Go Go Diva La Rappresentante Di Lista live @ Vibra, Modena – Live Report

di Dafne D'Angelo

Sono le 23.30 circa quando la voce di Veronica Lucchesi fa capolino sul palco del Vibra Club di Modena. Sorprendendo i presenti, la frontwoman arriva avvolta nel proprio abito con appliquès di frange nere. Simile a un volatile notturno, la Lucchesi apre le ali della sua voce potente e profonda. Gloria , brano tratto dall’ultimo album Go Go Diva è la canzone scelta per fare da intro al live. Segue poi, in tutta la sua potenza Ti Amo, mentre i -uno dietro l’altro-  gli altri pezzi scivolano come shots veloci da bere, ma che ti inebriano nell’arco di un sorso.
Un live come quello de La Rappresentante di Lista è musica in movimento, cuore che sobbalza ad ogni nuovo riff.
La musica si alterna a performance teatrali uniche nel loro genere e assolutamente personali. Il pubblico diventa – in men che non si dica – parte integrante dello show partecipando in maniera attiva con un entusiasmo inenarrabile. Dario Mangiaracina, Marta Cannuscio, Enrico Lupi, Roberto Calabrese ed Erika Lucchesi sono una vera e propria forza della natura. Questi giovani musicisti sono in grado di suonare per ore col sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore trasmettendo vibrazioni benefiche.
Guardateci tutti, che parla principalmente d’amore e di una felicità condivisa al punto da voler scoppiare è brano sintomatico del messaggio che La Rappresentante di Lista vuole inviare al pubblico. Stop all’odio, all’indifferenza.
La scelta di indossare, a un certo punto, la t-shirt del progetto Sea Watch si fa ancora più forte quando Veronica ci ricorda dal microfono che su questa terra, Siamo Ospiti e nient’altro che questo.                                                                                                                                             Questo brano tratto da Bu bu Sad riempie il locale e i cuori grazie a parole che rimangono impresse come tatuaggi nell’anima.

Siamo Ospiti vestiti da padri, vestiti da amici, vestiti da cani.
Chiusi fuori casa in fila coi numeri, siamo ospiti notturni che fanno l’amore, ora.
Conta fino a quanto puoi, scapperò a nascondermi, sarò invisibile, ora.
Resta fino a quando vuoi, cercami dove sei, nascosta e tremula.

Riascoltare La Rappresentante di Lista a distanza di due anni è un piacere rinnovato. La loro bravura è riconfermata al 100%.  Maturi lo erano già, ma questo show pieno di luci splendide e magistralmente utilizzate, unito allo strepitoso look della Lucchesi rende lo spettacolo pietra miliare da non far mancare alla propria collezione di live. Riuscire a variare, spaziando eppur rimanendo fedeli a una cifra stilista, non è da tutti. Tra una ballad e un pezzo allegro, i ragazzi di Go Go Diva non deludono mai.                                                        Da Bu Bu Sad viene riproposta anche Un’Isola, il cui tema -sempre in linea col mare- racconta in maniera intimista una solitudine condivisa e lo fa in modo elegante, raffinato. Quest’isola che ricorda anche la provenienza del formidabile duo Lucchesi-Mangiaracina. La Sicilia come sfondo. La Toscana, anche.
Emozione, corpi in movimento, sudore, ma soprattutto: Amore.
Si, esatto, questo termine fin troppo inflazionato è la parola che più di tutte può essere accostata a uno spettacolo che è anche abbraccio, infinito e rumoroso, di quel rumore bello, che è sinonimo di vita, energia. Non solo musica e parole, ma anche messaggio sociale.

La Rappresentante di Lista

Alibi è  carne che pulsa in una primavera infinita. Le emozioni trasmesse da questo brano sono uniche e difficili da descrivere a parole.

Cosa pretendi, cosa pretendi?
Nessuno ti dirà colpevole
Lo sai, chi è stanco a cuore leggero si consegna
Nelle mani della notte
Io sono qui, sono qui, sono qui
A sciogliermi
Quello che si dirà, si dirà
Quello che si dirà passerà
Quello che resta senza fiato esplode
E quanto fiato ha Veronica mentre assieme ai suoi compagni canta, recita e balla senza lasciare nulla di inesploso?
The Bomba, grazie a un punk originale e inaspettato si rivela -appunto- una vera e propria bomba. Il testo forte ricorda alcune filastrocche di Rodari che raccontano la guerra e i muri di Trump in maniera scanzonata, ma arrivando dritti come pugni allo stomaco.
Questo Corpo è uno dei brani più innovativi e aderenti alla nostra realtà che mai siano stati scritti negli ultimi anni.
Un testo forte, che più che mai abbraccia quest’epoca vuota di valori e troppo piena di un corpo che non sempre è nemico.
Il corpo è il compagno che avremo per tutta la vita e stupenda è la poesia con cui viene presentato.
Sei andato via, non ti sei perso niente
Questa bocca a volte non mi crede
Vuole la fame e la sete
Queste mani mi consolano
E dentro il
Petto questo cuore non si muove bene
Non pulsa il sangue alle vene
L’abbandono è raccontato partendo da noi stessi. Non colpevolizza l’altro da noi, anzi gli dà ragione per essersene andato. L’importante sembra essersi ritrovati. Aver capito che abitiamo qualcosa che va sempre oltre.
Il prog anni ’70 che fa parte degli ascolti di questi giovani ragazzi, si sente eccome. Si sente e arriva. Si fa spazio tra le note, ergendosi sovrano.
Mix di generi, ma nessun genere. E’ qualcosa di nuovo, si, ma non un nuovo senza senso e senza nome.
Questi ragazzi hanno talento e si amano. Nei loro occhi ci sono stelle, educate e gentili. Quando Dario guarda Veronica, è esplosione d’amor cortese e non. E’ qualcosa di antico che diventa moderno. E’ vita che si mescola all’arte. La batteria di Roberto Calabrese, nascosta alla visione è ben presente con colpi che non perdono un battito facendo ballare tutti in un frenetico ritmo che somiglia alla vita stessa.
Il corpo di Marta Cannuscio, quando si muove suonando, si apre in sorrisi così aperti da perdercisi dentro e anche un Lupi perso tra le ombre riesce a far sentire i propri occhi, grazie al fatto che i musicisti sono davvero uniti e sono davvero un’unica anima dedita a un’unica Dea.
E Veronica ringrazia, ringrazia il pubblico per aver speso tempo per lei…la Musica.

Dafne D’Angelo

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