“Un giorno nuovo (Back To The Roots)” è la prima di una serie di canzoni dei Sick Tamburo riarrangiate e risuonate in versione punk melodico, stile da sempre caro al gruppo, che verranno poi racchiuse in una prossima pubblicazione intitolata “Back To The Roots (Forse è l’amore)”.
Un ritorno alle radici e al sound originario che contraddistingue da sempre la produzione dei progetti firmati da Gian Maria Accusani e il suo peculiare stile chitarristico.
Guidati dalla voce e dalla scrittura di Gian Maria Accusani, i Sick Tamburo, nati dall’esperienza Prozac + e con oltre dieci anni di storia musicale alle spalle, sono ormai considerati uno dei gruppi più interessanti e inossidabili della scena alternativa italiana: una poetica unica espressa con ritmi incalzanti e un’affascinante attitudine punk.
Con la pubblicazione della versione inedita del brano “Un giorno nuovo”, contenuto nell’omonimo album del 2017 e divenuto uno dei classici della band, i Sick Tamburo annunciano e rilasciano il primo passo del loro nuovo particolare progetto discografico.
Gian Maria Accusani ne ha parlato con Leslie Fadlon in quest’intervista.
L’intervista a Gianmaria Accusani dei Sick Tamburo
Ciao Gianmaria e benvenuto sulle pagine di Inside Music. ‘’Un giorno nuovo’’ (Back To The Roots) è un progetto che riprende una forma nuova, giusto?
Sì, è una nuova versione di un brano del nostro passato, come lo saranno la decina di brani che andranno a far parte di una raccolta, appunto ‘’Back To The Roots’’. Canzonii ri-arrangiate in chiave punk-melodico, a riprendere il mio stile chitarristico delle origini. Il disco doveva uscire ad aprile, ma vista la situazione legata al Covid, abbiamo deciso di pubblicare il primo singolo – “Un giorno nuovo” – il 4 maggio, per la fine del lockdown. Volevamo auspicare ad un giorno, davvero ‘’nuovo’’.
In effetti ‘’Un giorno nuovo’’ un po’ ci ha consolati, è stato il pezzo perfetto per questi difficili giorni. Nel titolo della raccolta avete affiancato a ‘’Back To The roots’’ la vostra famosa frase ‘forse è l’amore’, come mai?
‘’Forse è l’amore’’ è, innanzitutto, un pezzo del primo disco dei Sick Tamburo, che verrà riarrangiato anche per questa raccolta. Inoltre rappresenta un po’ l’emblema di ciò che sono stati i Sick Tamburo, che prima ancora di avere come punto in comune la musica, hanno avuto un rapporto molto stretto che, soprattutto io ed Elisabetta, non potevamo che riconoscere come amore. Un amore nel senso grande del termine, un volersi bene veramente. Questa è stata la caratteristica che ha tenuto in piedi i Sick Tamburo, prima ancora della musica. L’intero progetto di cui stiamo parlando è dedicato ad Elisabetta e ‘’Forse è l’amore’’ è la frase più giusta per farlo.

