Home Approfondimenti B-side, l’altro lato della musica presenta: Happy Together – The Turtles

B-side, l’altro lato della musica presenta: Happy Together – The Turtles

by InsideMusic
Happy Together

Riflettori puntati sul brano simbolo di un periodo indimenticabile della storia della musica, Happy Together friends

Intro

Pace e amore avvolgono la nuova puntata di B-side, che vola indietro nel tempo fino al lontano 1967: in pieno boom della cultura  degli hippie, gli statunitensi Turtles danno alla luce “Happy together“, contenuto nell’omonimo terzo album della band. Il pezzo  ben presto diviene l’inno di una generazione e di un periodo particolare della storia della musica. Ancoratosi saldamente alla  Billboard Hot 100 per ben tre settimane, il pezzo verrà ricordato e reinterpretato da molti altri artisti come Weezer, Captain  and Tennille, Jason Donovan, The Nylons, Simple Plan, Donny Osmond, Leningrad Cowboys, Flobots e Britney Spears, nonché  utilizzato in decine di pellicole cinematografiche nel corso degli anni. Secondo la Broadcast Music Incorporated, “Happy  Together” è la quarantaquattresima canzone americana più suonata di tutti i tempi, con oltre 5 milioni di esecuzioni solo nelle  radio americane.

A seguire il testo e la traduzione del brano:

Imagine me and you, i do,

(Immagina me e te, io lo faccio)

I think about you day and night, it`s only right

(Ti penso giorno e notte, è giusto)

To think about the girl you love and hold her tight,

(Per pensare alla ragazza che ami e tenerla stretta)

So happy together

(Così felici insieme)

If i should call you up, invest a dime,

(Se ti dovessi chiamare, investire un centesimo)

And say you belong to me and ease my mind,

(E dire che tu appartieni a me e mi sollevi)

Imagine how the world would be so very fine,

(Immagina come il mondo sarebbe bello)

So happy together

(Così felici insieme)

I can’t see me lovin’ nobody but you

(Non riesco ad immaginarmi amare nessuna a parte te)

For all my life

(Per tutta la vita)

When you`re with me, baby, the skies will be blue

(Quando tu sei con me, Baby, il cielo è azzurro)

For all my life

(Per tutta la vita)

Me and you and you and me,

(Me e te e te e me)

No matter how they toss the dice, it has to be

(Non importa il modo in cui tirano i dadi, così deve essere)

The only one for me is you, and you for me,

(L’unica per me sei tu, e tu per me)

So happy together, so happy together

(Così felici insieme, così felici insieme)

I can’t see me lovin’ nobody but you

(Non riesco ad immaginarmi amare nessuna a parte te)

For all my life

(Per tutta la vita)

When you`re with me, baby, the skies will be blue

(Quando tu sei con me, Baby, il cielo è azzurro)

For all my life

(Per tutta la vita)

Me and you and you and me,

(Me e te e te e me)

No matter how they toss the dice, it has to be

(Non importa il modo in cui tirano i dadi, così deve essere)

The only one for me is you, and you for me,

(L’unica per me sei tu, e tu per me)

So happy together, so happy together

(Così felici insieme, così felici insieme)

Me and you and you and me,

(Me e te e te e me)

No matter how they toss the dice, it has to be

(Non importa il modo in cui tirano i dadi, così deve essere)

The only one for me is you, and you for me,

(L’unica per me sei tu, e tu per me)

So happy together, so happy together

(Così felici insieme, così felici insieme)

So happy together

(Così felici insieme)

How is the weather

(Come è il tempo)

So happy together

(Così felici insieme)

We’re happy together

(Noi siamo felici insieme)

So happy together

(Così felici insieme)

Happy together

(felici insieme)

So happy together

(Così felici insieme)

So happy together

(Così felici insieme)

N.B. si consiglia di ascoltare il brano in questione durante la lettura di quanto sotto.

