Silvano Albanese, in arte Coez, è certamente uno degli artisti rivelazione dell’ultimo anno in Italia, tra i più importanti esponenti della nuova scena indie rap che mescola sonorità hip hop a musica d’autore. Il 29 giugno salirà sul palco dell’Etes Arena Flegrea in occasione della quarta serata del Noisy Naples Fest: si tratta (quasi) di un ritorno in patria, per chi non lo sapesse, anche se cresciuto sin dai primi anni a Roma, Coez ha origini campane. Ripercorriamo quelli che sono gli episodi più significativi della sua carriera, attraverso una “biosong” di cinque brani.
Gli inizi con i Brokenspeakers e l’esordio solista: “Nella casa”
“Fondamentalmente il graffito è l’intro della mia carriera, il mio “io esisto”. Il rap poi è diventato il mio “io esisto perché” e la musica in generale è diventata il mio modo di comunicare e di condividere, quello in cui non c’ero più io al centro di tutti.”
Dopo un breve passato da writer a dipingere graffiti tra i binari delle metro di Roma, all’età di 19 anni Silvano fonda con i compagni della scuola di cinema Franz e Nicco il suo primo progetto rap “Circolo Vizioso”, che poi si unirà al gruppo “Unabombers” portando alla formazione della crew “Brokenspeakers”. In parallelo all’attività con il collettivo, Coez sente la necessità di scrivere in totale autonomia e così intraprende una carriera solista: nel 2009 pubblica il suo album d’esordio “Figlio di nessuno” da cui viene estratto il singolo “Nella casa”, brano che rappresenta una critica al mondo della discografia e che porta l’artista romano ad affermarsi a livello nazionale.
L’ingresso in Carosello e la produzione di Sinigallia: “Siamo morti insieme”
“La mia musica è strana, non sono mai stato abbastanza rap per il rap, abbastanza indie per l’indie o abbastanza pop per il pop, ma sono tutte e tre le cose, o anche quattro, se ci aggiungi il cantautore. Arriverà un momento in cui tutti capiranno quello che faccio e mi accetteranno per quello che sono. E il giorno in cui davvero azzeccherò qualcosa, quel successo porterà con sé tutto il lavoro precedente, come in una collana di perle.”
Il rapper inizia a sviluppare una certa maturità di scrittura e di sound, avvicinandosi maggiormente a sonorità più pop e nel 2012 intraprende una collaborazione artistica con Riccardo Sinigallia, con il quale lavora al nuovo disco: a distanza di un anno esce per Carosello Records “Non erano fiori”, album emotivo, che unisce testi emozionali, immagini forti e dirette con melodie che spaziano dal pop all’elettronica e riuscendo a creare atmosfere intime e suggestive. Una delle tracce più significative è “Siamo morti insieme”, brano riesce ad abbattere il muro delle radio, conquistare la stampa ed arrivare sino in finale al “Music Summer Festival”.
“Niente che non va” tra tour e numeri da record: “Jet”
“È circa un anno che sto scrivendo per il nuovo album. Più volte ho pensato di avere il disco praticamente in mano, ma dopo un po’ capivo che alcuni pezzi nonostante fossero belli mi suonavano come robe già dette, o comunque dette meglio in altre canzoni. Ora dovrei esserci, dovrei essere arrivato ad una conclusione, almeno per la scrittura, anche se spero sempre nell’ultima bomba, quella inaspettata che effettivamente mi capita quasi sempre.”
Dopo aver messo a segno collaborazioni importanti, firmando assieme a Gemitaiz & MadMan la hit estiva “Instagrammo” e partecipando con Salmo al disco di Marracash nel brano “A volte esagero”, Coez si dedica totalmente alla scrittura del suo terzo lavoro discografico: “Niente che non va”, prodotto da Ceri, viene pubblicato il 4 settembre 2015 sempre per Carosello Records, entrando direttamente al secondo posto della classifica degli album più venduti e risultando il disco italiano più venduto della settimana. Uno dei pezzi più rappresentativi è “Jet”: “Si tratta della mia prima canzone d’amore positiva di sempre”. Il nuovo progetto viene presentato anche dal vivo con tour di oltre trenta date, di cui la maggior parte sold out.
L’uscita dalla Carosello e la collaborazione con Contessa: “La musica non c’è”
“Ringrazierò per sempre Carosello per tutti i budget che ha messo a mia disposizione, senza di loro forse non sarei qui, ma oggi loro vivono benissimo senza di me e mi pare che anch’io viva benissimo senza di loro: tutto quello che sta succedendo oggi e la diffusione a macchia d’olio della mia musica sono merito mio.”
Al termine del tour acustico “From the Rooftop”, il cantautore decide di lasciare la Carosello e di affidarsi unicamente all’etichetta indipendente Undamento per il suo quarto album in studio “Faccio un casino”, che alla produzione artistica può vantare la figura di Niccolò Contessa de I Cani: dodici tracce immediate, di una poetica tanto rapida a far presa nelle orecchie, nel cuore e nell’immaginario di chi le ascolta, quanto fatta di un’onestà e una verità disarmanti; è un linguaggio che sa esprimere come nessun altro, trattando con la medesima efficacia temi come l’amore, l’amicizia, in maniera diretta ed emozionante. Il disco riscuote sin da subito un notevole successo, ottenendo due certificazioni platino e stracciando qualsiasi record: la canzone più premiata dell’album è “La musica non c’è” con ben sei platino e oltre sessanta milioni di visualizzazioni su YouTube.
Il successo attuale tra palazzetti e featuring: “Barceloneta”
“Ci siamo incontrati per caso e poi ci siamo persi, ma appena rientrati in Italia ci siamo sentiti per scrivere Barceloneta. I featuring nel rap funzionano, nella canzone è difficilissimo che riescano: nemmeno con Contessa ce l’ho fatta, anche se avrei voluto. Mi piacerebbe farne uno con Calcutta oppure con Motta, con lui ne ho già discusso.”
Coez è ormai una delle realtà più affermate del panorama musicale italiano attuale: gli ascolti crescono di giorno in giorno, i brani dell’ultimo album continuano a collezionare certificazioni d’oro e di platino dalla FIMI ed entrambi i concerti al Palalottomatica registrano il tutto esaurito. Ma lui non si ferma davanti al successo, anzi lo cavalca firmando importanti featuring: tra gli altri non può non essere citato quello con Carl Barve x Franco 126 in “Barceloneta”, singolo che ha ottenuto di recente il disco di platino.
Il Noisy Naples Fest e l’Etes Arena Flegrea sono, dunque, pronti ad accogliere Coez e fare un casino: la musica c’è.
A cura di Lorenzo Scuotto
