I BRIGHT MAGUS su JUNGLE CORNER: improvvisare come stile di vita

di Marianna Grechi

“Jungle Corner” è un album in cui jazz, funk, rock, avant e psichedelia si fondono in un sound fluido guidato e spinto dalle cinque eccezionali personalità dei BRIGHT MAGUS che interagiscono tra improvvisazione e scritture originali dentro e fuori l’estetica di tale nume tutelare.

Il disco contiene 6 brani inediti registrati in presa diretta, liberi da strutture rigorose e durate prestabilite.

L’ispirazione al lavoro di figure come Teo Macero e Bill Laswell fa si che Calella/Rescigno attraverso un lavoro di editing e post produzione sintetizzino l’attuale forma dell’album.

L’idea primordiale è partita al Diabolicus Studio, il piccolo studio che è il quartier generale di Giovanni Calella e Leziero Rescigno, dove sono nati vari progetti e collaborazioni. Il grande amore per l improvvisazione e le sonorità tipiche di Davis di quegli anni hanno spinto appunto Giovanni e Leziero a immaginare un tributo, non tanto in termini di rifacimenti e cover di Davis, ma un’impulso a creare quelle atmosfere ispirandosi a quello che i musicisti di Miles facevano in quella circostanza. Dopo questa breve teorizzazione del progetto, sono stati contattati in ordine: Alberto che ha subito sposato l’idea, essendo pure lui grande appassionato di quel periodo, successivamente Mauro e infine Gianni alla tromba, tutti innamorati e profondamente conoscitori proprio di quei dischi.

Ciao ragazzi! Benvenuti ad Inside Music.Dal 27 Ottobre è disponibile il primo album dei Brigth Magus “Jungle
Corner”. Prima di parlare dell’album, come è nato il vostro nome, appunto,
BRIGHT MAGUS?

Giovanni : Il nome l ha inventato Alberto Turra chitarrista della band. C e’una celebre registrazione di un live di Miles che si intitola Black Magus, e allora ha pensato di rigirare il lato oscuro in un lato piu’luminoso, e infatti proprio siamo stati illuminati dal genio di Davis.

E invece perché intitolare l’album d’esordio “Jungle Corner”?

Giovanni: Tutto il nostro lavoro e’un grande tributo a Miles, quindi senza troppi giri abbiamo preso spunto e quasi citato esplicitamente dove potevamo la nostra fonte di ispirazione. Il titolo ricalca On The Corner un altro disco di Miles meraviglioso.

Il percorso di nascita di JUNGLE CORNER è davvero singolare, se non ho capito male è il risultato di un lavoro di editing di una sessione registrata in presa diretta dove l’improvvisazione ha avuto un ruolo rilevante. Cosa avete pensato quando avete ascoltato la versione definitiva di questo album?

Giovanni: si, quando io e Leziero abbiamo teorizzato il progetto abbiamo subito avuto la certezza che l idea a cui stavamo lavorando poteva realizzarsi solamente con un gruppo di persone che suonano, non solo, ma che l’improvvisazione sarebbe stata la linea guida per ottenere un sound imprevedibile e liquido, senza seguire strutture rigide o tempi…
Quindi tutto ruotava intorno alle persone, cosi la scelta è stata fondamentale e fortunata, Alberto è un chitarrista fuoriclasse e grande improvvisatore con un piede nella musica d avanguardia e jazz, Mauro Tre è un pianista eccezionale,
un vulcano e un esperienza lunga, ha il suono giusto nelle mani e oltretutto sono sue le tre composizioni originali, e infine Gianni Sansone ha un suono liquido e fluido e con la sua tromba ha una suggestione e un calore incredibile.
Io e Leziero suoniamo insieme da decenni , quindi la base ritmica è solida perchè abbiamo molta intesa. Io e leziero dopo l incisione ci siamo occupati dei tagli , ma solo perché avendo
deciso di incidere su vinile avremmo avuto un tempo limitato.

Sembra un controsenso ma, si può “imparare” a improvvisare nell’ambito della produzione musicale?

