Intervista a Xavier Pompelmo, ispirato da nebulose e chimere

di Leslie Fadlon

E’ arrivato lo scorso 8 novembre, “VALANGHE”, il disco d’esordio di XAVIER POMPELMO, al secolo Davide Bastolla, già noto nell’ambiente musicale grazie al suo lavoro di regista, visual artist, illustratore e animatore come fondatore dello studio di effetti visivi ‘Bastanimotion’. Come regista e visual artist, infatti, ha ideato e realizzato numerosi videoclip divenuti virali, curando tra i molti anche l’animazione di “Tengo il respiro” di Rancore & dj Myke e la regia e l’animazione di “Ipocondria” di Giancane feat. Rancore, il primo video musicale realizzato con i disegni del fumettista Zerocalcare, ricevendo ben due nomination al Premio PIVI 2018 (MEI) per lo stesso “Ipocondria” e per il video “Che effetto fa” dei kuTso. Parallelamente, Xavier Pompelmo porta avanti l’attività di produttore musicale e cantautore, realizzando il suo primo progetto discografico, “Valanghe”. Il disco è stato anticipato dal singolo “Nebulosa”, brano che lo ha lanciato nel panorama musicale italiano, seguito da “Chimera”, il cui videoclip è stato girato dallo stesso Xavier Pompelmo in Colombia, e dall’ultimo estratto “Macigno con le gambe”.

Oggi Inside Music gli ha fatto qualche domanda, ecco cosa ci ha risposto!

Ciao Xavier, come nasce il tuo primo disco, “VALANGHE”?

Valanghe è una sorta di diario emotivo, nel quale ho racchiuso piccoli pezzettini della mia vita, nell’arco di un paio di anni.

In questo arco di tempo mi sono successe molte cose, che spesso non riesco a metabolizzare nell’immediato, vengo travolto dagli eventi e dalle emozioni e scrivo, per capirmi un po meglio e per fotografare quei momenti.

Vieni da una lunga esperienza nel campo del videomaking. Quando hai deciso di voler registrare un tuo album?

La musica ha sempre vissuto in parallelo con la mia professione da videomaker, ho raccolto tanto materiale negli anni, canzoni scritte di getto che col tempo sono riuscito ad autoprodurmi.

Quindi non è stato un album registrato tutto di fila, ma prodotto pian piano, come un diario appunto.

Tra i videoclip a cui hai lavorato – per citarne alcuni “Tengo il respiro” di Rancore & dj Myke e ‘’Ipocondria” di Giancane – c’è un ricordo o un aneddoto in particolare ad essi legato che ti va di raccontarci?

Di Tengo il respiro ricordo solo che durante tutta la lavorazione di montaggio ed animazione, io e Jan Hour, con cui ho realizzato il video, eravamo costretti ad ascoltare a ripetizione la canzone e stava per venirci una crisi epilettica, visto che Tarek ( Rancore ) dice 50 parole al secondo.

C’era per altro una frase che non capivamo mai cosa stesse dicendo ed ogni volta che la canzone arrivava a quel punto ci guardavamo :” a zi, ma te hai capito che ha detto? Dama? Daga? Nana divina?

Per Ipocondria io e Giancane siamo stati h24 al mio studio a Corviale, ad animare i disegni di Michele ( zerocalcare ) a guardare le partite della Roma e a giocare alla nintendo… quella portatile che lui aveva ma che non ricordo come si chiama, sono troppo vecchio per certe cose, a differenza sua che sta sempre sul pezzo.

Sei anche produttore; come è stato lavorare ad un disco come ‘’Valanghe’’?

Stimolante ed immersivo. Mi ha appassionato molto cercare le sonorità di questo album, ho fluttuato insieme ai suoni prima di riuscirli a controllare e a dargli un ruolo.

Dopo i primi brani prodotti però il sound generale ormai veniva fuori da solo.

Ci presenteresti il primo singolo, “Nebulosa”?

L’amore a volte è un rifugio, uno splendido rifugio da se stessi, dai propri problemi.

Sento di amare, decido di amare, sono entrambe possibilità plausibili.

Non ne giudico l’intenzione, ogni moto all’amore è giusto, si può amare qualcun’altro perchè non si ama abbastanza se stessi, per riempirsi, per sentirsi meno soli. Si può amare perchè la felicità e la serenità dell’altro ci fanno stare bene e ci rendono a nostra volta felici, ci danno un ruolo, un senso. Ma l’amore è incongruente, contraddittorio, a prescindere da come lo si pensa e da quello che si desidera, non lo si controlla, una nebulosa.

E che cos’è la “Chimera”, secondo te, nell’ambiente musicale di oggi?

Un essere mitologico, la testa da capra, il corpo da leone e la coda di serpente.

La diversità, temibile, spaventosa, terribile.

Ci abituiamo tutti a tenere nascoste le nostre diversità, le nostre sfumatura, per sentirci più normali, più simili agli altri, fingiamo.

Se tutti avessimo il coraggio di esporci con le nostre stranezze e peculiarità credo ci sentiremmo ancora più simili e si genererebbe una vera empatia tra le persone

Così anche chi fa musica dovrebbe avere più coraggio, me compreso, per fare esattamente quello che si sente, senza condizionamenti o limitazioni.

Di questo ultimo brano c’è un video girato in Colombia: è tratto da un tuo viaggio?

Si mi piace raccontare che in preda ad un momento di catarsi personale mi sono spinto da solo in questo viaggio per riscoprire me stesso e per mettere in crisi i miei valori Occidentalizzanti.

Invece non è andata proprio così, degli amici mi hanno regalato questo viaggio e siamo andati insieme. Ero anche terrorizzato dall’idea di dovermi fare mille vaccini e di dover andare così lontano.

Ma una volta li ne è valsa la pena.

Il video racconta della diversità, e quale posto migliore della Colombia. Ho pensato fosse opportuno portarmi dietro la GoPro per filmare tutto quello che vedevo, in maniera agile e senza dare troppo nell’occhio.

Qual è il metodo scelto da Xavier Pompelmo per comporre i propri brani?

Non ho ancora un metodo, altrimenti sarebbe tutto più semplice e meno faticoso, ma la fatica serve a fare cose belle, quindi cambio metodo ogni volta.

Alla slide guitar di “Spediscimi sulla luna” c’è Roberto Angelini, ai synth di “Nebulosa” e “Chimera” Matteo Colasanti e ai violini di “Che la natura aspetti” c’è Andrea Ruggiero. Qual è il tuo rapporto con la scena romana?

Ho lavorato con un po’ di artisti, che stimo artisticamente, ma in generale la scena romana mi ignora ed io ignoro lei.

Infine, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ora che ho iniziato, non fermarmi più e dopo questo disco tirare fuori almeno un singolo al mese:)

Porterò il disco live a breve, stiamo lavorando con la band per dare un’anima suonata alle canzoni che ho prodotto da solo nel mio studiolo.

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