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Levante : il live report della penultima serata del Viteculture Festival

by InsideMusic
Levante copertina
Dove tutto è cominciato, tutto finisce, verso Levante!

Avevamo iniziato la nostra avventura estiva all’Ex Dogana ed è proprio qui che la finiamo, seppur non più sotto quel quadro surreale compreso tra la Tangenziale e la stazione ferroviaria, e a risentirne è l’acustica, decisamente inferiore a quella a cui ci eravamo abituati in queste torride serate d’estate.

Ma torniamo a noi. È la sera che aspettavo quindi, seppur indebolita dai primi raffreddori della stagione, non mi tiro indietro e mi dirigo verso la penultima data del Viteculture Festival che vede come protagonista Levante in una delle sue ultime esibizioni live prima di vestire i panni di giurata a X Factor nel prossimo autunno.

Ad intrattenere il numeroso pubblico accorso a San Lorenzo, prima che inizi il concerto, sono gli Stag, band romana guidata da Marco Guazzone che propone, tra gli altri, anche Guasto, brano da lui presentato come solista al Festival di Sanremo del 2012 nella sezione Giovani.

Sono le 22.30 quando Claudia Lagona, in arte Levante, fa il suo ingresso trionfale sul palco, scatenando una folla completamente in adorazione per lei e per la sua voce stupefacente.

Si inizia subito a tremila con i primi due brani Le mie mille me e Non me ne frega niente, contenuti nel suo ultimo album Nel Caos di Stanze Stupefacenti, acclamato da critica e pubblico e subito in testa alle classifiche e che dà anche il nome a questo tour, per poi fare un piccolo saltino all’indietro e cantare tutti quanti a squarciagola Le lacrime non macchiano, quasi come a volerci liberare di tutto quello che abbiamo dentro.

La cantautrice siciliana è un pieno di energia, e il suo dominio del palcoscenico è indiscutibile: canta, suona, salta, corre di qua e di là senza fermarsi un solo secondo, quasi ad avere una riserva infinita di fiato e lasciando poco spazio alle parole perché “vorrei che fosse la musica a parlare per me”, e dato il bagno di folla che riceve ormai a tutti i suoi concerti, direi che l’esperimento è più che riuscito.

La sua voce è delicata e forte allo stesso momento, per cui si può tranquillamente prendere il lusso di passare da una sorprendente e decisamente ben riuscita versione acustica di Ciao per sempre a un pezzo esplosivo come Gesù Cristo sono io. È dotata anche di empatia, la ragazza, e quindi chiudete gli occhi per un attimo e pensate a lei, sul palco, senza microfono, che intona Abbi cura di te insieme ad altre 2000 persone: l’emozione è assicurata, e forse pure qualche lacrima, specie se quella canzone te la porti scritta sulla pelle.

Ormai è evidente che azzecca un successo dietro l’altro, sempre con quel suo modo elegante e raffinato di saper giocare con le parole, come nel suo ultimo singolo Pezzo di me, dove vanta l’eccezionale collaborazione di Max Gazzè, finora, ahimè, relegata solo al brano inciso (vi prego fatecela dal vivo, prima o poi).

Non si dimentica delle origini, quindi tra un successo e l’altro incastra una sempre emozionante La scatola blu, uno dei primi brani con cui abbiamo imparato a conoscerla e con cui ci ha definitivamente ipnotizzato e catturato, con solo chitarra e voce.

Complici anche i visual che creano una scenografia potente, ogni suo spettacolo è strepitoso e riesce  a coinvolgere nel migliore dei modi pure chi magari è lì per la prima volta ad accompagnare qualcuno e che conosce una o due canzoni al massimo, ma che comunque si fa trasportare dalla scia dell’entusiasmo, non riuscendo a resisterle.

Dopo il singolo Alfonso nel 2013, che comunque ancora viene cantato da chiunque infondendo sempre una discreta allegria, passando per i suoi primi due album Manuale Distruzione (dicevamo del giocare con le parole?) del 2014 e Abbi cura di te del 2015, Levante non ha sbagliato un colpo e quest’anno oltre a un disco perfetto quale, appunto Nel caos di stanze stupefacenti, ha esordito anche come scrittrice con il romanzo Se non ti vedo non esisti, edito da Rizzoli e che aveva già raggiunto la quarta ristampa a sole due settimane dalla sua uscita lo scorso gennaio, confermando il 2017 come suo anno di consacrazione.

Quando si sta bene, si sa, il tempo passa in fretta, quindi si riaccendono le luci sul palco e usciamo dal Caos dove eravamo entrati poco prima e dove, sinceramente, ci stavamo anche bene.

Ci mancherà parecchio questo caos e attendiamo impazienti di poterci entrare di nuovo, perché anche se non ti vedremo, esisterai comunque.

Camilla Sabatini

Photogallery a cura di Giusy Chiumenti

Di seguito la scaletta:

  • Le mie mille me
  • Non me ne frega niente
  • Le lacrime non macchiano
  • Sentivo le ali
  • 1996 La stagione del rumore
  • Io ero io
  • Mi amo
  • Sbadiglio
  • Pezzo di me
  • Cuori d’artificio
  • Diamante
  • Lasciami andare
  • Contare fino a dieci
  • La scatola blu
  • Ciao per sempre
  • Abbi cura di te
  • Santa Rosalia
  • Duri come me
  • Memo
  • Di tua bontà

 

Encore:

 

  • Alfonso
  • Io ti maledico
  • Gesù Cristo sono io

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