Arisa, Una nuova Rosalba in città: un album caratteristico e riconoscibile – Recensione

di InsideMusic

A tre anni di distanza dall’ultimo progetto, l’8 febbraio è uscito il nuovo album di inediti di Arisa. Una nuova Rosalba in città, che suggella l’unione con la nuova casa discografica (Sugar Music), rappresenta un notevole cambio di rotta per l’artista. Un disco moderno che si presenta in tutta la sua vulnerabilità ed è certamente meno malinconico e più positivo rispetto ai precedenti. Un lavoro colorato, fresco e vibrante disegnato appositamente per la vocalità versatile di Arisa.

Pochi, pochissimi, artisti nel panorama musicale nostrano hanno la capacità di stupirmi continuamente. Uno di questi è sicuramente Arisa, tra le voci più eleganti, aggraziate e talentuose della musica italiana. Negli anni ci ha abituati a continui ribaltoni stilistici, così nel nuovo progetto discografico siamo difronte all’ennesima variazione di un’artista sempre eclettica e mai passiva. Una nuova Rosalba in città è la testimonianza fedele di come Arisa ami sperimentare e sperimentarsi. Sarà che le 12 tracce del disco sono impreziosite da sonorità un po’ retrò – anni ’70 e ’80, sarà che non me lo aspettavo così, proprio così com’è, ma l’album è bello, è caratteristico, è riconoscibile, è intenso e divertente allo stesso tempo. Un piccolo gioiello confezionato perfettamente, dove ogni canzone è calzante alla ”nuova Arisa” e sembra cucita addosso a lei, alla sua voce in grado di rendere giustizia ad ogni brano che scorre piacevolmente, lasciandoti alla fine un sorprendente retrogusto dolce.

Il fiore all’occhiello dell’album è ovviamente la sanremese Mi sento bene. Un brano particolare e ben riuscito. Già dal primo ascolto risalta immediatamente la sua divisione in due parti: inizia con una intensa riflessione sul senso della vita e sulla morte e si trasforma improvvisamente in una ballata da cartoon, da musical, un po’ disneyania si potrebbe dire. La canzone è un appassionato e sincero invito a vivere il qui e ora, senza lasciarsi condizionare dalle aspettative e prendendo tutto quello che di buono la vita ci regala ogni giorno, a partire dalle piccole cose, da quelle “calze a rete” a quei “pomeriggi al fiume da bambina”. Non nascondo che la prima volta che ho ascoltato la canzone sono saltata dalla sedia: “Se non ci penso più mi sento bene, se faccio quello che mi va mi sento bene”. “Ma davvero l’Arisa malinconica di Guardando il Cielo e di Controvento mi ha portato questa canzone a Sanremo?”, pensai. Io il podio glielo avrei dato a mani basse.

Nella prima traccia del disco, Dove non batte il sole, incontriamo una sensuale e provocatoria Arisa nelle vesti di Eva che conversa con il suo Adamo. Una melodia anni ’80 che non stona con il messaggio intriso nel testo, quello di lasciarsi andare. La stessa spensieratezza e orecchiabilità la ritroviamo in Tam Tam, titolo onomatopeico con sonorità folkloristiche. Entrambi sembrano brani apparentemente senza pretesa, ma che Arisa ha la capacità di rinvigorirli e alzare l’asticella per tutta la loro durata. Nella quarta traccia, Gli amanti sono pazzi, la voce di Arisa si palese in tutta la sua naturale bellezza. Un brano che parla dell’inaspettato amore, quello illogico e irrazionale, che racconta di una ragazza che incontra l’ex in compagnia dalla nuova fidanzata e si ritrova a pensare a lei: “Ho in mente solo lei, volevo solo stare fuori da guai ma poi l’ho vista l’altra sera con lui e adesso penso solo a lei”. La domenica dell’anima è una bellissima ballata emozionante e dirompente. Qui assistiamo ad un trionfo, sia sonoro che vocale. Un brano che invita a farsi coraggio e realizzare i propri sogni.

Brano interessante per testo e melodia è Minidonna, che parla dell’importanza di liberarsi dalle etichette. Una canzone progressista dal ritornello martellante (“Essere una grande minidonna, fare un minidanno, metterò la minigonna…”), dove la voce di Arisa si presenta in tutta la sua duttilità. Nella titletrack, Una nuova Rosalba in città che molto probabilmente ha un testo autobiografico, fuoriesce la necessità di raccontarsi così com’è al pubblico e farsi vedere nelle nuove vesti: “Se mi perdi e poi non mi ritrovi, accendi la radio eccomi qua, c’è un nuovo fiore un nuovo arcobaleno, una nuova Rosalba in città”. L’ottava traccia è Vale la pena, ballata struggente che porta la firma di Niccolò Agliardi e Edwin Roberts. Un brano elettro-pop che più si avvicina all’Arisa “vecchio stampo”. Il tema è incentrato sulla capacità di saper perdere e accogliere quello che viene. Si parla dell’importanza di perdonare perché “in ogni sala d’attesa abbiamo tutti bisogno delle stesse parole” e perché amare vale sempre la pena, nonostante gli ostacoli e le sofferenze.

Quando c’erano le lire, a mio avviso, è la canzone più bella. Una piccola bomboniera ben custodita che vedrei bene come singolo (estivo? Sarebbe azzeccatissimo!). Un brano pieno di cliché ben elencati (“Si stava meglio quando si stava peggio, d’estate caldo, freddo d’inverno”) capaci di fotografare ironicamente i tempi moderni governati dai social. Il sound del brano ci porta indietro nel tempo, nell’Italia degli anni ’60, quella delle balere estive e della “dolce vita” del miracolo economico. Così come sei invece è una classica ballata romantica, una dichiarazione d’amore semplice e sincera che racconta di un rapporto maturo e consapevole vissuto da chi ama completamente. “Tutti abbiam bisogno di sognare, di trovare un senso, una ragione, siamo tutti uguali sotto questo sole”, lo canta in Il futuro ha bisogno d’amore che altro non è che un manifesto rivolto a Noi, ai nostri bisogni e alle nostre speranze. Il disco si chiude con una vera “chicca”, con Amarsi in due che è una ballata intensa e raffinata con il pianoforte che rende l’atmosfera intima e soave. Il brano è inoltre la traduzione di Cristiano Malgioglio del successo dell’Eurovision Song Contest Amor pelos dois di Salvador Sobral.

Arisa, Una nuova Rosalba in città – tracklist

  1. Dove non batte il sole – (03:08)
  2. Tam tam – (03:06)
  3. Mi sento bene – (03:44)
  4. Gli amanti sono pazzi – (03:24)
  5. La domenica dell’anima – (03:38)
  6. Minidonna – (02:50)
  7. Una nuova Rosalba in città – (03:58)
  8. Vale la pena – (03:30)
  9. Quando c’erano le lire – (02:40)
  10. Così come sei – (03:42)
  11. Il futuro ha bisogno d’amore – (04:00)
  12. Amarsi in due – (02:50)
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