Fortemente convinti che nel mare musicale italiano ci sia sempre più bisogno di pescare buone alternative, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Francesco dal Poz, cantautore polistrumentista di Treviso, in uscita con il suo nuovo singolo “Cerco casa”.
La musica accompagna Francesco dal Poz da sempre: a 9 anni scrive le prime canzoni e passa l’adolescenza tra lo studio di registrazione e i palchi esibendosi in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Puglia e Sardegna.
Condivide il palco con Zero Assoluto, Iva Zanicchi, Ronnie Jones, Damien McFly e molti altri. La città di Treviso gli conferisce il noto “Premio della Bontà” per l’impegno sociale manifestato attraverso i concerti.
Le sue canzoni sono cariche di energia e positività e diventano uno spunto per riflettere sul valore della vita.
Attualmente Francesco dal Poz sta lavorando al nuovo album con l’agenzia di management Piano Zero di Michele Rebesco, affiancato dal produttore artistico Roberto Visentin.
“Cerco casa” è il primo dei brani che saranno contenuti nel nuovo album di Francesco Dal Poz in uscita nell’autunno 2020. Dopo tre dischi pubblicati in adolescenza, questo sarà il primo album da “artista più consapevole” per Francesco Dal Poz.
Noi ci abbiamo scambiato due chiacchiere, per saperne qualcosa di più.
L’ intervista
Partiamo subito dal presente: siamo in piena fase due, quindi in lenta ripresa, ed anche il tuo singolo parla se vogliamo di una nuova partenza: ce ne racconti un po’ la storia?
In realtà questa canzone è nata molto prima del lockdown, in tempi non sospetti.
Parlava della sensazione che avevo provato una notte, dormendo tra due materassi in un a stanza disordinata : appunto al sensazione di voler iniziare una nuova fase della mia vita.
Questo stato d’animo l’ho poi trascritto in una canzone qualche mese più tardi.
Poi in effetti la canzone è stata pubblicata questo Maggio, ed ha preso un valore diverso, perché è andata a raccontare una sensazione comune, non più solo la mia, e cioè la voglia di iniziare una nuova fase, di ripartire.
A livello musicale un po’ pop un po’ indie: come è nata la sonorità di questo brano?
Ci sono canzoni che scrivo magari di getto e così restano fino alla produzione, altre che cambiano completamente durante poi il percorso.
Questa non ha subito grandi variazioni: come è nata la prima volta, tutto sommato così è rimasta.
Fin da subito, in accordo col mio produttore Roberto Visentin, ho voluto dargli una sonorità che fosse attuale tenendo comunque degli strumenti acustici come pianoforte, chitarra, fiati accostandoli a strumenti elettronici come sintetizzatori, drum machine etc.
Un po’ un accostamento di questi due mondi per arrivare ad un sound che mi piace anche quando lo sento su altri artisti.
Tu hai iniziato a fare musica prestissimo, addirittura leggo che hai scritto la prima canzone a 9 anni: te la ricordi ancora? Di cosa parlava?
Mi ricordo che la prima canzone l’ho scritta mentre pioveva, ero a casa dei miei nonni e c’era una porta aperta da cui io guardavo la pioggia che cadeva e bagnava una sella,
quindi la prima rima che ho scritto è stata: la pioggia è bella anche se mi bagna la sella.
(Ridiamo)
Da allora poi i temi sono cambiati tantissimo, ma in generale cerco sempre di portare un po’ di positività nel mio piccolo, senza per questo ignorare i problemi di ogni giorno ; comunque cerco sempre il lato positivo delle cose.
Questo disco, sembra segnare anche l’arrivo ad un approccio più consapevole alla musica: è così? come e perché è avvenuto questo cambiamento rispetto al passato?
Sicuramente, dato che l’ultimo album che ho pubblicato è di 9 anni fa, oggettivamente sono cresciuto;
sicuramente poi l’ultimo anno di lavoro in studio mi ha dato una consapevolezza diversa.
Pian piano si sono aggiunti alla squadra vari professionisti che hanno iniziato a credere in questo progetto, quindi si è iniziato a lavorare in maniera diversa.
È molto bello sapere di essere supportati da molte persone, e ti da sicuramente una consapevolezza diversa, anche proprio del mondo discografico.
Devo dire che da una parte capire quali siano le vere difficoltà di un emergente, un po’ spaventa, però grazie a questo ho finalmente cominciato a dimenticare di dover dimostrare qualcosa: ho iniziato a fare quello che mi piace, e vedo che i risultati mi piacciono di più e mi sento anche più libero.
Nonostante la giovane età hai già condiviso il palco con artisti affermati: c’è un momento di questi che ricordi con particolare emozione?
Come dicevi appunto ci sono stati alcuni incontri con artisti molto determinanti: uno in particolare è stato con Roberto Vignoli, un cantautore che ho accompagnato su diversi palchi ed una volta al palazzetto di Jesolo ha fatto una cosa che mi ha insegnato un po’ come avrei dovuto prenstato dere la musica.
Raccontacela!
In pratica c’erano circa 3000 persone, e qualche minuto prima di salire sul placo, a Roberto è venuta l’idea di improvvisare una canzone piano e voce… dove io ero il piano.
Io ho cercato di spiegargli che non la conoscevo bene, ma lui mi ha detto “dai dai saliamo sul palco e vediamo che viene”
Alla fine è andata bene ma è stato anche un grande insegnamento: quello di buttarsi e se sbagli va bene lo stesso. Tanta Adrenalina.
Quali sono invece i tuoi progetti per il futuro?
Il più imminente è sicuramente l’album che uscirà in autunno, e devo dire che lo aspetto con ansia perché sto facendo le cose che mi piacciono e sono molto soddisfatto del risultato, perché mi rispecchia molto.
Ovviamente c’è anche l’idea di collaborare con altri artisti, sia come autore che come produttore.
Quindi un percorso musicale anche da punti di vista diversi da quelli del cantautorato.
Ci sarà un filo conduttore tra i brani di questo album?
La maggior parte dei brani è molto omogenea anche per le sonorità, uno stile ben riconoscibile.
Poi ci sono altri brani in cui ho voluto un po’ più lasciarmi andare, e quindi si discostano un po’dagli altri.
Noi intanto vi consigliamo l’ascolto di “Cerco Casa” qui sotto , in attesa di un autunno ricco di novità.
Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)