È uscito il 26 marzo, il nuovo album di Malika Ayane, dal titolo “Malifesto“, che racchiude, oltre al brano di Sanremo “Ti piaci così“, altre 9 tracce.
Un album composto da 10 brani che Malika ha scritto e composto insieme a Pacifico, Antonino Di Martino, Alessandra Flora, Leo Pari, Colapesce, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino.
Il disco è un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle, alla leggerezza, il migliore degli atteggiamenti per mettersi di fronte alle cose senza paura, con il coraggio di riconoscersi anche quando tutto attorno cambia.
Una fotografia di diversi stati d’animo che Malika Ayane ha deciso, a modo suo, di manifestare.
Il viaggio parte da “Peccato Originale”, l’amore irrazionale, e prosegue con “Ti piaci così”, brano sul riconoscersi e celebrarsi per essere al mondo.
Poi “Telefonami”, il sapore malinconico di un amore appeso nonostante il tempo e la distanza. La tracklist continua con il racconto della maturità in “Come sarà” e la celebrazione dell’agire nonostante le avversità in “Per chi ha paura del buio”.
Sesto brano del disco è “Mezzanotte”. Segue “A mani nude” che racconta il bisogno di vivere senza sovrastrutture; la necessità di splendere è raccontata in “Brilla”; il bisogno di sciogliere le catene in “Formidabile” e, infine, la consapevolezza di esserci raccontata in “Senza Arrossire”.

È stata la stessa Malika, in conferenza stampa, a descriverci l’album, come solo lei poteva fare:
Sono molto contenta di presentarvi Malifesto: in questo periodo sono stata in balia dell’ impazienza, per fortuna che abbiamo avuto un festival a distrarci!
Si tratta del terzo album sul presente dopo Naif e Domino.
Trovo che abbia preso qualcosa da entrambi: da Naif del 2015 ha preso il bisogno di raccontare la vita, la visceralità necessaria per vivere negli attimi; da Domino ha preso il bisogno di osservare e il risultato è il più straordinario che potessi raggiungere: riuscire a raccontare un presente in cui si vive e contemporaneamente si osserva.
Si può poter essere nell’attimo, viverlo e contemporaneamente analizzare senza farsi coinvolgere in giudizi.
È un disco che ho scritto con tantissime teste meravigliose: a partire da Dimartino e Colapesce, con cui avevo già lavorato prima; con Leo Pari, Alessandra Flora, con cui collaboro già da tempo e Rocco Rampino con cui abbiamo realizzato non solo il brano di Sanremo ma anche ma anche un “Senza arrossire“, con cui concludiamo il disco.
È il mio primo album realizzato completamente in Italia dopo l’esperienza berlinese dei due album precedenti; con una produzione italiana, curata da Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo, con cui abbiamo scritto anche qualche brano.
Si tratta di un’analisi di emozioni diverse. La pluralità di scrittura era importante per avere più punti di vista sulla stessa cosa e poi poterne più facilmente raccontare l’essenza attraverso la mia vocalità.
racconta la cantante, con entusiasmo e consapevolezza.
Non ci resta che a ascoltare “Malifesto“!

Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)