Home Live Report Premiata Forneria Marconi – All The Best al Brancaccio

Premiata Forneria Marconi – All The Best al Brancaccio

by Luca.Ferri
PFM COPERTINA

“Luci, si va in scena”. Quando si va ad ascoltare la Premiata Forneria Marconi suonare dal vivo ci si sente sempre un po’ privilegiati.  Grandi emozioni e tanto divertimento ieri sera al Teatro Brancaccio: la PFM in concerto non è mai cosa da poco, in qualunque formazione si presenti. Il pubblico, folto e in maggioranza composto da appassionati della prima ora, è stato intrattenuto da questi grandi della musica che non hanno perso energia e voglia di divertirsi, mettendo a nostra disposizione tutto il proprio talento e la propria esperienza.

La PFM si è presentata con Franz Di Cioccio – tra i fondatori e forse il più rappresentativo – nel consueto ruolo di batterista, cantante e trascinatore di folle: ha 71 anni, non li dimostra, non li sente e tira dritto per la sua strada, tra un acuto, qualche salto ed un assolo di batteria.

Dei membri storici, presenti anche Patrick Djivas al basso, che ha tenuto il palco con la consueta eleganza – e protagonista di alcune fantastiche citazioni in assolo di brani degli Area – e Lucio “Violino” Fabbri – violino, tastiera e chitarra – protagonista di alcuni dei momenti più memorabili del concerto: in un paio di passaggi, ha dato spettacolo suonando il proprio strumento da dietro la testa.
Alla batteria, in coabitazione con lo stesso Di Cioccio – notevoli i duetti di batteria tra i due – il sempre ottimo Roberto Gualdi: nemmeno lui è più una novità, per chi segue la PFM, in quanto coprotagonista di alcune bellissime pagine live del gruppo.

Il convitato di pietra era, naturalmente e come da un paio d’anni a questa parte, Franco Mussida, sostituito alle chitarre da Marco Sfogli: suono più tagliente con venature metal, ma tecnicamente esaltante e da anni garanzia di qualità.

A chiudere la line-up Alessandro Scaglione alle tastiere – ad alto tasso di sintetizzazione – e Alberto Bravin: voce (estensione vocale da tenore!) e altra tastiera.

Il risultato di tutti questi fattori non poteva che essere di livello: la cornice del Teatro Brancaccio ed un pubblico in maggioranza agée avrebbero suggerito a molti un tono più pacato. Beh, Di Cioccio non è stato dello stesso avviso: agli iniziali tentativi di scuotere gli astanti, cui il pubblico ha risposto con una certa sorpresa, l’esperto artista ha fatto seguire un crescendo di coinvolgimento. Il culmine si è raggiunto con la creazione di un coro demandato al pubblico, con dinamiche più da concerto in uno stadio che in un teatro: ce-le-bration! A quel punto, ve lo possiamo assicurare, anche i più austeri si sono sciolti.

Ha contribuito anche l’attualità del repertorio della PFM: i brani strumentali, ricchi di influenze ed in perfetto stile prog, non sembrano risentire dello scorrere del tempo; mentre i testi hanno risvegliato in molti forti emozioni, magari sopite da qualche tempo e richiamate da angoli di memoria di cui non si sospettava la persistenza.

L’affiatamento tra gli artisti si è dimostrato ai massimi livelli, con l’aggiunta di anni di palcoscenico a rendere tutto più godibile. Nessuno si è risparmiato: in Maestro della Voce, Djivas ha preparato il pezzo suonando i giri di basso di alcuni brani degli Area, in onore di Stratos; Di Cioccio si è esibito in uno show nello show con Gualdi, in un duetto di percussioni estremamente divertente. La “finestra De Andrè” (copyright Di Cioccio) si è trasformata in un cantato generale. Le atmosfere progressive hanno regnato sovrane, create dalle modulazioni di frequenza dell’organo sintetico e ricamate dall’andirivieni senza sosta del violino di Fabbri, con frequenti incursioni nella musica colta.

Nessuno escluso. Per quanto riguarda la scaletta, si è trattato di un viaggio lungo tutta la storia del gruppo, fino all’ultimo album (PFM in Classic), senza dimenticare l’amico De Andrè: classe, tecnica, esperienza e tanta emozione in questo viaggio dal prog, al rock, dal jazz alla musica classica.

Eccola nel dettaglio:

  1. La Rivoluzione
  2. Altaloma 5 Till 9
  3. La Luna Nuova
  4. Photos of Ghosts
  5. Il Banchetto
  6. Dove… Quando
  7. La Carrozza di Hans
  8. Impressione di Settembre
  9. Promenade the Puzzle
  10. Paper Charms
  11. Danza dei Cavalieri (S. Prokofiev – Romeo e Giulietta)
  12. Maestro della Voce
  13. Mr. 9 Till 5
  14. William Tell Ouverture
  15. Volta la Carta
  16. Il Pescatore
  17. E’ Festa

Che dire: è stata veramente una bella “festa”.

di Marco Coco | foto di Andrea Cavallini

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