Da “Illmatic” a “Nasir”: ecco l’undicesimo album di Nas

di InsideMusic

Sei anni fa usciva “Life is Good” di Nas, nominato ai Grammy Awards 2013 come miglior album rap.

Il 15 Giugno 2018 esce, finalmente (dopo sei lunghi anni di attesa, nel quale l’album di veniva più volte annunciato e cancellato) esce Nasir,  nuovo lavoro del rapper che vede la collaborazione di un produttore d’eccezione: Kanye West. Nas è sempre stato un artista dalle ottime qualità, ha dalla sua un’ottima discografia e un ottima personalità, ed è, indubbiamente, uno dei più grandi della scena hip hop americana.

Ma i beat di Kanye West sono in grado aiutare Nas a tornare sulla scena dopo uno stop di 6 anni?

Nasir è un album composto da 7 tracce i cui temi spaziano dalla politica alla religione, alla ricerca introspettiva fino al racconto di vicissitudini personali. Proprio a tal proposito, visti i trascorsi del rapper, ogni traccia rappresenta un peccato capitale, i quali vengono trattati tramite la vita del rapper.

Le tracce sono le seguenti:

  • 1-Not for Radio
  • 2-Cops Shot the Kid
  • 3-White Label
  • 4-Bonjour
  • 5-Everything
  • 6-Adam and Eve
  • 7-Simple Things

La prima traccia, “Not For Radio”, rappresenta la Superbia e racconta le difficoltà di Nas, annoverato come uno dei più grandi nella scena hip hop, nel sopravvivere in un’industria difficile come quella musicale. Inoltre Nas parla di politica, principalmente delle ultime vicende americane e di come tutto è sempre andato a danno delle minoranze etniche. Il beat di Kanye è maestoso come sempre, rendendo la traccia un inno, un gradevole ritorno nella scena di una leggenda.

La seconda traccia è la più articolata, sia a livello di beat che a livello di testo. “Cops Shot the Kid”, accostata al peccato dell’Ira, tratta delle recenti cronache di violenza sugli afroamericani da parte della polizia americana. Il beat è una delle cose che più lasciano il segno: Kanye prende un verso di “Children Story” di Slick Rick e lo mette in repeat. “The cops shot the kid”: il seguente verso continua a ripetersi in tutto il brano, sottolineando e rafforzando il topic del brano.

L’album prosegue con “White Label”, che rappresenta il peccato di Gola. In questo brano Nas racconta di tutto ciò che è riuscito a fare grazie alla sua carriera. Tra feste, cibi pregiati (A vet stylin’at Met Gala, tuna salad from La Scala, Black sweats, swallow a lot of reefer, God, it hard to quit the bottom feeder, lobster eater.) Nas ha sempre vissuto nel lusso e nella comodità, e ringrazia la scena hip hop e chi riesce a innovarla e a portarla avanti. Il sample preso dalla canzone “Prison Song” di Shahram Shabpareh, grazie all’ottima abilità di Kanye West, riesce ad essere molto orecchiabile, a tratti epico, rendondola una delle tracce più belle dell’album.

La traccia “Bonjour” si carica il peso del peccato della Lussuria. Nas sottolinea e racconta, con specifiche allusioni sessuali, della sua attrazione verso il gentil sesso. Il beat costruisce l’atmosfera nella quale il rapper canta delle sue vicissitudini e dei suoi pensieri più reconditi. Anche qui Kanye dimostra un ottima abilità nel saper creare atmosfere all’interno di qualsiasi tema si vada a raccontare nelle tracce.

Everything”, quinta traccia dell’album, si fa carico del peccato dell’Avarizia. Kanye interviene con un coro molto esplicito (“If I had everything, everything, I could change anything, If I changed anything ,I mean anything, I would change everything, oh yeah”), con il quale fa subito intendere il tema della traccia. Il beat è atmosferico e va a riprendere le sonorità di 808s & Heartbreak, in cui la voce ha una parte importante, utile a sottolineare il tema della traccia.

La penultima traccia “Adam and Eve” tratta del tema dell’Accidia. Nas racconta della sua routine quotidiana e di come anche le nuove generazioni siano pigre e chiuse nella loro “confort zone” e restie ad uscirne; rimarrano per sempre così, non cercando di cambiare le cose attorno a loro. Kanye sampla la traccia “Gol-e Yakh” di Kourosh Yaghmei, cercando di dare un’atmosfera lenta e ripetitiva, proprio come la routine di Nas e delle nuove generazioni.

Arriviamo, quindi, all’ultima traccia dell’undicesimo album di Nas: “Simple Things”. Qui viene trattato il tema dell’Invidia, in cui Nas si apre agli ascoltatori dell’album e ai suoi fan. Tratta del suo passato, del suo valore come artista e di quello che vuole per il suo futuro e per il futuro dei suoi figli.

La gelosia è rappresentata, molto probabilmente, dalle accuse che gli sono state rivolte dalla sua ex moglie e dalla gelosia degli altri riguardo alla sua vita e al suo successo. Anche qui Kanye letteralmente produce un capolavoro di base, la quale, apparentemente, non è un sample, bensi una produzione originale.

L’ultima fatica di Nas è un esperimento, sicuramente interessante, ma non certamente ben riuscito. Nas torna, si fa sentire come nel passato, ma non riesce a esprimersi a dovere.

La produzione di Kanye West salva l’album rendendolo decisamente eccelso almeno su quel lato. Per quanto concerne, invece, i testi e le tematiche rimane un po’ confuso e, sicuramente, sottotono rispetto ad altri lavori del Nas a cui tutti siamo abituati. Le tematiche ci sono, seppur confuse, e il filo conduttore è flebilmente visibile, marcato solo in due tracce: “Cops Shot the Kid” e “Everything”

Cosa molto curiosa, poiché proprio nella traccia “Simple Things” Nas recita:

“Never sold a record for the beat, it’s my verses they purchase
Without production I’m worthless
But I’m more than the surface
Want me to sound like every song on the Top 40”

In conclusione: “Nasir” è un graditissimo ritorno in scena e sicuramente uno dei migliori album rap del 2018, che evidenzia come un “big” della scena hip hop americana, riesca comunque a produrre qualcosa di ottimo dopo un periodo di pausa abbastanza lungo, seppur con le conseguenze del caso, ma che ben si incastra nel quintetto di album denominato “Wyoming Session” (Ye, Daytona, Kids See Ghosts, Nasir e KTSE) che Kanye West ha, appunto, prodotto nel Wyoming. Quintetto che sembra esser stato fatto troppo in fretta, poco ragionato e soprattutto con una produzione sì eccellente, ma al tempo stesso incapace di adattarsi ai rapper a cui ha prestato la produzione. Infatti come l’album di Nas, anche gli altri cinque album hanno lo stesso problema, rendondo quindi la “Wyoming Session” e l’album di Nas un mezzo fallimento.

 

Gabriele Crisà

 

 

 

 

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