Il muro del canto: dal 16 novembre prende il via il tour di presentazione di “L’AMORE MIO NON MORE”, il nuovo album di inediti , uscito il 19 ottobre per Goodfellas.
17/11 Settimo Torinese (TO), Suoneria della Musica (ingresso 8€ + prev.)
24/11 Modena, OFF (ingresso 8€ + prev.)
29/11 Milano, Circolo Ohibò (ingresso 10€ + prev.)
30/11 Padova, Hall (ingresso 8€ + prev.)
01/12 Brescia CSA Magazzino 47 (ingresso 5€ – solo in cassa)
08/12 Imperia, La Talpa e l’Orologio (ingresso con contributo – solo in cassa)
Il gruppo rock folk romano, dal suono ruvido e intensissimo, che unisce modernità e tradizione in un’autentica voce popolare senza tempo, è tornato con il quarto lavoro in studio.
l Muro del Canto propone un album che mantiene i propri tratti distintivi e, allo stesso tempo, introduce diverse novità nelle soluzioni ritmiche e armoniche. Continua la ricerca di un linguaggio diretto e reale, in cui la forza del dialetto capitolino, che da sempre nutre le salde radici della band, emerge chiaramente fin dal titolo in una dichiarazione d’intenti appassionata e testarda.
Il suono si compone di nuove sfumature che vanno dal folk americano alla canzone romana, dal sound Irish alle distintive sonorità western ispirate da Ennio Morricone, passando attraverso soluzioni ancora mai esplorate dalla band come il reggae e lo ska rese però, scure e popolari.
In questo ultimo lavoro discografico, Il Muro del Canto propone per la prima volta anche due testi scritti in italiano: una canzone, “Stoica”, e un racconto, “Il Tempo Perso”. “Senza ‘na Stella”, invece, è un brano declinato al femminile e interpretato dalla bellissima voce di Lavinia Mancusi.
“L’amore mio non more” rappresenta la resistenza intima e personale che non cede il passo al qualunquismo e al cinismo moderno. Resiste la forza dell’amore contro la divisione, resiste la volontà di un risveglio sociale contro il grande vuoto in espansione.
Nell’album ricorre spesso il tema del tempo che passa inesorabile e porta con sé la giovinezza e gli affetti. È un disco che si schiera apertamente dalla parte degli ultimi, di chi non ha voce, forza e potere per migliorare le proprie condizioni. Una riflessione carica di memoria e ricordi del Novecento.
La voce calda e profonda e i testi appassionati di Daniele Coccia Paifelman trascinano l’ascoltatore in un’epoca perduta che ritorna con forza e nostalgia. La batteria, le percussioni e la voce narrante sono di Alessandro Pieravanti che anche in questo disco è interprete e autore di due brani recitati; la chitarra acustica è quella dalle ritmiche solide e distintive di Eric Caldironi; al basso la fantasia di Ludovico Lamarra; ruvida e graffiante è la chitarra elettrica di Giancarlo Barbati Bonanni, e la fisarmonica dà voce alle melodie senza tempo di Alessandro Marinelli, che in questo disco siede anche dietro al pianoforte.
Ospite insostituibile del sestetto romano, Andrea Ruggiero al violino. Alla tromba e al trombone invece troviamo Davide di Pasquale.
L’album è stato registrato e mixato da Giancarlo Barbati Bonanni e missato da Matteo Gabbianelli presso kuTso Noise Home. Design e grafica sono stati curati da Paolo Campana, le illustrazioni da Lucamaleonte.
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