Il 17 Aprile, a 419 giorni dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore spettacolo, la manifestazione Bauli in Piazza – We Make Events è approdata in Piazza del Popolo a Roma.
La manifestazione si è tenuta a poco più di 6 mesi da quella del 10 ottobre 2020 a Milano, dalla quale è emerso il grave momento di difficoltà del settore, che raggruppa i lavoratori dello spettacolo, le aziende e i professionisti.
Sin dall’inizio di questa emergenza i lavoratori si sono ritrovati ad analizzare i contenuti delle proposte che man mano si sono succedute sui tavoli istituzionali e si sono confrontati per contribuire alla battaglia per i diritti e il riconoscimento dei sostegni per tutto il comparto.
Le risposte istituzionali a sostegno dei lavoratori e dei professionisti sono state sporadiche, non strutturate e, soprattutto, insufficienti.
Per questi motivi e per la totale mancanza di certezze per i mesi futuri la protesta dei lavoratori dello spettacolo continua, unitaria e condivisa.
Le richieste sono:
– sostegno ai lavoratori e alle imprese
– riforma del settore
– regole per la ripartenza
– agenda del tavolo interministeriale
In numeri:
- 1500 lavoratori dello spettacolo uniti che hanno partecipato al flash mob
- 1000 bauli in Piazza del Popolo
- Più di 50 sigle aderenti
- 419 Giorni di inattività
Sono tanti i cantanti e gli attori che hanno sposato la causa, da Renato Zero a Max Gazzè, Daniele Silvestri, Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Diodato, Roy Paci, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Flavio Insinna e Carlotta Natoli, solo per citarne alcuni; tutti in piazza insieme ai tecnici e alle maestranze.
Una protesta scenografica, ordinata, civile e nel rispetto delle norme anti-Covid, come solo i professionisti sanno fare.
Il rumore dei coperchi dei bauli che si aprono e si chiudono ha scandito il conteggio dei giorni di stop di un comparto, ormai allo stremo, che chiede certezza dei diritti e più rispetto da parte delle istituzioni.
Il settore culturale da tempo necessita di una riforma strutturale e di un cambio di percezione volto a riconoscere il valore artistico, produttivo e sociale di un comparto che crea occupazione e indotto nell’economia del paese.
Senza un intervento definitivo e il più possibile unitario le conseguenze di questa crisi saranno drammatiche,con ricadute insostenibili sulla vita dei lavoratori e sull’intero settore.
In questi lunghi mesi, caratterizzati dallo stop forzato delle attività culturali, teatri, cinema, live club e spazi culturali, nonostante si siano dimostrati luoghi sicuri, sono costantemente considerati attività produttive sacrificabili e non essenziali.
Urge, a questo punto, una legge sul lavoro affinché lo sforzo sostenuto durante la pandemia non sia completamente perso e crei terreno fertile per una riforma gli aspetti fiscali, previdenziali e della sicurezza e sul riconoscimento degli spazi culturali e sulle imprese di spettacolo.
Cosi sintetizza la manifestazione Tiziano Rossi, Presidente dell’ APS Bauli in Piazza – We Make Events Italia:
“Sono contento di vedere una piazza così bene organizzata come solo noi di questo settore sappiamo fare. Questo mi fa molto piacere, ma la cosa importante è che a questa chiamata abbiamo risposto in tanti, tante sigle, tante idee importanti.
Viviamo un momento in cui il settore potrebbe fare un grande passo in avanti; è necessario quindi ascoltare le proposte che arrivano da chi questo lavoro lo fa tutti i giorni e conosce perfettamente i lati positivi e negativi.
È una piazza che sicuramente ci darà un sacco di soddisfazioni oggi; è un linguaggio che crediamo di aver centrato e che ci mette al sicuro da ogni tipo di strumentalizzazione.
Un’avventura che è iniziata sei mesi fa e siamo contenti del nostro incontro e di tutta una serie di cose che sono successe quest’anno.
Il livello di organizzazione è altissimo e siamo riusciti a creare un’armonia tra voci diverse, come non si era mai visto in tutti questi anni. È stato un lavoro che ha voluto dire tanto tempo impegnato; sicuramente alcune differenze rimangono ma in questo momento stiamo chiedendo quattro cose molto chiare.
Queste immagini verranno poi viste dalle istituzioni, questa sera, e avranno modo di vedere una parte di questo comparto. Ci è sempre stato detto che siamo tanti ma siamo frazionati. Questa Piazza può dimostrare invece che l’unità e il dialogo si può ottenere; non è detto che “Bauli in piazza” debba parlare per tutti, ma sicuramente abbiamo costruito un percorso e adesso è importante ascoltare e soprattutto agire.
L’ordine, la disciplina, che abbiamo messo nell’organizzazione di questo evento, sono le stesse che hanno messo tante sigle e associazioni di categoria di lavoratori che in questi mesi hanno presentato protocolli di ripartenza che sono da analizzare, da far diventare operativi in tempi rapidi, perché noi abbiamo finito il nostro tempo. Grazie, davvero grazie!”
Governo ora ci vedi?
è questa la domanda che si alza dalla Piazza
Articolo a cura di Alessia Andreon
Photogallery a cura di Andrea Melaranci
Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)