Caparezza torna con “Prisoner 709” l’atteso nuovo album non delude le aspettative ed è una vera e propria autobiografia

di Luca.Ferri

Caparezza torna con il nuovo album “Prisoner 709” e lo fa a nostro modesto parere con un lavoro più introspettivo che mai dove vengono lasciate da parte l’ironia e il sarcasmo, che lo hanno contraddistinto negli ultimi anni. Dopo aver rilasciato come primo singolo il brano  che fa da titletrack al disco è arrivato come secondo singolo estratto “Ti Fa Stare Bene”.

Probabilmente uno dei brani più commerciali della storia artistica di Caparezza con l’obiettivo di entrare nel cervello con il ritornello e canticchiarlo come se non ci fosse un domani, chapeau per la frase finale super paracula :”Questa canzone è un po’ troppo da radio, sti cazzi finché ti farà stare bene”, ascoltare per credere.

Ma vi assicuriamo che il disco è fatto di tutt’altra pasta ed è lo stesso Caparezza a svelarci qualche indizio: Quando ho scritto questo album volevo mettermi alla prova. Vorrei che ogni lavoro avesse senso. Non posso pensare se per il pubblico può essere facile o no. Non voglio fare l’educatore ma è vero che certi testi possono sbloccare qualcosa: ho iniziato ad amare il rap con i Run DMC, ma a folgorarmi è stato Frankie Hi Nrg perché non usava un linguaggio semplice, e nei suoi brani trovavo termini di cui poi andavo a cercare il significato“.

Le tracce del disco compresa la sopra citata sono 16, è vero mancano quei brani che ti facevano saltare sulla sedia già dal primo ascolto, quei brani che in ogni live di Caparezza fanno spostare la crosta terrestre almeno di qualche cm, quei brani stile MICA VAN GOGH, IL DITO MEDIO DI GALILEO, KEVIN SPACEY, DALLA PARTE DEL TORO, ILARIA CONDIZIONATA, MESSA IN MOTO, ABIURA DI ME, IL SOGNO ERETICO, VENGO DALLA LUNA, LIMITI, DUALISMI ecc ecc, ci ha provato con “L’UOMO CHE PREMETTE” ma sembra una canzone fuori posto in questo disco e poteva far benissimo parte di Verità Supposte ad esempio.

Quindi con Prisoner 709 si torna ad apprezzare il Caparezza Rapper, un disco dove si evince il disagio dell’artista, tornato a lottare per certi versi con i mostri del passato: “Anche quando hai successo puoi sentirti in gabbia. E così mi sono messo al centro in un percorso dentro la mia prigione mentale“. Un disco che fa tornare in vita Miky Mix e il primo Caparezza quello di “!?”, straordinario paroliere palesemente contrariato dal concetto di modernità “Non venerare la modernità, è di plastica. Negli anni ’30 la modernità era la svastica” e costretto a convivere con ciò che è diventato, parole che si intersecano come mattoncini del tetris su beat rap e ritornelli orecchiabili:”Dopo 17 anni di dischi e di concerti mi sono sentito un po’ intrappolato in questa vita. Ho voluto raccontare questo stato d’animo. Sono sempre stato ironico e divertente, lo sono ancora ma ci sono anche i momenti di crisi. Vorrei rassicurarvi, non sono depresso, ma si possono attraversare delle difficoltà“.

Abbandonato quasi definitivamente il Crossover, Caparezza tira fuori dal cilindro probabilmente il disco più introspettivo di tutta la sua carriera discografica. PRISONER 709 è un gran bel disco. Il voto? Varia a seconda dello stato d’animo in cui ci si trova mentre lo ascolti. BENTORNATO CAPAREZZA!

GUARDA IL VIDEO DI “TI FA STARE BENE”:

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