Piero Pelù, buon compleanno all’icona rock italiana per eccellenza

di InsideMusic

Nell’ultimo anno abbiamo visto Piero Pelù in uno dei tour più straripanti messi in piedi nella sua carriera da solista, ricevendo il Rockol Awards 2018, il premio come “Miglior Artista Live Italiano 2018”.

Venuto al mondo alle sei e mezzo del mattino, in un gelido 10 febbraio 1962, Piero Pelù è Acquario ascendente Acquario: segno d’aria totale che rispecchia l’animo dell’artista fatto di intuizioni e idee a getto continuo. Ribelle in famiglia, nel 1979 ha vissuto un mese a Parigi: giorno e notte al Beabourg assieme a punk, saltimbanchi e artisti di strada. Le arti di strada saranno protagoniste, nel 2000, del Circo Pelù nel primo tour da solista.

In seconda media Piero Pelù ha cominciato a radunare idee e spunti per fare musica: Jannacci, Bennato, i Black Sabbath di Tony Iommi e Ozzie Osbourne. Fino a Ennio Morricone e gli immensi Beatles. Ha preso lezioni di chitarra classica, ma si è stufato alla terza lezione: cercava l’hard rock di Tony Iommi, ma trovò solo estenuanti lezioni di solfeggio. Al liceo scoppiò l’amore per i Genesis di Peter Gabriel e per gli scantinati, perfetta espressione del suo animo underground: in quello sotto casa ha fondato la sua prima band, i Mugnions. Il punk l’aveva scoperto nel 1977 e ha vissuto la nuova passione musicale come una fede, ma la ricerca dei primi dischi di culto è stata laboriosa. In quel periodo sulle orme del punk si muovevano anche i Decibel, gli Skiantos di Freak Antoni, i Revolver e Faust’o. I Mugnions chiusero la loro breve e poco gloriosa carriera il 19 ottobre del 1980.

L’avventura dei Litfiba iniziò con un incontro che avvenne nella storica cantina di via Bardi 32, a Ponte Vecchio: oltre ad Aiazzi c’erano il batterista Francesco Calamai, il bassista Gianni Maroccolo e il chitarrista Ghigo Renzulli. I Litfiba hanno esordito dal vivo l’8 dicembre 1980, il giorno in cui moriva John Lennon. Piero si dimostrò subito un animale da palcoscenico e improvvisando, si lanciò più volte sul pubblico come aveva visto fare a Iggy Pop:

“La gente sotto palco, impreparata, per due volte si prese il mio corpo in faccia. La terza si aprì come le acque davanti a Mosé e io rischiai la vita e le costole”.

Firenze stava diventando la capitale del nuovo rock italiano, ma Piero non avvertiva questo fermento: la sera di Natale partì per Londra, dove sognava di vivere gli aspetti più creativi ma anche distruttivi del punk. Il risveglio fu traumatico: “I punk che incontravo nei locali erano sempre meno, tutti leccatini da salotto”. Rientrò a Firenze e l’avventura con i Litfiba continuò senza traumi o spiegazioni. Abbandonata l’università e rifiutò anche l’uniforme:

“Ero e sono pacifista convinto: ho svolto il servizio sociale all’Arci di Firenze nel biennio 1984/1985 un’esperienza ricca di forti cariche umane”.

Nel 1982, Piero & Litfiba vinsero il secondo Festival Rock di Bologna e incisero il loro primo singolo con front cover di Irvin Penn. Nel 1985 arrivò finalmente il primo album di canzoni di Piero & Litfiba: “Desaparecido” vendette la bellezza di cinquemila copie, un risultato strabiliante per il circuito underground, infiammando d’entusiasmo la critica. Era il primo album della trilogia dedicata alle vittime del potere, di qualsiasi forma di potere: la trilogia si è completata con “17 RE” (1986) e “Litfiba 3” (1988), anticipato nel 1987 dal live “Aprite i vostri occhi”. Fra tutti i dischi pubblicati da Piero & Litfiba negli Anni 80, “17 RE” era, e rimane ancora oggi, quello preferito di Pelù. Nel settembre del 1986, Piero fu promotore del comitato La musica contro il silenzio: nell’anniversario dell’assassinio di Dalla Chiesa, organizzarono un maxi concerto a Palermo contro la mafia. Fu il primo grande festival new wave italiano, al quale parteciparono i migliori gruppi rock emergenti. Fra le tante esibizioni live che seguirono “Litfiba 3”, uscito a maggio del 1988, fu memorabile “S.O.S. Racism” a Parigi con Bruce Springsteen, Ziggy Marley e 200 mila spettatori.

