Home RubricheApprofondimenti e Curiosità Il collettivo Hip-Hop più artistico del mondo: A Tribe Called Quest.

Il collettivo Hip-Hop più artistico del mondo: A Tribe Called Quest.

by InsideMusic

Inizio anni 90: tra il debutto di artisti come Ice Cube e di gruppi Brand Nubian, la scena hip hop inizia a crescere e nascono numerosi sotto generi musicali, tra cui l’Alternative Hip Hop. La differenza tra l’Alternative Hip Hop e gli altri sotto generi che si sono creati è il rifiuto di tutti gli stereotipi dell’hip hop tradizionale, la sua natura underground e le influenze artistiche derivate dalle imposizioni delle major discografiche.Uno dei pionieri di questo sottegenere sono il leggendario gruppo A Tribe Called Quest formatosi nel 1988 a New York.

Composto originariamente da Q-Tip, Phife Dawg e Ali Shaheed Muhammad il gruppo ha visto una trasformazione musicale molto ampia. Il loro primo album People’s Instinctive Travels And The Paths Of Rhythm è stato un successo critico, ricevendo plausi da molte testate musicali e giornalistiche. La particolarità di “People’s Instinctive Travels And The Paths Of Rhythm” sono i beat improntati sul jazz, sul soul e sull’R&B, campionati da artisti che molti producer hip hop ignoravano ai tempi.Q-Tip prendeva parti che caratterizzavano gli artisti da cui venivano presi i sample, azione che ha avuto un risvolto molto positivo e che ha influenzato molto la scena hip hop.

I testi delle canzoni, complessi ma al tempo stesso semplici, riescono a rendere  tematiche come il sesso sicuro e le prime esperienze giovanili gradevoli e leggere da ascoltare, distaccandosi dalla pesantezza lirica dell’hardcore hip-hop e delle branchie politiche del conscious hip-hop. La due tracce che hanno contraddistinto l’album e il 1990 in generale, sono state Can i kick it e Bonita Applebum, tracce complesse e con dei beat unici, riuscendo ad essere quasi un inno e il badge di riconoscimento degli ATCQ.

L’album tuttavia non fu un immediato successo commerciale, cosa che ottenne successivamente con la diffusione dei due singoli sopraccitati, guadagnando un disco d’oro sei anni dopo. Gli ATCQ guadagnarono una solida base di fan che cresceva durante il loro tour e un anno dopo il loro primo album esce The Low End Theory”,  album che caratterizzerà il gruppo per come lo conosciamo oggi.

The Low End Theory” rappresenta il passo più importante per il gruppo, poiché i testi dell’album vertono principalmente sulla politica e sul sociale (argomento che rimarrà fondamentale nei loro successivi) lavori pur non tralasciando le conversazioni giocose e umoristiche fra Q-Tip e Phife Dawg.

Caratterizzato da un suono più minimalista, le canzoni sono solitamente composte da tre elementi: voce, batteria e basso. L’album fa un largo uso del doppio basso e di un uso in tempo reale di percussioni, allontanandosi da macchine e soluzioni tecnologiche come drum machine e campionatori per creare le drumline. Successo critico e commerciale, acclamato principalmente per le sue sonorità jazz e per i suoi temi, fu inserito, ed è tutt’ora, tra i migliori album hip-hop mai concepiti.

Tracce chiave dell’album sono “Check The Rime” con il suo stile bebop e la melodia funky di fondo, Jazz (We’ve Got)” ottima traccia dallo stile jazz e per finire “Scenario” che ottiene l’aggressività di una traccia Hardcore Hip-Hop.  Menzione d’onore per “Buggin’ Out” che è una delle migliori dell’album, per flow e per beat.

La fama degli ATCQ continuò a crescere e due anni dopo “The Low End Theory” uscì “Midnight Marauders”.

Midnight Marauders” segue la scia del precedente album, pur integrando la leggerezza nei beat di “People’s Instinctive Travels And The Paths Of Rhythm”. Anche qui gli ATCQ si mantengono alti a livello di testi, passando da temi sociali e politici a temi più giovanili e leggeri. La cosa che spicca di “Midnight Marauders” è l’uso di metafore, giochi di parole e una quasi telepatia tra Phife e Q-Tip, che li rende legati in un unico flow all’interno delle tracce. Il livello musicale è un misto tra i primi due album, che si amalgama perfettamente con le tematiche dell’album. Altra particolarità è la voce usata per tenere un filo conduttore all’album: infatti è stata usata la voce della segretaria della casa discografica “Jive”, con cui il gruppo aveva un contratto fin dal primo album, la quale farà da “guida turistica” a ogni fine traccia dell’album. Award Tour”, “Electric Relaxation” e “Oh my god”, tracce chiave dell’album, sono entrate nel repertorio storico del gruppo.

Midnight Marauders” fu il terzo grande successo degli ATCQ, seppur da alcuni considerato un po’ sottotono rispetto a “The Low End Theory”.