‘’Un giorno nuovo’’ ha un titolo contenente tanti valori intrinseci. Vista quello che hai e avete passato, come hai trovato la voglia di rinascere e di far rinascere i brani?
Beh, a fine gennaio la situazione di Elisabetta era già abbastanza grave; pensai che forse era il momento di fermarsi con i Sick Tamburo..un giorno però ho ripreso la chitarra in mano e mi è venuto spontaneo suonare alcuni dei pezzi dei Sick, ma in una versione diversa dal solito. Li iniziai a suonare come li avrei suonati vent’anni fa, quando dalla batteria passai alla chitarra. Suonandoli mi resi conto che mi stavo divertendo e che questi brani mi stavano regalando una grande energia, proprio quella che stavo perdendo. Ne parlai quindi con Elisabetta e decidemmo di fare questo progetto, questa raccolta cui sarebbe seguito anche un tour. Ma visto quello che sta succedendo nel mondo, le cose sono state posticipate, tranne la pubblicazione del singolo. Il senso è che continuare a far esistere i Sick Tamburo è come continuare ad avere al mio fianco Elisabetta. E questa è la spinta più forte, per riuscire ad andare avanti.
E’ una cosa bellissima e penso che Elisabetta ne sia molto contenta. Come d’altronde noi fan. Tornando alla situazione attuale, che ne pensi delle nuove prospettive per il settore musicale, soprattutto per i concerti?
Sono molto preoccupato, purtroppo. Spero ci siano delle soluzioni per ripartire, ma è chiaro che far concerti prevede di radunare gente, tendenzialmente vicina, che si muove, salta, balla..quindi evitare tutto questo è difficile da immaginare. È chiaro che si stia pensando, non so, a far sedere le persone in modo distanziato. Ben venga, meglio di niente. Ma di sicuro un concerto rock come lo conosciamo noi non sarebbe più la stessa cosa. Anche i concerti in streaming valgono, ma sono un palliativo. Il live, dietro uno schermo non è più un live.
E che ne pensi del Live Drive In?
Dipende dal genere. Potrebbe essere una soluzione, ma immaginiamoci un concerto dei Metallica: le persone nelle macchine non potrebbero nemmeno muoversi. E se gli scappa di andare in bagno? Insomma non è una cosa semplice. Forse i concerti più piccoli potrebbero essere più gestibili..però anche in quel caso, come facciamo a tener distanti le persone. Anche se volessimo credere che la gente fosse responsabile, ci basterebbe pensare a quello che sta succedendo in questi giorni di Fase 2.. Manca purtroppo, troppo spesso, il senso civico. Nonostante questo mi auguro ci sia una soluzione. È ovvio, meglio suonare davanti a persone sedute a distanza che non suonare più. Ma per risuonare come una volta ci vorrà sicuramente più di un anno, purtroppo.

Meglio il ‘’purché si riparta’’ o attendere?
‘’Purché si riparta’’ solo se le cose vengono organizzate bene, altrimenti si rischia di far più danni del dovuto.
Intanto, ci godiamo ‘’Un giorno nuovo’’ e attendiamo la raccolta. Ti va di raccontarci come sono state selezionate?
Il criterio è stato quello di provare un bel po’ di pezzi in questa nuova chiave, riarrangiandoli come ti raccontavo prima. E i brani che venivano meglio sono stati scelti per entrare nella tracklist. Comunque ci sono ancora spiragli per dei cambiamenti, visto lo slittamento dell’uscita. Un elemento particolare riguarda il fatto che i pezzi sono stati presi da tutti i nostri dischi, dal primo all’ultimo.
Come nacque l’idea dei passamontagna per la band, ormai segno distintivo(oltre al vostro inconfondibile sound)?
I Sick Tamburo nacquero grazie alla gran voglia di Elisabetta di fare qualcosa di nuovo. Iniziammo per scherzo. Ma ci rendemmo subito conto, dopo i primi pezzi, che la cosa funzionava e molto bene. E così siamo andati avanti per 10 anni. L’idea del passamontagna deriva dal provenire da un’esperienza abbastanza popolare come quella dei Prozac +. Non volendo sfruttare la cosa decidemmo di trovare una soluzione. Una di questa era il passamontagna, che come dici tu è diventata la nostra cifra stilistica, il nostro emblema. E anche dopo, quando tutti ci riconoscevano, mantenemmo il passamontagna come fosse un marchio. Quindi lo abbiamo tenuto.

Anche gli ultimi dischi, come ‘’Paura e l’amore’’ sono molto potenti, grazie a brani come ‘’Puoi ancora’’ che ci fanno ripensare ad Elisabetta con molto affetto. Quando potremo tornare a rivederci grazie ad un palco, quale saranno le canzoni della vostra carriera che non potranno mancare nella setlist?
Credo che il primo tour che faremo, quando torneremo a suonare, sarà dedicato interamente a Back to the Roots. Quindi inseriremo solo brani rivisitati in questa chiave, quella di quando iniziai a suonare la chitarra. Ma di sicuro un brano che non mancherà mai, e che non è mai mancato, è ‘’Un giorno nuovo’’, anche se stavolta in versione diversa.
Infine, facci sognare: che cosa possiamo aspettarci dai vostri prossimi live?
Sarà tutto nuovo. E speriamo di poter tornare a suonare velocemente, così da realizzare questo tour totalmente dedicato alla nuova raccolta. Un tour totalmente nuovo. E poi, in futuro si vedrà.

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