Dopo un ricovero all’ospedale di Detroit accanto alla famiglia natale, Aretha Franklin si è spenta all’età di 76 anni. Le sue condizioni di vita erano peggiorate improvvisamente e per questo parenti e amici avevano chiesto a tutto il mondo di pregare per la regina del Soul e di rispettarne la privacy.
Tra le voci più straordinarie di tutti i tempi, una cantante iconica, un gigante della musica soul e pop statunitense, una vita vissuta per e con la musica, marchiando il panorama musicale internazionale con successi come “Respect”, “I Never Loved a Man”, “Think”, “Chain of Fools”, “Baby I Love You”, “I Say a Little Prayer” e “The House That Jack Built”. 52 album pubblicati, 21 Grammy Awards vinti, la prima donna ad entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame, così Aretha Franklin si è guadagnata lo scettro di Regina del Soul.
Un timbro graffiante e raffinato, una voce impattante, probabilmente la più riconoscibile della storia della musica gospel e dell’R&B, un mito vivente per intere generazioni, Aretha Louise Franklin è nata a Memphis, nello Stato del Tennessee, il 25 marzo 1942. “Figlia d’arte”, in quanto la madre fu una cantante gospel, mentre il padre fu uno dei più grandi predicatori battisti, la strada del successo è stata lunga e tortuosa, faticò notevolmente a trovare il suo posto nel mondo discografico, fino al 1967 quando Jerry Wexler “adottò” professionalmente Aretha facendola entrare all’Atlantic Records. Con “I Never Loved a Man” di Ronnie Shannon e soprattutto con “Respect” di Otis Redding, canzone che diventò un inno per i movimenti femministi e dei diritti civili dell’epoca, fu capace di impressionare ed emozionare gli ascoltatori, dominando le classifiche e diventando a tutti gli effetti Lady Soul.
Dopo un successo ineguagliabile, negli anni Settanta Aretha ebbe un calo nelle vendite commerciali, per poi tornare a volare incondizionatamente nel decennio successivo grazie anche alla sua memorabile partecipazione al film cult The Blues Brothers nel 1980. Ormai è marchiata negli annali della musica la sua straripante interpretazione di Think nella pellicola cinematografica. Tra le esibizioni da “pelle d’oca”, non possiamo non citare quella ai Grammy del 1998 quando, dopo un malore che colpì il tenore Luciano Pavarotti, improvvisò in tonalità originale “Nessun Dorma”, cantando la prima strofa in italiano.
Una discografica ampia, capace di spaziare dalla musica blues alla musica pop, dalla musica gospel al rock and roll, passando per la musica psichedelica. Nel febbraio 2017 annunciò per radio che non avrebbe più tenuto concerti.
A cura di Isabella Insolia
