Lezioni di Piano è uno dei film più romantici del millennio. Scaturito dalla regia di Jane Campion, regista sopraffina e delicata, possiede una colonna sonora invidiabile: infatti, essa è stata firmata nientepopodimenochè dal compositore Michael Nyman.
Il film, uscito nel 1993, fu un successo di critica. Vinse l’ambitissima Palma d’Oro di Cannes, scavalcando – così piccolo, in costume, e sostanzialmente muto e minimal – Addio, mia Concubina di Chen Kaige, nonché tre premi Oscar tutti al femminile: migliore attrice non protagonista per Anna Paquin, miglior attrice protagonista per Holly Hunter, e la miglior sceneggiatura originale per la regista Campion.
Nuova Zelanda, metà ottocento. La pianista muta Ada McGrath (Holly Hunter) arriva sull’isola per sposare Alistair Stewart (un folle Sam Neill), assieme alla figlioletta, che interpreta le sue parole tramite il linguaggio dei segni. Stewart, prototipo dell’uomo maschilista e bestiale, anche se ben vestito dei modi inglesi, si rifiuta di utilizzare i propri servi maori per cose futili come trasportare il pianoforte a coda di Ada fino alla casa colonica. L’oggetto rimane incostudito sulla spiaggia, e Ada cade in un pozzo nero di depressione. A peggiorar la situazione si intromette George Baines, un Harvey Ketel al massimo del fascino ferino, un uomo inglese che ha adottato appieno i costumi maori tanto da tatuarsi i tipici simboli; si innamora, anche se in maniera più che rozza, perdutamente della muta donna, e stringe col marito un patto per il quale lui terrà il pianoforte, ma a patto che Ada gli insegni come suonarlo. Inizierà dunque una serie di lezioni di piano in cui George proporrà un accordo a Ada: un tasto di pianoforte ad ogni pezzo di pelle scoperto, ad ogni strato di abito rimosso. L’amore dell’uomo per la donna, però, fa sì che alla fine, dopo pochi incontri, lui le renda spontaneamente il pianoforte; alla fine, anche il cuore apparentemente algido della donna si scioglierà per un amore improbabile. Da qui partirà una catena di eventi guidati dalla folle gelosia di Alistair che scaturità nel finale agrodolce del film.
Lezioni di piano è un film incredibilmente sensuale. È fatto di fruscii, di silenzi, cui si contrappongono le grida feroci e veementi del marito della protagonista; di maori consci dell’invasione che subiscono, ridicolmente abbigliati in abiti inglesi. Di grande violenza, come nella scena in cui Ada perde un dito; eppure evocativo di sentimenti universali, che siano l’amore per la musica o la delicatezza dell’arte contrapposto alla bestialità. La colonna sonora di Michael Nyman fu nominata ai Golden Globe e ai BAFTA. In un’intervista del 2012 a The Guardian, Nyman ha rivelato che Jane Campion lo costrinse a scrivere quel tema, forzando (benignamente) la scrittura del compositore verso un maggiore lirismo: archi, delicatezza, ben poche percussioni. Evocativo al massimo, gradevole, ma che mai avrebbe dovuto sovrastare il film, entrandone invece a far parte come forza trainante.
La vera hit dell’intensissima ora di Lezioni di piano è The Heart Asks Pleasure First. Un tema orecchiabilissimo, che fluisce veloce e in costante movimento come le onde che colpiscono, corrodono, e rovinano il pianoforte abbandonato sulla spiaggia; come i cuori di Ada e George, che si sono ritrovati in una terra lontana per imparare ad amare le proprie differenze. Il brano è stato ri arrangiato per tutta la colonna sonora, come nel caso di Here to Here, in questo caso in chiave jazz. Lezioni di piano è, però, a volte, inquietante. La foresta costiera in cui si svolge l’azione sembra essere popolata da strane creature sonore, e questo sentimento è ottimamente descritto in alcuni passaggi del tema musicale, già a partire da The Edge of The Earth, tema introduttivo dell’arrivo di Ada e della figlioletta in Nuova Zelanda. Lo stesso tema – quello di fantasmi che giocano assieme alla figlia della protagonista, le sue piccole ali sulla schiena – è ripreso in brani neoclassici, in cui gli archi la fanno da padrone, come A Wild and Distance Shore. La Nuova Zelanda, terra antica, ricca di segreti, ferocemente profanata dagli inglesi come Alistair, più bestiali dei nativi maori: ai loro tempi, perfettamente inseriti in quel contesto naturale. La Nuova Zelanda, peraltro, non aveva specie endemiche di mammiferi terricoli, solamente pipistrelli: l’introduzione di gatti, conigli, cani, e così via, ha portato allo sterminio della fauna avicola dell’arcipelago. Eppure, le dolci figure di Ada e della figlioletta assumono un significato armonioso: brani come a Bed of Ferns e Deep into the Forest descrivono questo sentimento, morbide gonne di cotone e cuffiette che si appoggiano sui muschi antichi.