Nel 1993 Pelù ha partecipato con altri artisti allo spot per la prevenzione dell’Aids promosso dal Ministero della Sanità. Piero ha anche ideato il cuore rosso con le corna: il CORNUCUORE, simbolo della convivenza fra gli opposti. Nel 1996 ha cantato con Luciano Pavarotti per “War Child” e ha scritto l’introduzione a un libro di poesie di Jacques Prévert (“Questo amore”, Ed. Salani), leggendole poi in teatro. Nel 1998 ha duettato con la grande Mina nel brano “Stay”. Dal 1997 Piero Pelù si è fatto carico dei problemi della Sierra Leone, il paese del west Africa più povero del mondo (dati ufficiali ONU). Pelù ha avviato il Progetto Sierra Leone per costruire gli ospedali necessari assieme ai missionari del Murialdo e ad Emergency.

Negli anni ’90 Piero & Litfiba pubblicarono i dischi che compongono la “tetralogia degli elementi”: “El Diablo” 1991 (il fuoco), “Terremoto” 1993 (la terra), “Spirito” 1995 (l’aria) e “Mondi sommersi” 1997 (l’acqua). Il quinto elemento (il tempo) fu anche quello decisivo nella storia di Piero con i Litfiba: “Infinito” uscì nel gennaio 1999. Piero poi inizia la sua carriera da solista portandosi con se i musicisti dei Litfiba: Daniele “Barni” Bagni (basso), Frank Caforio (batteria) e Roberto Terzani (tastiere) lasciarono i Litfiba per seguirlo nella sua avventura solista. Ai tre musicisti si è aggiunto subito il chitarrista Cristiano Maramotti, formando il gruppo chiamato Supercombo. E’ del 1999 il singolo “Il mio nome è mai più”, incisa con Ligabue e Jovanotti a favore di Emergency e in segno di protesta per i bombardamenti su Belgrado. Con i proventi di quel disco, che ha venduto oltre 500 mila copie (un record ineguagliato per un singolo), sono già stati costruiti due ospedali.

Sul piano artistico strettamente personale, tutto è ricominciato da “Pugni chiusi”, cover di un vecchio brano dei Ribelli e b-side del singolo “Io ci sarò”. Il 21 aprile 2000 è uscito il suo primo album da solista: “Né buoni né cattivi”. Nel lungo tour successivo, più di cinquanta concerti, Piero ha condiviso il palco con trampolieri, mangiafuoco e giocolieri, allargando il Circo Pelù alle arti di strada. Altra esibizione memorabile è stata quella del 2001 al Concerto del Primo Maggio di Roma, davanti a una folla di oltre 800 mila persone. Sempre nel 2001 è stato invitato al “Festival di Sanremo” come superospite: Piero ha affrontato il tema delle mine antiuomo, una barbarie che continua a causare migliaia di vittime innocenti.


 

Fra il 2001 e il 2002 ha lavorato al nuovo disco “U.D.S. L’Uomo Della Strada” (Teg – Wea Records), capitolo secondo della “trilogia dei sopravvissuti”. Piero Pelù è autore, arrangiatore e produttore artistico del disco, registrato presso le Officine Sonore O-Zone di Firenze. Nel 2004 esce “Soggetti Smarriti“, album è anticipato dalla diffusione del primo singolo, “Prendimi così”. Il disco è il risultato di tre ingredienti che danno l’idea del lavoro creato e sviluppato da Pelù: la sua voce, sferzanti melodie e grandi chitarre.

Il 2006 vede Piero Pelù impegnato nella composizione e nella registrazione dei brani del nuovo album rock “In Faccia”, il primo per SonyBmg. Il singolo “Tribù” viene presentato in anteprima al concerto del Primo Maggio, dove lo straordinario impatto sonoro del brano arriva al pubblico in tutta la sua forza dirompente. E’ questa la prima uscita di Piero con la sua nuova band, un’essenziale formazione rock composta da Saverio Lanza alla chitarra, Davide Bagni al basso e Paolo Baglioni alla batteria. Si rivela essere il disco della svolta, quello in cui Piero Pelù fa a pezzi ogni condizionamento e battezza ufficialmente la sua terza vita.

