Sono passati esattamente 10 anni da quella notte del 6 aprile 2009, da quelle ore 3.32 a L’Aquila. Da quando il terremoto ha sorpreso migliaia di persone nel sonno, catapultando un’intera Regione in un incubo tra lacrime, rabbia e disperazione, provocando danni permanenti al territorio e portandosi via 309 vittime.
La mente è particolare, gioca strani scherzi. Ci sono cose che dimentichi da un giorno all’altro, altre che preferisci che scorrano via, mantre altre ancora che ricordi perfettamente a distanza di anni, precisamente di 10 anni. Il mio ricordo di quel 5 aprile 2009 è nitido. Avevo 16 anni ed era la domenica delle Palme. Era una bella giornata spensierata – Pescara è bella, bellissima a primavera – e la passai in famiglia. La Pasqua si avvicinava e come tutti i ragazzi della mia età ero felice che finalmente le vacanze stavano per arrivare – niente più sveglia presto e niente interrogazioni almeno per una settimana. Quello che non sapevo però era che qualche ora dopo la mia vita, e quella di tutti i miei corregionali forti e fieri, sarebbe completamente cambiata. Ore 3.32. Un boato. Gli occhi che si sgranarono e dopo qualche secondo ero fuori. Non compresi immediatamente quello che successe, vidi solo che eravamo tutti all’aria aperta ad interrogarci su cosa fosse successo, e soprattutto dove. Le domande faticavano ad avere risposte – ero al mare, quindi distante fisicamente dal luogo dell’epicentro. Dopo un po’, trovato il coraggio di tornare a casa, accesi la televisione. No, non era un film. Il mio capoluogo si era sgretolato in 23 maledetti secondi sotto un cumulo di macerie e nuvole di polvere. L’Aquila, una città valorosa, ricca di storia, arte e cultura era irrimediabilmente e inspiegabilmente distrutta, si era accartocciata su sé stessa. Il terremoto si era portato via le speranze e aveva infranto i sogni di 309 persone, cambiando definitivamente il destino di chi era sopravvissuto.
L’Italia è stata testimone oculare del dolore che ha travolto la popolazione abruzzese, e ha reagito immediatamente lanciando gare di solidarietà per dare conforto e un po’ di calore a chi era rimasto senza un tetto a piangere i propri cari. Senza più una casa, un lavoro, senza cibo né letto. Di fronte a tanta desolazione anche il mondo della musica si mobilitò con diverse iniziative. Fra queste, l’incisione del brano che accompagnò quei giorni drammatici verso la rinascita. Il brano non era un inedito in quanto fu scritto nel 2003 da Mauro Pagani, ma è stato ripreso e interpretato da ben 56 artisti italiani. Un grande progetto portato avanti, tra tutti, da Jovanotti e Giuliano Sangiorgi che hanno avuto il merito e la capacità di coinvolgere i loto colleghi e riunirli il 21 aprile – da qui il titolo Domani 21/04.2009 – alle Officine Meccaniche, lo studio di registrazione di Mauro Pagani a Milano.
Domani 21/04.2009 mantenne la prima posizione nelle classifiche di vendita per ben 12 settimane, risultando il singolo più venduto del 2009. Nel suo anno di commercializzazione – il singolo infatti fu ritirato dalle vendite alla fine del 2009 – il brano ha raccolto 1 milione e 183 mila 377,35 euro. Inoltre la canzone fu designata come la canzone dell’anno, considerato il significato e il valore del progetto che ha determinato la “reunion miracolosa” di artisti che si sono messi d’accordo tra di loro, senza i filtri degli uffici stampa e senza alcun cache, e hanno aderito con entusiasmo, accontentandosi di condividere e cantare poche parole ciascuno, senza volere strafare, ma con un unico fine: raccogliere fondi per sostenere la ricostruzione e il restauro del Conservatorio “Alfredo Casella” e del Teatro Stabile d’Abruzzo dell’Aquila. La produzione esecutiva è stata curata da Marco Sorrentino, quella discografica dalla Sugar di Caterina Caselli, la distribuzione da Universal.
Domani 21/04.2009: tutti gli artisti
A cantare il brano, della durata di 6 minuti ci sono, in ordine alfabetico: Afterhours, Claudio Baglioni, Franco Battiato, Baustelle, Samuele Bersani, Bluvertigo, Luca Carboni, Caparezza, Albano Carrisi, Caterina Caselli, Casino Royale, Carmen Consoli, Cesare Cremonini, Elio e le Storie Tese, Elisa, Niccolo’ Fabi, Fabri Fibra, Giusy Ferreri, Tiziano Ferro, Eugenio Finardi, Frankie Hi Energy, Giorgia, Gianluca Grignani, J-Ax, Jovanotti, Ligabue, Malika Ayane, Mango, Gianni Marracash, Morgan, Gianni Morandi, Gianna Nannini, Negramaro, Negrita, Nek, Niccolo’ Agliardi, Pacifico, Mauro Pagani, Giuliano Palma, Laura Pausini, Roy Paci, Piero Pelù, Max Pezzali, Massimo Ranieri, Francesco Renga, Ron, Enrico Ruggeri, Antonella Ruggiero, Sud Sound System, Tricarico, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Mario Venuti, Zucchero.
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