Niccolò Fabi apre Molte Fedi sotto lo stesso cielo – Live report

di InsideMusic

Non è solo un concerto quello che ieri Niccolò Fabi ha tenuto a Bergamo, ospite della rassegna Molte fedi sotto lo stesso cielo, ma un omaggio dedicato alla penultima città che aveva toccato col tour di Tradizione e Tradimento lo scorso gennaio, prima del lockdown.

E il cielo di Bergamo, quest’anno, è sicuramente diverso da quello delle altre edizioni, brilla con le luci delle tante vittime del Covid e degli amici della kermesse che ci hanno lasciato di recente. È il presidente delle Acli di Bergamo, Daniele Rocchetti, prima di cedere il passo alle note di Fabi, a ricordare i tanti amici che non ci sono più: Mario Giudici, il panettiere pittore, Gianni Mura, Luis Sepulveda e Philippe Daverio, ospite di due edizioni di Molte fedi.

Sul palco appare lui, col suo sorriso aperto e la commozione nello sguardo e inizia a suonare per i 70 spettatori della Sala Piatti alla sua massima capienza e soprattutto per i 1000 circa che seguono in streaming.

Il titolo della serata è In mare aperto, ed è esattamente questa la sensazione che ha l’ascoltatore quando Fabi, totalmente solo sul palco, si siede al pianoforte e con le note di Scotta, risveglia l’emozione della platea.

Un susseguirsi di canzoni di enorme pathos, intervallate da riflessioni profonde sul tempo che stiamo vivendo e sul futuro che possiamo ancora cambiare con una Somma di piccole cose, come recita uno dei suoi brani più amati.

Un percorso nell’animo che Fabi, da capitano esperto dei sentimenti, guida egregiamente seguendo questa scaletta:

  1. Scotta
  2. A prescindere da me
  3. Una somma di piccole cose
  4. Filosofia agricola
  5. È non è
  6. 16 modi per dire verde
  7. Vince chi molla
  8. Una mano sugli occhi
  9. Io sono l’altro
  10. Una buona idea
  11. Vento d’estate
  12. Costruire
  13. Facciamo finta

Live report a cura di Alessia Andreon

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