Durante i due anni di pausa presi dopo l’uscita di “Midnight Marauders” gli ATCQ fanno un investimento che in futuro risulterà di grossissimo valore per il mondo dell’hip hop in generale: gli Ummah. Amp Fiddler, personalità nota nel mondo della musica americana, presentò un allora giovane J-Dilla (che allora si faceva chiamare Jay Dee) al membro Q-Tip. Q-Tip fece sentire un beat di Dilla al gruppo, che ne rimase positivamente colpito. Si decise così di invitare Dilla a far parte di questo collettivo che avrebbe prodotto gli ultimi due album prima dello sciogliemento del gruppo.

Questa mossa fece crescere tantissimo Dilla, che poi diventerà, in futuro, uno dei producer più acclamati al mondo.

Nel 1996, sotto la produzione di questo nuovo collettivo, uscì Beats, Rhymes and Life” quarto album del gruppo e album di maggior successo commerciale del gruppo. Beats, Rhymes and Life” rappresenta un punto critico per il gruppo: da una parte le nuove sonorità, più dark, più serie e molto più rozze, dall’altra l’inizio delle crisi per il gruppo. L’album si presenta come un misto di classiche sonorità fuse, però, con tematiche e  suoni molto più dark, con una forte componente di snare e live instruments. Le tematiche si sviluppano su molti rami: da O.J. Simpson alla spiritualità, fino ad arrivare alla faida tra east e west coast. La critica ha apprezzato l’album, dandogli critiche positive, ma criticandolo per l’abbandono delle sonorità leggere e della giocosità dei precedenti album.

L’evoluzione e il cambiamento è molto percebile in tracce come “The Hop”, “Phony Rappers”, “1nce Again” e “World Play”, con sonorità mature e dark. Le vendite furono stellari, rendendolo uno degli album più venduti dal gruppo.

Conseguentemente a “Beats, Rhymes and Life” il gruppo iniziò ad avere i primi segni di cedimento, sia per i vari cambiamenti dei componenti (come la conversione all’Islam di Q-Tip) sia per problemi con l’etichetta Jive.

Il gruppo annuncia così il suo ultimo album: “The Love Movement”. Inizialmente previsto per il Maggio 1998, venne posticipato a causa di un incendio avvenuto nella casa-studio di Q-Tip, che distrusse gran parte della collezione di album dell’artista, compresi alcuni beat che dovevano essere inclusi nell’album. Uscito infine nel Settembre 1998, l’album si presentò come una continuazione del precedente, riguardo a sonorità e temi, pur presentando un tema centrale: l’amore. Q-Tip e Phife risultano maturi, sottili e rilassati nelle loro rime, amalgamandosi con i beat jazz e R&B di consueta produzione del gruppo Ummah. Da notare il cambiamento nei beat e nelle sonorità in tracce come “Find a Way”, “Like it Like That”, “Busta’s Lament” e “The Love”, che evidenziano lo stile maturo e rilassato dei beat.

L’album ottenne critiche positive, seppur risultando inferiore agli altri album degli ATCQ, che apprezzavano lo stile musicale, ma al tempo stesso criticavano il totale abbandono dello stile giocoso e leggero dei primi 3 album.

Il gruppo infine si sciolse, lasciando slegate le carriere dei 3 componenti del gruppo, seppur con qualche sporadica reunion. Ma il loro vero ultimo album doveva ancora venire alla luce, Phife Dawg era affetto da anni da diabete mellito di tipo 1 (seppur alcune fonti dichiarano che fosse di tipo 2) malattia che lo portò a ben due trapianti di rene prima di causarne la morte a 45 anni, il 22 Marzo del 2016.

Il gruppo decise così di svelare un album che era in registrazione da prima della morte di Phife, il loro ultimo lavoro dal titolo: We Got It from Here… Thank You 4 Your Service”.

Uscito nel Novembre del 2016, 8 mesi dopo la morte di Phife, l’album si dimostra come uno dei più maturi del gruppo, spaziando da argomenti politici, sociali e personali.  Tracce come “We the people…”, che tratta argomenti forti come la violenza delle forze dell’ordine, discriminazione raziali e religiose, minacce di deportazione e mancanza di diritti femminili, e tracce come “The Space Program” che tratta dei problemi di uguaglianza degli afroamericani in una nazione come l’america, rimangono vivide e forti, facendo percepire come il gruppo sia veritiero nelle tematiche oggi come allora. L’album fu un successo commerciale e critico, soprattutto per le tematiche e per il ritorno delle sonorità alternative degli ATCQ.

We Got It from Here… Thank You 4 Your Service” è il testamento di Phife Dawg e degli ATCQ in generale, gruppo che ha definito e cambiato per sempre il genere musicale, creando tecniche di produzione e di liriche che ancora oggi vengono usati dalla nuova scuola.

La particolarità degli ATCQ è proprio quella di essere attuale ancora oggi, ed essere musicalmente attuali e magnifici anche mettendoli al confronto di produzioni più recenti. In conclusione gli ATCQ sono il miglior gruppo Hip-Hop mai creato, figlio di menti intelligenti e creative, gruppo che ha segnato musicalmente, intellettualmente e artisticamente gli anni 90 e il panorama Hip-Hop mondiale.

#ATCQForever

Gabriele Crisà

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