Esce il 31 gennaio per Universal ’’La Macchia Mongolica’’, il nuovo album di Massimo Zamboni, musicista e scrittore, co-fondatore dei CCCP – fedeli alla linea e dei CSI. Si tratta di un lavoro che, dopo più di vent’anni, lo riporta in quella Mongolia che aveva visitato insieme alla moglie e ai CSI e che aveva ispirato proprio uno dei loro dischi simbolo, ‘’Tabula Rasa Elettrificata’’. A far da protagonista è una terra mitica – resa immortale dalle gesta di Gengis Khan, attraversata da Marco Polo, conquistata dalla Russia sovietica – in cui Massimo aveva scoperto un’appartenenza ancestrale, pari solo a quella dei boschi emiliani. E aveva scoperto, per la prima volta nella sua vita, il desiderio di avere un figlio. Caterina nascerà due anni dopo, con una macchia inequivocabile: un piccolo livido destinato a scomparire nel tempo, la cosiddetta macchia mongolica. Compiuti i diciotto anni, Caterina vuole andare in Mongolia, come se volesse tornare a casa.
Un disco, un libro, un film
In questo 2020, ‘’La Macchia Mongolica’’ rappresenta l’anima musicale di un nuovo viaggio che Zamboni plasma in 13 tracce quasi interamente strumentali, da lui composte e suonate insieme a Cristiano Roversi e a Simone Beneventi. Nei brani ci si muove fra animali mitologici, leggende antichissime, paesaggi che diventano luoghi dello spirito. Ed il disco di Zamboni diventa colonna sonora di un’immersione spirituale, di un’indagine sull’Altrove che è in noi, di un’esplorazione necessaria tra le stanze della memoria più intima. Da ‘Ome Ewe’ in poi, siamo infatti proiettati verso immagini di altri tempi e distanze, sentiamo freddo, avvertiamo tumulti. La seconda traccia, la titlle track, ci spinge in paesaggi psichedelici , prima che tamburi e shakeramenti ci aprano al calore di ‘Heavy desert’, ove sembra di trovarci, improvvisamente, in Africa. Ed è una sensazione simile, ma tendente all’aurora boreale, che si tocca in pezzi come ‘Djinn”. L’introspezione ed i suoi vasti paesaggi si amplificano su brani come ‘Altopiano ruota’ e ‘Shu’. Tutti i brani de La Macchia Mongolica, che è anche un libro – scritto insieme a Caterina Zamboni Russia ed edito da Baldini e Castoldi – oltre che un film- diretto da Piergiorgio Casotti – ci regalano un’armonia dimenticata. Ci fanno esplorare terre mai vissute. Ci permettono di assaporare odori e sapori mai provati. E ci portano per mano in un viaggio, quello lungo la Macchia Mongolica, che sa ricondurci esattamente al centro di noi stessi.
Questa la tracklist de ’’La Macchia Mongolica’’
- Ome ewe
- La macchia mongolica
- Heavy desert
- Sugli Altaj
- Djnn
- Altopiano ruota
- Casco in volo
- Shu
- Huu
- Lunghe d’ombre
- Khovd
- I cammelli di Bactriana
- Mongolia interna

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