Pink Shy Guys: intervista ad una band decisamente da tenere d’occhio

di Paola Pagni

I Pink Shy Guys sono una band indipendente che promette di diventare una vera rivelazione nel panorama emergente italiano. Questi tre ragazzi, Laura However, Mat Grey e Lore Low, autoproducendosi, sono riusciti a far uscire il loro primo EP, Meal, ottenendo migliaia di streaming praticamente senza promozione.

Un fenomeno non indifferente, se si pensa alla miriade di release che si riversano ormai su tutti i canali di comunicazione.

Abbiamo ascoltato Meal ed abbiamo capito perché questo risultato fosse stra-meritato: la musica dei Pink Shy Guys è moderna, ricercata, curata e la voce di Laura lega tutti questi elementi in un’armonia pressoché perfetta.

Così, nell’attesa che trovino la giusta formula per uscire live, li abbiamo intervistati.

Intanto però potete ascoltare Meal QUI

Partiamo dall’inizio, per la precisione dal nome: come mai Pink Shy Guys?

Matteo: Il Pink Shy Guy è un personaggio di un video game che ci piaceva particolarmente e che in qualche modo ci rappresenta.

Laura: Noi ci siamo buttati nella musica dopo una serie di difficoltà: la timidezza ci ha un po’ frenato in passato, ma adesso siamo molto determinati, come il personaggio del video game appunto.

Quindi voi facevate musica anche prima di creare il gruppo?

Matteo: Si esatto.

Laura: io e Matteo siamo fratelli, quindi suoniamo insieme da sempre. Poi lui ha iniziato a suonare anche con Lorenzo ed è così che ci siamo uniti.

Lorenzo: io sono stato l’anello di congiunzione in questo senso.  Ho conosciuto Matteo perché ci siamo trovati insieme a suonare, quindi amicizia e musica sono andate di pari passo.

Quindi questo vostro progetto quando nasce esattamente?

Laura: circa tre anni fa

Matteo: in realtà non abbiamo una data precisa perché è nato in maniera graduale

Laura: nell’ultimo anno poi si è consolidato il tutto. Ovviamente il nostro background è partito prima.

Lorenzo: si può dire che il boost è stato dato dall’avere uno studio (nostro) a disposizione.

Matteo: noi siamo anche produttori per altri infatti ed avere uno studio nostro ci ha portato ad auto produrci, essere indipendenti ed elaborare le nostre idee in maniera libera e senza preconcetti.

Voi fate un genere molto particolare: quali sono i vostri artisti di riferimento?

Lorenzo e Laura: abbiamo un ascolto parecchio vario, artisti di riferimento ce ne sono molti.

Matteo: si parte dai Beatles e si arriva a Billie Eilish. Possiamo dire che l’ispirazione principale passa dal grunge con sfumature soul, pop e r’n’b

Laura: anche rock e volendo anche un po’ di trap

Matteo: in particolare quando abbiamo registrato l’EP ci siamo ispirati molto a St. Vincent e Billie Eilish

Così siete arrivati a creare Meal, il vostro primo EP: in che arco di tempo l’avete fatto?

Matteo: tra Febbraio e Marzo 2021

Lorenzo: forse tranne un pezzo che ha una genesi precedente

Matteo: sì, il primo brano, Lonely Days, è nato circa 4 anni fa ed era stato messo da parte. Poi lo abbiamo risentito e ci è piaciuto, così abbiamo deciso di inserirlo, rivisitandolo.

C’è un filo conduttore tra questi pezzi?

Matteo: credo che il filo conduttore siano le nostre personalità, ed anche per quello abbiamo deciso di chiamarlo Meal. La presentazione di quello che siamo come un pasto. Un antipasto, un primo, un secondo ed un dolce. Ognuno di questi rappresenta le nostre varie sfaccettature.

Lorenzo: un vero e proprio assaggio

La scelta di cantare in inglese invece, da cosa è dipesa?

Laura: sicuramente i miei ascolti musicali hanno influito, e poi ho sempre pensato che con una lingua internazionale si possa arrivare a più persone. Io sono un’appassionata di lingue, e l’inglese mi piace molto, a prescindere.

Lorenzo: comunque questa cosa ci trova d’accordo, perché diciamo che dall’adolescenza in poi abbiamo ascoltato sempre musica internazionale.

Qual è il vostro pezzo, tra quelli fatti finora, che voi scegliereste come “presentazione”?

Matteo: se proprio dovessi scegliere penso che andrei su Brother

Laura: infatti è uscito anche come singolo

Matteo: un solo brano che ci rappresenta nel nostro complesso modo di essere, deve ancora arrivare, però ad oggi sceglieremmo sicuramente questo

Laura: e poi il testo è una dedica a mio fratello, quindi sicuramente mi rappresenta, per cui forse ho un motivo in più per preferirlo

I pezzi li costruite insieme?

Laura: principalmente io scrivo i testi e la melodia vocale, mentre Matteo suona gli strumenti, cura la produzione ed il missaggio dei brani

Lorenzo: io passo di qui ogni tanto …

Laura: (ride) Lore è il bassista

Matteo: noi abbiamo impostato le cose in modo che ognuno avesse un ruolo da rivestire a 360°, per cui nei momenti di indecisione su un passaggio, la parola finale spetta a chi è nel ruolo preposto. Poi ovviamente tutto deve essere condiviso, perché ci deve appassionare, anche perché se no non lo sentiremmo nostro.

Lorenzo: poi sicuramente abbiamo anche idee individuali che sviluppiamo insieme

Invece per quanto riguarda la preparazione live, che per adesso non avete ancora sperimentato, come siete messi?

Laura: non vediamo l’ora di suonare

Lorenzo: per ora sul live ci stiamo organizzando perché i pezzi hanno bisogno di essere riarrangiati. Sono complessi dal punto di vista della riproduzione, tanti suoni

Matteo: stiamo valutando diverse idee per riarrangiarli in chiave acustica in base agli strumenti che avremo a disposizione e agli elementi sul palco. Stiamo decidendo la formula giusta.

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