Jaqueline (nome d’arte di Jaqueline Branciforte) è una cantautrice e musicista originaria di Acate (RG).
Classe 1994, Jaqueline inizia ad avvicinarsi alla musica ascoltando i numerosi dischi collezionati dal padre
(Simply Red, Jethro Tull, Pink Floyd, Michael Jackson, Madonna, Prince, Elton John, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Alanis Morissette, Lionel Richie e tanti altri) ed inizia a studiare canto e pianoforte prendendo lezioni private.
Con queste premesse, le sue doti musicali spiccano il volo nel 2011,
quando partecipa al tour di “Radio Cuore” e si esibisce sul palco dell’Arena di Verona per la finale del Festival Show.
Un traguardo importante grazie al quale l’anno seguente, a soli 18 anni, Jaqueline sarà opening act dei concerti di Ivana Spagna, Alexia, gli Oro, i Dik Dik e Gatto Panceri!
Arrivano poi in tempi più recenti la partecipazione Casa Sanremo e la finale per Area Sanremo nel 2019
È da poco uscito il suo ultimo singolo, Arizona, e noi abbiamo intervistato Jaqueline per parlare di tutto questo direttamente con lei.
L’INTERVISTA
Arizona è un brano dalle sonorità elettroniche e futuristiche dove la tua voce emerge in tutta la sua capacità di adattamento a vocalità ricercate: come è nato questo mix?
Semplicemente è frutto di un’intensa ricerca.
Dopo gli studi accademici, mi sono concentrata sul mio progetto musicale, ho sperimentato molto… mi piace immergermi dentro un mondo tutto mio che posso dirigere come un direttore d’orchestra.
Amo le sfide e mi piace mettermi sempre alla prova. Ricerco spesso suoni che danno lo “start” alla mia fantasia e di conseguenza alla nascita di un qualcosa che inizialmente sembra solo una pennellata su un quadro ma che poi, con la mia produzione, diventa una vera e propria opera.
Il divertimento sta proprio nelle varie sfaccettature di colori e suoni che caratterizzano, non solo la mia voce e il mio stile, ma quello che voglio dire e comunicare con i miei pezzi.
Quanto parla di te questo brano?
Tantissimo.
Nel corso della mia vita ho avuto molti periodi di smarrimento, dove non capivo più niente, dove tutto intorno a me diventava “molle” come in un quadro di Dalì.
“Arizona” parla di me e delle mie esperienze con la vita.
É un brano dove metto alla prova il mio coraggio ed il mio istinto.
A volte prevale la parte negativa o cattiva che porta con sé paura, sconforto e di conseguenza azioni devianti, mentre altre volte prevale la parte buona e quindi la voglia di tenere i sensi ben saldi per continuare a giocare la partita che sto giocando.
Come mai questo titolo “Arizona”?
Per istinto! Seguo molto la vocazione del getto primordiale.
“Arizona” è un’impronta che la mia mente ha focalizzato un viaggio mentale tra pezzi di vita vissuti.
É un messaggio contemporaneo, relativo al cambiamento costante.
Non c’è mai una giornata uguale all’altra e il tempo non si assomiglia mai, anche se è costante porta con sé sempre soluzioni diverse, situazioni diverse, attimi che magari noi non consideriamo, ma che la nostra mente fotografa costantemente.
Leggo che la tua passione per la musica è nata ascoltando i grandi nomi internazionali grazie alla collezione di tuo padre: quali sono quelli che secondo te hanno poi fatto la differenza nelle tue scelte musicali?
Sono tantissimi… Michael Jackson, Prince, Madonna, Stevie Wonder, Whitney Houston, Abba, Jethro Tull, Queen e tantissimi altri.
Mi ritengo una persona molto fortunata perché lungo in mio percorso ho incontrato persone competenti che mi hanno consigliata bene,
cercando di condurre la mia sfera artistica in un qualcosa che credo mi appartenesse già, ma di cui non conoscevo l’esistenza.
Ascoltare vari generi musicali, e di conseguenza studiarli a fondo, mi ha aiutato tantissimo.
Tu sei Siciliana, una regione che oltre ad essere bellissima ha una scena musicale molto attiva, soprattutto negli ultimi anni: secondo te qual è il quid in più che dà ad un artista l’essere nato in Sicilia?
“La Cazzimma” …
i Siciliani sono intraprendenti, tenaci, fortificati dalla Madre Terra e da scelte basate sull’empatia e la condivisione.
Rispettarci ed aiutarci per noi è fondamentale.
Tu hai già avuto esperienze molto significative, hai cantato all’ Arena di Verona, ti sei esibita a Casa Sanremo 2018, finalista Area Sanremo 2019: c’è un momento che ricordi con particolare emozione più degli altri?
Tutti gli episodi che hai elencato sono stati per me traguardi importanti, aperture verso nuove esperienze e verso nuove conoscenze. Ad esempio, ricordo con molta emozione, quando Lucio Dalla ha espresso tutta la sua stima nei miei confronti durante un suo concerto.
Ogni esperienza è stata per me portatrice di bene. Distinguere la migliore è difficile, sono stati tutti momenti unici e indimenticabili.
Prossimi progetti artistici nell’immediato futuro?
Terminare l’album il prima possibile e programmare un tour che sappia dare al mio pubblico tutta l’energia che ho dentro.
Sarà un viaggio lungo la scoperta.
Quindi restate sintonizzati, ci vediamo presto.
Grazie mille e in bocca al lupo! 🙂
Grazie a te Paola per questo spazio e un abbraccio a tutti i lettori di Inside Music.
Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)