Nel gennaio 2008 Piero Pelù entra in sala di registrazione per iniziare la lavorazione del suo nuovo album che si chiama “Fenomeni”. Un altro viaggio, dentro se stesso e nel mondo. Un disco potente, asciutto, personale, rigoroso, dove la rabbia è consapevole e lucida, dove l’amore è indispensabile e l’ironia l’arma segreta. Piero Pelù si affaccia alle porte del quinto album da solista con un suono che è la logica evoluzione dei capitoli precedenti ma che, al tempo stesso, ne è la sua trascendenza: più rock, più vicino al passato forse per guardare meglio il futuro, più metropolitano. Merito anche della decisione di lasciare le dolci e silenziose colline fiorentine per tornare a vivere in pieno centro e respirare meglio l’apocalisse.


 

L’11 dicembre 2009 viene annunciata la Reunion tra Piero e Ghigo e riparte così la sua avventura con i Litfiba. Nel gennaio 2012, esce l’album di inediti dei Litfiba “Grande Nazione” e a seguire un tour che lo vede in tutta Italia. A dicembre viene annunciata la reunion con Gianni Maroccolo al basso e Antonio Aiazzi alle tastiere e partirà così un tour che lo vedrà in giro per tutta Italia con Trilogia Tour. Dopo tre anni di ininterrotti successi con i Litfiba (oltre 60 date in Italia e in Europa di fronte a circa 300.000 spettatori, un disco d’oro e uno di platino) e l’annunciata pausa della band, a novembre 2013 Piero torna sulle scene discografiche con “Identikit” (TEG/Sony Music), una raccolta che identifica il percorso artistico solista del rocker fiorentino dal ‘99 ad oggi. Il 27 Luglio 2014, Piero si esibisce di nuovo con i Litfiba versione Trilogia, davanti a 50.000 spettatori in quel di Piazza San Carlo a Torino.

Il 13 gennaio 2015 viene pubblicato il cofanetto “Tetralogia degli elementi”, che contiene gli album “El Diablo”, “Terremoto”, “Mondi Sommersi”, “Spirito” e un DVD inedito del Terremoto Tour 1993.
Lo stesso giorno parte il Tetralogia degli elementi Live, il tour che accompagna l’uscita del cofanetto e che vedrà impegnati i Litfiba per 17 concerti. La formazione in tour comprende Luca Martelli alla batteria, Federico Sagona alle tastiere e la new entry Franco “Ciccio” Li Causi al basso.

Nel 2016 i Litfiba tornano in studio di registrazione per realizzare il nuovo album di inediti, “Eutòpia”, la cui uscita è prevista per l’11/11/2016.
Il 7 ottobre 2016 esce “L’Impossibile”, primo singolo estratto da “Eutòpia”. L’album viene certificato disco d’oro e verrà suonato live in tutta Italia nei principali Palasport e nei principali Festival estivi, riscontrando come sempre, una grande affluenza di pubblico.

Annunciata una nuova pausa “biologica” dei Litfiba, Piero non si ferma, anzi annuncia dei nuovi appuntamenti live tramite i suoi canali social esprimendo l’esigenza di tenersi sempre caldo e in forma, il tour infatti viene chiamato “Warm Up Tour”.

Il “rockero” quest’estate dunque, si è confermato mattatore assoluto durante le tappe del Warm up Tour, travolgendo più di 120 mila persone in appena 12 date a pagamento, senza contare il bagno di folla nelle 4 date ad ingresso gratuito. Pochi giorni fa, ospite da Fabio Fazio all’interno del programma “Che tempo Che fa”, Piero ha annunciato la prossima uscita di nuovi brani, definiti tosti e dalle tematiche forti nei quali duetterà con altri artisti di cui ancora non è stato svelato il nome.

 

In attesa di rivederlo sulle scene, (presto perchè ci sarà anche un nuovo tour) gli auguriamo un buon compleanno a tutto rock!

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