In uscita il secondo disco di Maru, cantautrice siciliana trapiantata a Bologna. Anticipato dal singolo “Giorgia”, prodotto da Fabio Grande (Colombre, Joe Victor, Mai Stato Altrove) presso la Sala Tre de Gli Artigiani Studio e masterizzato da Giovanni Versari, sarà disponibile dal 23 novembre per Bravo Dischi.
Maria Barucco, in arte Maru, è nata a Siracusa e ha studiato liuteria a Cremona. Scrive canzoni dal 2012 e ha alle spalle un disco self-titled prodotto in collaborazione con Davide Di Rosolini. Nonostante la sua giovane età, ha già condiviso il palco con artisti del calibro di Motta, Canova, Colapesce, Ex-Otago e tanti altri.
Il nuovo disco di Maru nasce dalla necessità di raccontarsi ma non soffermandosi solo sulla propria persona. Oltre a testimoniare la propria accettazione ha come obiettivo quello di spingere le altre a farlo, con coraggio e senza scuse. Frutto di un lungo lavoro sui testi e su se stessa, rispecchia senza veli l’anima di Maru, fiabesca e lieve ma al tempo stesso forte e determinata:
“Ho cominciato a scrivere di alcune cose perché non riuscivo a esprimerle in altro modo”, racconta Maru. “È stato tutto molto naturale, per me. Fin da piccola sono cresciuta in mezzo alla musica, mio padre suonava, avevo strumenti musicali al posto dei giocattoli.”
Tutte le 8 tracce di “Zero Glitter” sono state scritte dalla cantautrice e raccontano le sue storie personali, affrontate con la leggerezza e l’ironia che la contraddistinguono, con l’intento di convincere gli altri a farsi avanti, a dichiararsi: “Voglio dirgli: Ti stai nascondendo dietro al niente, ma io so chi sei.” dice Maru.
L’album si apre con “Giorgia”, il primo singolo, uscito il 27 settembre e seguito dal videoclip pubblicato il 15 ottobre, prodotto da SHERPA – Video escursioni nell’altro mondo. Una canzone che ci ricorda ancora l’estate, con un loop melodico leggero e che rimane in testa. Una storia raccontata con la freschezza e allo stesso tempo con la profondità della voce di Maru. Nasce da un episodio intimo e personale, racconta Maru che incontra se stessa per ricordarsi com’era prima e per invitare gli altri a non nascondersi e a rivelarsi per ciò che si è. Ci svela perfettamente lo stile che contraddistingue tutto l’album, dove l’ironia e l’allegria sono in grado di lanciare dei messaggi importantissimi, quasi politici, ma senza prendersi mai troppo sul serio. Avere l’onestà di essere senza filtri e di parlare di amore tra donne come una cosa semplice e naturale.
La seconda traccia dell’album, intitolata “Dove dormi”, racconta le distanze, anche minime, che sono pesanti e incolmabili. Ci si può vivere accanto e non insieme, nonostante la tanta voglia di cancellare il vuoto che ci separa, per avvicinarsi e tornare come prima.
In “Bordeaux”, Maru si sofferma su una storia racchiusa tra le lenzuola. Intensa come il colore bordeaux, ma limitata dai bordi di un letto, mentre fuori il mondo finisce.
“Ordine” è un brano che racconta le false sicurezze di una relazione. Dove tutto è al suo posto ma purtroppo non funziona. Ancora una volta la cantautrice denuncia il fatto di non adattarsi alle situazioni che, pur apparentemente perfette, non ci fanno sentire noi stesse.
I progetti falliti, le storie finite e le case mai vissute Maru le colloca in un posto immaginario quale è “Via Oberdan”. Una relazione finita ma che non si dimentica, dove il ricordo e il pensiero di quello che poteva essere, rimane per sempre nel cuore.
“I Baristi” restituisce un po’ più di sole alla voce della cantautrice ed è dedicata ai baristi che non sanno fare i cocktail. Scritta in un bar della spiaggia di Fontane Bianche a Siracusa, nasconde sempre un secondo significato soffermandosi sul tema dell’accettazione di se stesse.
Penultima traccia, la title-track, “Zero Glitter” è il riassunto di tutto album. Con una melodia più profonda e il testo che rispecchia perfettamente lo stato d’animo di Maru: “Avevamo questo pezzo, molto introspettivo, ed è stato quasi commovente sentirlo arrangiato in studio. Racchiude in sé il senso complessivo di un disco che parla dell’importanza di convivere con se stessi, anche con i propri difetti e i propri fallimenti.” Pezzo sicuramente che va ascoltato più volte, quasi come manifesto, con un testo molto importante per chi si perde quotidianamente nelle proprie insicurezze.
Un messaggio fortissimo e non facile da trasmettere in “Lunedì è Martina” chiude il disco. Uno dei pezzi preferiti di Maru, affronta un problema non facile da raccontare quale è la violenza. “Questa canzone si prende il rischio di denunciare chi non vuole denunciare, di parlare chiaro e tondo a chi si nasconde dietro l’idea che un pugno possa derivare dal troppo amore.”
Maru assorbe le più svariate influenze musicali rielaborandole in un prodotto tutto suo, senza sentire il bisogno di imitare qualcuno o inseguire qualcosa, se non se stessa. L’amore per la buona scrittura del cantautorato italiano contemporaneo le dà un ottimo spunto per raccontare la sua storia in un modo leggero, ma non banale.
Dal punto di vista musicale, “Zero Glitter” nasce voce e ukulele, strumento da sempre punto di riferimento di Maru, oppure voce e chitarra (nel caso di “Ordine” e “Lunedì è Martina”). Una composizione musicale ampia in cui sono presenti anche i sintetizzatori, le tastiere e la batteria suonata da Francesco Aprili.
Tutto il disco è molto delicato, intimo e colorato. In un modo semplice lancia dei messaggi importantissimi, fondamentali soprattutto per le giovani generazioni, un po’ perse e insicure in un mondo difficile e crudele che ci circonda.
Tracklist:
1. Giorgia
2. Dove Dormi
3. Bordeaux
4. Ordine
5. Via Oberdan
6. I Baristi
7. Zero Glitter
8. Lunedì è Martina
Justyna Alicja Roslon
Piena di sogni, malinconie, ansie e paure. Con l’anima ricucita, ma ancora viva, grazie alla pizza, la poesia, la birra, la musica e il gelato.