Gli Who cinquantacinque anni dopo le loro prime registrazioni, tornano con un nuovo album, intitolato «WHO».
Undici tracce registrate principalmente a Londra e Los Angeles durante la primavera e l’estate di quest’anno. La copertina è stata creata dall’artista pop, Sir Peter Blake, che ha incontrato la band per la prima volta nel 1964 in una registrazione del leggendario show televisivo Ready Steady Go. Secondo Daltrey e Townshend l’album appena pubblicato è il più bello dai tempi del capolavoro Quadrophenia. Roger Daltrey lo considera tra i loro album più potenti: «Penso che abbiamo fatto il nostro miglior album da Quadrophenia nel 1973, Pete è ancora un cantautore favoloso e ha ancora quell’avanguardia».
«Quasi tutte le canzoni di questo album sono state scritte l’anno scorso, con due sole eccezioni – ha aggiunto Pete Townshend -. Non c’è nessun tema, nessun concetto, nessuna storia, solo una serie di canzoni che io e mio fratello Simon abbiamo scritto per dare a Roger Daltrey la giusta ispirazione per far rendere al meglio la sua voce. Roger ed io siamo entrambi vecchi ormai, quindi ho cercato di stare lontano dal romanticismo e dalla nostalgia, se possibile. Non volevo mettere a disagio nessuno. I ricordi vanno bene, ma alcune canzoni si riferiscono alle cose di oggi».
Dal 1973 gli Who hanno rilasciato solo 5 album, di cui l’ultimo Endless Wire e risale a 13 anni fa. Tuttavia raggiungere i livelli della loro seconda opera rock ambientata tra Londra e Brighton nel 1965, il cui protagonista è il giovane mod Jimmy, non è una impresa da poco.