Giovanni: In realtà’l improvvisazione e’un po ‘come uno stile di vita….si può improvvisare in qualsiasi contesto, in questo caso gran parte dell’improvvisazione è stata fatta in studio mentre registravamo. In fase di editing abbiamo solo dovuto decidere di togliere diversi minuti per rientrare nei tempi del vinile.

Avete tutti e 5 un debole per Miles Davis, cosa di quest’artista vi ha stregato così particolarmente?

Giovanni: L’entusiasmo che ci lega in questo progetto è sicuramente legato all’amore per Davis. Ognuno di noi la sua storia personale con Miles. La mia personalmente si focalizza nei suoi dischi elettrici, perchè arrivando io da un percorso più rock, psichedelico, ho trovato li delle emozioni più affini a quello che stavo ascoltando, col tempo naturalmente ho ascoltato poi quasi tutta la sua discografia apprezzandone ogni singolo episodio.

Immagino che la dimensione live sia quella in cui vi sentiate più a vostro agio (o sbaglio?) che progetti avete in questo senso? Come presenterete Jungle Corner dei BRIGHT MAGUS?

Giovanni: è sicuramente un progetto che ha un senso solo se suonato dal vivo, lo stesso disco e’un incisione estemporanea che comunque non verrà mai cosi come lo si ascolta nell’ incisione. Il bello è proprio quello, non avere troppe regole apparte ovviamente i temi principali che a volte ci riportano tutti a eseguire degli obbligati.
Presenteremo il disco il 29 novembre al Biko di Milano, e successivamente speriamo di poter suonare più possibile
.

In generale che progetti futuri avete come Bright Magus?

Giovanni: Per il momento il nostro obiettivo principale è suonare questo disco cercando di farci ascoltare più possibile.
In futuro sarebbe naturale e anche molto bello pensare a un altro disco che sfiori altre suggestioni , ma ancora siamo in questo mood, e credo che ci rimarremo un po’ prima di spostarci su un altro suono.

Chi sono i BRIGHT MAGUS

Giovanni Calella e Leziero Rescigno condividono da sempre una passione viscerale e magica per Miles. Spesso hanno immaginato di concepire musica ispirata al suo periodo più eclettico e psichedelico, quello delle registrazioni per la Columbia dal 1969 al 1975. Album come “In a Silent Way”, “Bitches Brew”, “A tribute to Jack Johnson”, “On the corner”, “Big Fun” li hanno fatti immergere in uno degli esperimenti più affascinanti che Davis abbia generato. Appena un anno fa Giovanni e Leziero si sono fatti coraggio e hanno dato il via al reclutamento dei musicisti che dovevano avere la giusta attitude e conoscenza. Il chitarrista Alberto Turra è stato il primo ad essere interessato al progetto. Poi sono arrivati Mauro Tre Pianista/Tastierista e Gianni Sansone alla Tromba. Tutti sedotti da Miles e innamorati di quel periodo magico. Dopo alcune session di improvvisazione radicale, i cinque musicisti si sono resi conto che certe suggestioni sonore sono arrivate senza particolari difficoltà. Sostanzialmente tutti conoscevano la materia prima e si sono divertiti a rimescolarla liberamente, mantenendo intatte le loro personali caratteristiche espressive e creative. Prima di realizzare il primo album “Jungle Corner”, la band ha fatto qualche live per amalgamare l’insieme delle idee venute fuori durante le improvvisazioni registrate da Tullio Treffiletti nell’home studio del trombettista (poi battezzato Selim Studio). Il pubblico ha reagito benissimo. Quindi qualche mese dopo presso l’Isola Studio nello spazio di Manuel Agnelli e con l’aiuto del bravissimo Guido Andreani, i Bright Magus hanno registrato in tre giorni di presa diretta tutto il materiale. La finalizzazione dell’album è stata poi gestita da Giovanni Calella e Leziero Rescigno nel loro piccolo “Diabolicus Studio” dove hanno curato editing, post produzione, mixing.

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