”L’EPD’AMORE” di YOUNG SIGNORINO – Recensione

di Leslie Fadlon

Ha i contorni di un viaggio caleidoscopico nel mondo della trap più pura “L’EPD’AMORE”, il nuovo e attesissimo EP firmato Young Signorino, uscito il 25 ottobre per Goodfellas e disponibile esclusivamente in versione online sulle principali piattaforme di streaming e downloading.

Anticipato dal singolo “Burrocacao Rosa”, il cui videoclip è diventato immediatamente virale, questo Ep contiene cinque esempi delle particolarità espressive di questo artista. Young Signorino infatti, è ormai un’icona, apprezzata dai giovani e non solo. Tanto da aver ricevuto diversi riconoscimenti di stima anche da esponenti del rock e del cantautorato nostrano: caso simbolo l’ospitata – durante la seconda stagione – ad Ossigeno, il programma di Manuel Agnelli su Rai3.

Young Signorino si è fatto strada nel mondo della trap, anche se in Italia è un genere ancora poco compreso. E ha deciso di realizzare, con “L’EPD’AMORE”, un nuovo capitolo del proprio viaggio estetico ed emotivo.

L’artista di Cesena ha inserito come prima traccia la già citata ‘Burrocacao Rosa’, che incede su un ritmo sensuale ed inquietante, proiettandoci nella mistica rilassatezza di un giovane. Il leitmotiv dei brani, quello che apre ogni canzone è ”Sono io”, una sorta di presentazione – memorandum di Signorino, che si fa da protagonista visionario di queste canzoni, a tratti curioso sui feedback relativi al suo  stile. Lo stile iconico di cui ci parla sulle note di ‘Che te ne pare’, prima che la visuale si faccia molto più liquida e si passi ad ‘Esteticamente’, legata alla fluidità dei sessi che stiamo vivendo in questo secolo e alla libertà di giocare con la propria immagine. ‘Baci fiori demoni’ ci ripresenta questo artista classe ’98 in una nuova – ulteriore – percezione, adornata di foglie, petali, profumi inebrianti.

Ha un titolo che cita il film di Steno ”Febbre da Cavallo” del 1976, ‘Whisky maschio’, l’ultima traccia de ”L’EPD’AMORE”, dedicato così ad un geniale alcolico che spinge a ”fare le cose”. E, nello stesso modo, Young Signorino veicola come un lubrificante una certa umana ed innata tendenza a lasciarsi andare. La tendenza a sentire le cose in maniera ampia, a vivere con leggiadria e a raccontarlo su note paradossali ma spontanee, tipiche di un genere musicale che si sta facendo strada con prepotenza anche nel panorama italiano.

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