Marat live al MONS. Leggi l’intervista!

di Adriana Santovito

Continua la rassegna MONS ‘n’ MUSIC curata dal direttore artistico Jacopo Ratini. Giovedì sera ha avuto luogo il secondo treeshome della stagione che ha visto alternarsi sul palco dello storico Jonathan’s Angels tre giovani cantautori romani: Marat (Marta Lucchesini), Rosso Petrolio (Antonio Rossi) e Marco Greco. In questa occasione abbiamo avuto il piacere di chiacchierare un po’ con la Lucchesini ed ecco cosa ci ha raccontato fra un bicchiere di vino ed un tortino al cioccolato.

Quando intervisto un artista di solito mi piace partire sempre con una domanda molto generica e poi mi piace seguire la direzione che l’artista stesso mi indica in modo da tale da permettergli di raccontare ciò che più preferisca. Dunque, chi è Marat e cosa fa?

Circa un paio di anni fa (anche un po’ meno) ho iniziato a scrivere dei pezzi. Attraverso altri progetti che conoscevo di alcuni miei amici ho imparato a capire cosa volesse dire andare in giro a fare concerti. L’idea mi è piaciuta parecchio e quindi ho cominciato ad organizzarmi per vedere come reagissero le persone. Alla fine tutto ha preso vita frequentando un po’ gli ambienti romani, come ad esempio Spaghetti Unplugged. Ho cominciato a suonare ed a partecipare anche a dei concorsi, come il Premio De André dove sono arrivata in finale o Musicultura dove ho superato la prima selezione. Fino a quando poi ho deciso di fare il punto della situazione registrando questo EP, Le facce, che è uscito il primo febbraio. Adesso sto scrivendo nuove cose, sto andando in una direzione diversa poiché tutto è diverso da come era prima ovviamente. La chiusura del mio inizio è stato questo EP.

A proposito di questo tuo primo EP, hai scelto di presentarlo dal vivo presso Le Mura. Perché?

Mi è stato consigliato da un mio amico, il cantante dei Dada Circus (una di quelle band dalle quali ho preso spunto), di far disegnare le prime 100 copertine a tanti musicisti diversi. Questa cosa qui ha fatto in modo che avessi una prima tiratura di copie da consegnare di persona…

…fra l’altro, ne ho viste alcune in giro. Sembrano delle piccole opere di arte contemporanea.

Sì, non sono state fatte da dei grafici. Spaziano da un disegno incredibile ad un punto su un foglio bianco, a seconda delle capacità delle persone che le hanno realizzate. Il live poi è insomma l’anima del progetto di un artista. Non sono una che passa tanto tempo in studio, anche perché occorre una determinata disponibilità economica per farlo. E quindi abbiamo deciso di suonare dal vivo con tutta la band. C’è stata una sorta di reunion incredibile.

Quanto c’è di te in questo primo tuo lavoro?

Da che era una cosa che riguardasse solamente la mia vita è diventata assolutamente una cosa predominante. Penso si tratti di un passaggio che prima o poi avvenga ad un certo punto. Cioè, hai voglia di raccontare tutto ciò che ti capita. Ci sono delle cose che pensi di poter raccontare diversamente da come le racconterebbe qualcun altro, spiegando il tuo punto di vista.

Chi ha contribuito alla realizzazione di questo disco?

Primo fra tutti, Luca Bellanova. Lo ha arrangiato e costruito assieme a me. È stato il primo a credere nelle cose che facevo mentre io le tenevo “nascoste”. Cioè, facevo cose ma… E lui ascoltandole mi ha proposto di lavorarci su assieme. Poi Davide Dose, quando ho cominciato a suonare a Spaghetti senza neppure sapere esattamente cosa stessi facendo. Lui anche ci ha creduto molto. Tutti i musicisti che ci hanno suonato a partire da Walter, il bassista che suona con me da un po’ di tempo e con il quale ho legato tantissimo. Ma anche Francesco, LudovicoFabio e tutti quelli che erano presenti al live. Adesso mi sta aiutando Adastra a promuovere un po’ il mio lavoro, ad andare un po’ in giro per avvicinarmi al mondo dei grandi.

Cosa c’è in programma?

Scrivo tutto sulla mia pagina Facebook, gli altri social (a parte YouTube) non li uso molto poiché noto che le persone che mi stanno attorno non li usano molto. Forse sbaglio, però al momento è così. Le date sono su Facebook, dunque. Marzo sarà un mese abbastanza impegnativo poiché ci sono già diverse date in programma: l’8 ad Officina Pasolini, che frequento da un anno a questa parte; poi una data a Monterotondo ed un’altra a Roma. Insomma, per le date c’è Facebook. A metà marzo dovrebbe uscire il disco in digitale sulle principali piattaforme.

Adriana Santovito | Foto di Laura Sbarbori

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