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“Parole, Rumori e Anni”: recensione dell’ultimo album di Fabrizio Moro

by Arianna Orlando
parole, rumori e anni

parole, rumori e anniSi chiama Parole, Rumori e Anni l’ultimo disco di Fabrizio Moro che raccoglie alcuni dei suoi più grandi successi insieme a due pezzi inediti.

L’album esce dopo la partecipazione e la vittoria di Fabrizio Moro – insieme ad Ermal Meta – al Festival di Sanremo.

Parole, Rumori e Anni rappresenta il percorso artistico che ha portato Fabrizio Moro al successo, dai suoi primi esordi fino al grande pubblico. Tredici brani editi che sono stati per l’occasione ri-arrangiati e ri-suonati e due inediti tra cui il brano Non mi avete fatto niente vincitore di Sanremo.

La raccolta in realtà è solo il primo estratto di una compilation più ampia che vedrà un Parole, Rumori e Anni parte 2, in uscita tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019.

La prima canzone nella tracklist è Parole, Rumori e Giorni, da cui l’album prende parzialmente il titolo. La canzone, scritta e pubblicata undici anni fa, è stata una delle prime a far conoscere Fabrizio Moro. Parole, Rumori e Giorni, riflessiva ed urlata – come molti dei brani di Moro – trova in questo disco una dimensione nuova. “Rispondi alle domande e non cercare di scappare, per non essere costretto a rincorrerti più in là. Quando avrai i tuoi 40 anni e le risposte ancora vaghe ed il dubbio che magari era meglio avere un figlio”. I 40 anni sono passati per il cantautore e probabilmente le risposte non sono più così vaghe e la gioia di avere due bambini, Libero ed Anita, fa sicuramente parte di questo percorso di crescita personale e professionale.

Si passa poi a Pensa, il brano con cui Fabrizio Moro vinse nel 2007 il Festival di Sanremo nella Sezione Giovani. Emblema di questo percorso. È stata, infatti, il trampolino di lancio del cantautore, con il suo testo impegnato contro la mafia; ma allo stesso tempo è stato un cordone che per anni lo ha imprigionato ad essere “l’autore di Pensa” e basta. Così, oggi che Moro ha trovato la sua dimensione per il grande pubblico, Pensa ricorda tutta la strada fatta per arrivare a vincere il grande palco del Festival.

Altra canzone molto significativa e rappresentativa di Fabrizio Moro è Libero. Queste prime canzoni sono meno urlate; sembrano rappresentare la nuova fase del cantautore. La voce si è fatta più pulita, perdendo una buona dose di rabbia che lo ha sempre contraddistinto, mentre gli arrangiamenti sono diventati più carichi.

A subire i cambiamenti maggiori sono soprattutto i brani più vecchi che, riportati alla nuova vita di Fabrizio Moro, ne mostrano l’evoluzione. I due pezzi successivi, Portami via e Non mi avete fatto niente, invece, rimangono per lo più invariati. Sono stati entrambi presentati al Festival di Sanremo negli ultimi due anni; il primo ha vinto il Premio Lunezia come miglior testo e videoclip in gara, mentre il brano interpretato insieme ad Ermal Meta si è posizionato primo vincendo il Festival.

Il quinto brano è Sono solo parole che dopo essere stato donato a Noemi nel 2012 ed essere stata cantata anche dallo stesso Moro durante tutti i suoi tour a seguire viene incisa per la prima volta ufficialmente dall’autore. Questa e la successiva L’eternità mostrano pochi cambiamenti rispetto alle originali.

Alessandra sarà sempre più bella risulta, se possibile, ancora di più un inno alla gioia ed alla convivialità nonostante sia stata scritta in ricordo di una sua vecchia amica d’infanzia scomparsa. Chissà che non stiano per arrivare “gli anni più belli” per il ragazzo di San Basilio che ora festeggia i Dischi d’oro e le grandi vittorie.

Altra canzone nota ai fan che hanno potuto apprezzarla a tutti i live, ma mai incisa su disco è Un’altra vita. Il pezzo, infatti, era stato scritto e composto da Fabrizio Moro e fatto interpretare dalla cantante Elodie durante la trasmissione televisiva Amici di Maria De Filippi. Questo forse il brano che più colpisce tra tutti i ri-arrangiamenti e  le ri-interpretazioni per la sua intensità.

Nulla in questo disco è lasciato al caso, da Sono come sono in cui Fabrizio ci ricorda la sua ricerca costante di “un equilibrio esistenziale, psicofisico morale che mi aiuti a realizzare i sogni”, a “Tutto questo è vita” di Acqua.

Quanta acqua è passata “sotto queste scarpe, fra le mani, davanti gli occhi e nello stomaco”? Sicuramente tanta, così come tanti i palchi che lo hanno visto esibirsi nelle piccole città di provincia prima di diventare l’autore affermato che è oggi.

Il dodicesimo brano è Domenica, l’unico brano veramente sconosciuto al pubblico. Sound leggero ed in linea con il mood indie degli ultimi tempi con richiami al sound anni Sessanta.

Seguono le altre tre rivisitazioni; tra queste Eppure mi hai cambiato la vita, molto diversa dall’originale con un’impronta sussurrata e romantica. Mentre, al contrario, Da una sola parte è ancora più ballata e movimentata della versione passata.

Parole, Rumori e Anni si chiude con Il peggio è passato con un particolare che non può non essere notato dai fan. Il brano, infatti, presenta una parola modificata nella frase “in un monolocale noi ci stiamo amando” che diventa “in un monolocale lui, ci stiamo amando” quasi a riferirsi provocatoriamente al suocero “che sputava sui suoi tempi”; perché sì, adesso il peggio è veramente passato caro Fabrizio Moro.

Tracklist di Parole, Rumori e Anni
  1. Parole rumori e giorni
  2. Pensa
  3. Libero
  4. Portami via
  5. Non mi avete fatto niente (con Ermal Meta)
  6. Sono solo parole
  7. L’eternità
  8. Alessandra sarà sempre più bella
  9. Un’altra vita
  10. Sono come sono
  11. Acqua
  12. Domenica
  13. Eppure mi hai cambiato la vita
  14. Da una sola parte
  15. Il peggio è passato

Arianna Orlando

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