Marco Mengoni, Atlantico: Un album senza barriere – [Recensione]

di InsideMusic
Venerdì 30 novembre è finalmente uscito “Atlantico”, il quarto album di inediti di Marco Mengoni, per Sony Music in tutta Europa.

Marco Mengoni, tra gli artisti più apprezzati nel panorama musicale nostrano, a distanza di tre anni ha pubblicato un album pieno di sfaccettature diverse, di suoni e ritmi nuovi, influenze oltreoceano e collaborazioni azzeccate. Un disco coraggioso, a tratti destabilizzante, ma che funziona. Anche perché dopo 10 anni di carriera sei davanti ad un “out out”: o osi e ti metti in gioco oppure resti imprigionato nel corpo di “quello di X Factor” o “quello di L’Essenziale”. “Atlantico” è il frutto di un cammino che ha portato Marco verso l’esplorazione di nuovi territori, attraverso la scoperta di luoghi affacciati lungo l’Oceano Atlantico, dall’America del Sud al Portogallo. Mete che gli sono servite anche per conoscere sé stesso, un viaggio interiore.

Quando quest’estate Mengoni aveva annunciato il ritorno sulle scene musicali, dopo una lunga pausa, non nego che ero entusiasta. A raggelarmi sono stati i due singoli rilasciati per anticipare l’album: Voglio e Buona Vita, due brani diversi e radicali, fin troppo, in cui ho trovato sì un Mengoni rinnovato, ma soprattutto un artista poco empatico. L’uno elettro-pop, che a tratti sembra fastidioso, l’altro esotico e più ricercato, certamente migliore del primo. Così, alla luce di queste sensazione, preso in mano “Atlantico” sono rimasta positivamente stupita. Il featuring con Tom Walker in Hola (I say), singolo scelto per lanciare il disco in Europa, è davvero bello. Mi piace quel gioco di voci e mi piace anche la versione in solitaria alla fine del disco. La seconda, ed ultima, ballade “alla Mengoni” presente nel disco è I giorni di domani. Il resto è tutto un collage di sonorità ed influenze gestite egregiamente. A parte Intro della ragione, brano sognante, senza parole e pieno di archi, una riuscita da brividi.

Muhammad Ali è forse il brano più intimo di Marco Mengoni, quello in cui si lascia maggiormente andare, quello in cui rivela “io cambio e mi trasformo”. L’altra dichiarazione che ci fa capire il cambio di rotta e la crescita intrapresa dall’artista arriva in Mille lire, prodotta da Takagi & Ketra. La quinta traccia presenta una sorpresa assoluta: il cammeo di Adriano Celentano, proprio lui che è restio alle collaborazioni, eppure gli deve piacere proprio  tanto questo Mengoni. Il brano che vede l’entrata in scena del “Molleggiato” è La casa di azul, un omaggio a Frida Kahlo e richiama le sonorità di Buona Vita. I ritmi portoghesi sono invece tutti presenti in Amalia, “la regina del Fado”, in cui troviamo la collaborazione con Vanessa Da Mata e Selton.

Forse le due canzoni più sottotono sono Rivoluzione e la titletrack, Atlantico. Due brani d’impatto, ottimi in radio, ma che lasciano poco spazio all’intensità e alle emozioni. A differenza di Everest e sopratutto Dialogo tra due pazzi, quest’ultima tra le tracce più interessanti nel disco, ballate che richiamano i suoni latini ma che sprigionano emotività e sentimenti.

Possiamo dunque dire che in “Atlantico” troviamo un Marco Mengoni nuovo, maturo sia artisticamente che umanamente. Un album completo, privo di scivoloni stilistici (poi, il gusto soggettivo è un’altra cosa). Un disco riflessivo, di scoperta, e soprattutto senza barriere.

Marco Mengoni Atlantico

Marco Mengoni, Atlantico: tracklist

  1. Voglio – (03:20)
  2. Hola (I Say) (feat. Tom Walker) – (03:47)
  3. Buona Vita – (03:12)
  4. Muhammad Ali – (03:07)
  5. Le casa azul – (03:12)
  6. Mille lire – (03:10)
  7. Intro della ragione – (01:33)
  8. La ragione del mondo – (03:26)
  9. Amalia (feat. Vanessa Da Mata & Selton) – (03:10)
  10. Rivoluzione – (03:27)
  11. Everest – (03:34)
  12. I giorni di domani – (04:09)
  13. Atlantico – (03:24)
  14. Hola – (03:49)
  15. Dialogo tra due pazzi – (03:58)
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