 

Strofa

Te lo ricordi? Era l’estate del 1969, eravamo giovani e spensierati a cavallo delle nostre vite, con il sole sul viso e tanti  passi ancora da compiere. Respiravamo amore e tutto sembrava sospeso, lieve nell’aria calda che ci circondava. Quanta fatica per  rimettere a nuovo quel vecchio van della Volkswagen! Mesi e mesi di lavoro per renderlo confortevole come una vera casa, o  quantomeno come qualcosa che vi si avvicinasse… E ci riuscimmo alla grande! E se quel terreno incolto proprio fuori città  potesse parlare quante cose ci racconterebbe? I pomeriggi passati a rincorrerci con l’erba alle ginocchia, tuffandoci uno  sull’altro e riposandoci poi sotto quel vecchio pero, dove le tue gambe mi facevano da cuscino mentre ci riempivamo la bocca e  gli occhi di progetti strampalati, programmi di viaggio e sogni limpidi e splendenti come il cielo che ci sovrastava.
Ti ricordi poi quel concerto? Quanto penammo per arrivare a vederlo, lontani com’eravamo… Il nostro fedele van macinò quelle  centinaia di chilometri come se fosse trasportato dal vento, leggero e traboccante di luce. Leggevo nel tuo sguardo  l’eccitazione di una bambina: sapevi che stavamo per assistere a qualcosa di straordinario, e anni dopo la storia della musica  ce lo avrebbe confermato. Arrivammo in quella sterminata prateria e per un attimo non riuscii a credere ai miei occhi: tutto  profumava d’amore, gioia, colori che scintillavano sui volti di quella marea di persone …
E li per quattro giorni i nostri battiti rallentarono, trascinati dalla musica in un posto che forse neanche esiste e  raggiungibile solo quando siamo insieme. Le nostre coscienze si sciolsero al sole e cominciarono a fondersi l’una nell’altra,  diluite in quelle dell’iridescente fiumana che ci circondava; ogni cosa prese vita e senso d’esistere intorno a noi, come se  qualcuno avesse improvvisamente acceso un interruttore, e cominciò a cingerci per la vita in un abbagliante girotondo in cui  l’unico appiglio solido era dato dalle tue mani, mentre i tuoi sorrisi fiorivano nei miei.
Quante volte i nostri figli hanno ascoltato queste storie? Sapere che forse non proveranno mai sensazioni simili mi  intristisce…
Come era quel pezzo che cantammo insieme al ritorno? La tua voce mi è sempre piaciuta così tanto, ogni occasione era buona per  ascoltarla… Com’è che faceva? Ah, si…

Solo

Un lieve arpeggio di chitarra apre il brano, presto raggiunto dall’incisiva ed incalzante marcia di basso e batteria. Un alito  caldo soffia sulla prima strofa e lascia al suo passaggio un flebile sussurro, incorniciato da un sommesso coro di voci  maschili. La marcia procede fino ad un crescendo scandito da un rullo di tamburi, ed a quel punto il brano esplode: l’armonia  del coro travolge ogni cosa, lasciando emergere la voce solista che acquista vigore e calore, mentre il basso si slega e  comincia a scalpitare sotto i colpi inesorabili della batteria. L’ariosità del ritornello viene scandita dallo squillo di una  tromba, limpida e acuta, che muore nella brevità della seconda strofa e rinasce nel fulmineo secondo ritornello. Riparte una  nuova strofa, allietata dal timbro cristallino di un oboe, che presto si risolve in uno stacco in cui i vocalizzi aurei del coro  occupano la scena. L’ultima strofa si distende in un carnevale di strumenti, che festosi inciampano in uno sciamare di voci;  l’euforia degli ultimi secondi improvvisamente si spegne, lasciando un’eco lontana turbinare per qualche secondo nelle orecchie  di chi ascolta… “Happy together”…

Felici insieme…

Di Luigi Izzo

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