Tracce sensuali come, invece, Lost and Found, in cui una delicata viola regge l’intero canto, e The Embrace, descrivono lo strano rapporto di George e Ada, una capanna dispersa nei boschi e nelle paludi costiere in cui c’è un pianoforte, man mano spogliato dai suoi tasti d’avorio. La ballata The Scent of Love/Big my secret riprende echi di Einaudi: dubbiosa, emozionante, è Ada, con i suoi contrasti silenziosi, fatta musica.
Lezioni di piano gioca anche fortemente sui contrasti. La scena madre del film, quella in cui la gelosia di Alistair giunge al culmine, è accompagnata dalla dolcezza del tema princpale, che diviene mano a mano più sincopato al crescere del pathòs: è The Sacrifice. Ad essa, nello scorrere di Lezioni di Piano, seguono I clipped your wings e The Wounded, una lenta elegia per il torto subito. I trusted you, mi fidavo di te, grida un Alistair pazzo di gelosia.
Un punto, però, più elevato dell’intero sinfonia è The Promise. Il tema principale è quello di The Heart Asks Pleasure First, ma è arricchito con elementi orchestrali e bridges. È inoltre ciò che risuona mentre i due protagonisti si innamorano: una gran prova di bravura da parte di Michael Nyman, che, conscio che abbandondando il barocchismo che lo aveva caratterizzato nelle collaborazioni con Peter Greenway, abbraccia una nuova anima neoclassica che gli porterà notevole fortuna. Prossima sua opera ad Hollywood sarà infatti il cult fantascientifico Gattaca.
Il finale di Lezioni di piano è una totale sorpresa. Gioioso, eppure dolceamaro, è descritto da Dreams of Journey. I protagonisti partono verso una nuova vita: notevolmente, l’ultima traccia possiede solo una eco di pianoforte e guidata soltanto da archi, gradevolmente vibrati in sottofondo, che rendono il brano il più maestoso della colonna sonora di Lezioni di piano. Il tema principale è filtrato da una coltre di vibrazioni sonore, un lontano ricordo: ora armonico, non più ansioso e fonte di dolore. Ada, che finalmente ha recuperato la voce perduta, come una Sirenetta che, avuto il bacio del vero amore, torna a cantare, lascerà andare quell’ossessione, per godere veramente di ciò che la vita può dare.
Vi lascio segnalandovi ben due adattamenti di The Heart asks pleasure first: il più noto, è opera della band finlandese dei Nightwish, ed è intitolato come la traccia originale. Nel classico stile metal sinfonico dei musicisti è stata aggiunto la voce da soprano dell’all’epoca vocalist, Anette Olzon, ed una linea vocale folkeggiante che ben si adatta. Una seconda cover, decisamente meno nota, è ad opera degli italiani Belladonna, intitolato Let There Be Light. Brano controverso, sostanzialmente una versione sinfonica de Il Bombarolo di De Andrè, anche se benedetto da Nyman in persona, non ottenne critiche positive né dalla critica specializzata né dal pubblico.
Continueremo dunque ad emozionarci con lo splendido film di Jane Campion e la sua evocativa colonna sonora.
Artwork e tracklist di Lezioni di piano di Michael Nyman
1 To The Edge Of The Earth
2 Big My Secret
3 A Wild And Distant Shore
4 The Heart Asks Pleasure First
5 Here To There
6 The Promise
7 A Bed Of Ferns
8 The Fling
9 The Scent Of Love
10 Deep Into The Forest
11 The Mood That Passes Through You
12 Lost And Found
13 The Embrace
14 Little Impulse
15 The Sacrifice
16 I Clipped Your Wing
17 The Wounded
18 All Imperfect Things
19 Dreams Of A Journey
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