Hic sunt Leoni – Un concerto spettacolo

di InsideMusic

Lucio Leoni è un cantautore ed ha quasi quarant’anni. Due cose che si capiscono ascoltando il suo live.

Ma non sono le sole, perché il suo live è una delle esperienze più interessanti a cui si può assistere in questo momento nel giro dei club che propongono musica dal vivo.

Il suo album “Il Lupo cattivo” è una storia fatta di archetipi e di miti per lo più da sfatare, un viaggio che si crede in un bosco ma in realtà è dentro se stessi. Uno di quei dischi che ascoltati a casa non rendono come possono fare dal vivo anche grazie a chi lo porta in scena.

Ph. Roberta Cacciapuoti

Il suo live al Club 33 giri di S. Maria C. V. dimostra quanto si possa dare via a canzoni che magari ascoltate in camera sembrano scivolare tranquille.

Menzione d’onore per Stile libero, vera perla dell’album. In una sorta di teatro canzone si viaggia insieme alla band all’interno della propria vita, delle nostre ansie, delle certezze che si sgretolano come in questi anni si sgretola il concetto di futuro, delle ninna nanne a figli che forse non faremo mai e che invece credevamo che dovessero arrivare perché in fondo dalle nostre parti è tutto scritto. E invece non è scritto niente, come anche il Lupo cattivo che probabilmente è solo uno con un carattere solitario che c’ha i cazzi suoi e non vuole essere disturbato. I nostri fantasmi che buttiamo addosso agli altri dipingendoli come le nostre paure, e intanto fumiamo mille sigarette e il capitalismo attacca un simbolo della resistenza a tutto questo come il popolo Mapuche.

Ph. Roberta Cacciapuoti

La presenza scenica di Lucio Leoni ricorda a tratti quella di Lorenzo Kruger, ma meno acrobatica. Si ride tanto ma non è solo questo, perché senza prendersi sul serio si riesce ad affrontare il sentiero che da Dante in poi nel mezzo del cammino della nostra vita ci fa paura perché sappiamo, forse, che alla fine troveremo quello che abbiamo dentro.

Insomma come nelle vecchie mappe, dove non si sapeva cosa ci fosse si apponeva la scritta “Hic sunt leones” così Lucio Leoni si butta a capofitto proprio in quel territorio inesplorato e ne esce ridendo, isneme a quelli sotto al palco, come l’altra sera al Club 33 Giri.

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