegata in modo ambiguo, le mie gambe corte erano comunque troppo lunghe. Purtroppo nessun regolatore dell’umore ha regolato questo Rancore.”

 Ha confessato dopo la magnifica esibizione a Sanremo che avrebbe voluto collaborare con Caparezza, ma in molti hanno apprezzato la sua performance sul palco dell’Ariston, e siamo certi che per lui sarà una grandissima serata.

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