Gianna Nannini, sul trono di Roma per una serata “Fenomenale”!

di Luca.Ferri

Stasera c’è un grande trono che svetta al centro del palco del Palalottomatica e che, manco a farlo apposta, s’intona perfettamente con i drappi di velluto rosso appesi al soffitto del palazzetto. Non è un trono fatto di spade, non ci aspettiamo tagli di teste o giochi di potere che ci portino fin lassù a sentire il peso della corona (per quello infatti, ahimè, dobbiamo aspettare il 2019), è semplicemente l’espediente (semplice e geniale) a cui ha pensato di ricorrere la nostra regina del rock: la senese DOC Gianna Nannini, dopo l’infortunio al ginocchio che si è procurata in seguito a una caduta sul palco durante il concerto di Genova dello scorso 3 aprile. Dunque ce la giochiamo alla pari, stasera, noi e lei, tutti quanti seduti, a fare a gara a chi si arrenderà prima e comincerà ad alzarsi e saltare, anche se praticamente metà del parterre è già in piedi sotto al palco.

Si spengono le luci del castello ed ecco che la regina fa il suo ingresso a corte in braccio a uno dei suoi fedeli, e mentre rimbombano decise le note di Fenomenale, si vede fin dai piani più alti la sofferenza nel non potersi alzare per dare tutto quello che c’è da dare, cosa che si ripeterà anche sulle successive Cinema e Piccoli particolari, e che farà da leit motiv per tutto il concerto, anche se la rocker senese se la cava estremamente bene anche da seduta, perché quando si è grandi artisti, non sono questi “piccoli particolari” a sbarrarti la strada e a non riuscire ad esprimerti.

Questo era solo l’antipasto del banchetto regale che ci aspetta, perché adesso arrivano le portate principali, quindi via i teli che finora sono serviti da scenografia e torniamo indietro nel tempo con una di quelle canzoni che hanno fatto la storia e che chiunque di noi, piccino o grande che sia, ha cantato a squarciagola almeno una volta nella vita: I maschi.

Dopo di questa arriva l’artiglieria pesante, perché Ragazzo dell’Europa non si può fare da sedute, quindi entrano in scena le stampelle che l’aiutano a stare su e a vedere a tutto tondo il palazzetto che è venuto lì apposta per lei, nonostante la Roma che giocava all’Olimpico. Escono di scena le stampelle ed entra la giacca argentata che oramai siamo abituati a vederle indosso, ma dopo una magica Notti senza cuore solo piano e voce, è venuto il momento di riprendere un attimo fiato, così ci fermiamo un momento, giusto il tempo di un veloce cambio d’abito e si ricomincia a tutta forza con Contaminata.

Dalla giacca blu siamo passati a quella rossa, per omaggiare la capitale sulle note di Roma capoccia, dove annuncia a gran voce quello che aveva auspicato a inizio serata: la vittoria dei giallorossi sul Barcellona che ha dato accesso alla squadra capitolina alla semifinale di Champions League; in un attimo indossa la maglia di Totti e vien da sé che la prossima canzone da eseguire è Un’estate italiana, con tanto di tricolore sullo sfondo, perché “stasera non ha vinto solo la Roma, ma ha vinto l’Italia.”

Dopo un altro dei suoi capolavori, Meravigliosa creatura, se la vengono a riprendere per portarla via, ma sentiamo come la sensazione che ci manchi ancora qualcosa, quindi aspettiamo fiduciosi che la riportino sul palco per un finale da urlo. E infatti eccola lì, con di nuovo indosso la sua giacca blu elettrico, a dichiararci il suo Amore gigante, con l’ausilio oltre alla sua voce, anche di un enorme cuore che lancia sulla folla oramai in totale estasi.

E così finisce la nostra notte, con i cavalieri che riportano la regina nelle sue stanze a godersi il meritato riposo dopo una serata a dir poco trionfale.

È sempre uno spettacolo vedere la Gianna nazionale, ma stasera lo è stato ancora di più, perché la Nannini ha dimostrato di non peccare di presunzione nell’aver chiamato il suo ultimo album e, di conseguenza, il suo ultimo tour, Fenomenale, perché tra tutti quelli che abbiamo disponibili, questo è l’aggettivo che più le si addice, senza se e senza ma.

Non so se sia riuscita a inondare il mondo di canzoni, forse sì, ma di certo, stasera, è riuscita a inondare la capitale. Il mio, di mondo, lo inonda ormai da vent’anni, ma questa è tutta un’altra storia.

Live report a cura di Camilla Sabatini

Fotogallery a cura di Giusy Chiumenti

 

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