Ai! è uscito MANUALE ILLUSIONE un disco di tensione e catarsi

di Marianna Grechi

Venerdì 3 marzo è uscito “Manuale Illusione”, il primo album del trio Ai!. Il disco sarà accompagnato da un release party previsto il 6 maggio al Locomotiv Club di Bologna.

Registrato negli studi del Locomotiv Club di Bologna, “Manuale Illusione” è un concept di otto tracce: un’opera che prova–come afferma la band–a fare luce sulle “profondità prive di gravità”, consegnando all’ascoltatore ambientazioni notturne e sonorità eteree. Otto episodi in cui è la libertà di espressione a emergere come caratteristica principale: genere e durata dei brani non seguono le linee canoniche, lasciando spazio all’improvvisazione contaminata dalla tradizione cantautorale degli anni ’70. Anche i testi contraddistinguono l’identità dell’album, presentando una lirica lontana dalla struttura pop e priva di ritornello: brevi bonsai concettuali che rimarcano il minimalismo di “Manuale Illusione”. All’interno del disco non mancano le collaborazioni: alcune tracce sono state arricchite dai fiati di DicoFone e dalla viola di Chie Yoshidache donano un approccio coraggioso all’intero lavoro.

Dopo l’uscita dei due estratti “Blu” e “Manuale Illusione”su tutte le piattaforme digitali, l’album è stato anticipato dal videoclip della title track.

1. Dimensioni

2. Onde Concentriche

3. Blu

4. Manuale Illusione

5. 24 Febbraio

6. Dadi

7. Sopra Le Cose

8. Pergamena

L’intervista a Gabriele del trio Ai!

Gli “Ai!” nascono nella primavera del 2020 dall’incontro di Gabriele Ciampichetti e Stefano Orzes, (“TheCrazyCrazyWorld Of Mr. Rubik” ed “Eveline”). L’approccio musicale, fin da subito, si pone l’obiettivo diesplorare sonorità rarefatte sviluppando un’indole notturna, muovendosi all’interno di uno spettro sonoroche va daldesertrock al jazz, contaminato in alcunibrani dalla tradizione cantautorale anni ’70, anched’oltre oceano. All’insegna dell’improvvisazione, si parte da dei loop di basso su cui chitarra e batteria improvvisano sgretolandosi fino al minimalismo, servendosi della voce poliedrica, di Luca Fattori. Nel marzo 2021, tra il Locomotiv Club di Bologna e il Mountain Goat Studio di Sasso Marconi, registrano il disco d’esordio “Manuale Illusione”.

Abbiamo chiacchierato con Gabriele Ciampichetti del trio ed ecco cosa ci ha raccontato sugli Ai!

Ciao Gabriele! Com’è nato il vostro trio? E il vostro nome?

Io e Stefano abbiamo sempre “militato” insieme suonando. Con la pandemia l’ho chiamato perchè avevo bisogno di ricorrere alla musica per uscire da quello stato. Abbiamo improvvisato un progetto su dei loop di basso e preparato i cantati. Ci siamo accorti di aver bisogno di una voce poliedrica e abbiamo trovato Luca.
Così è nato il trio.Il nome viene dall’espressione che si usa nelle graphic novel “Ai” per indicare dolore e questa licenza poetica del fumetto ha sempre attirato la mia attenzione, come se nei fumetti facesse meno male che nella realtà. Un verso della canzone che chiude l’album PERGAMENA recita “ti perderai” ripetendo questo “ai”.

Immagino che ogni componente degli Ai! abbia diverse influenze, come le riassumeresti?

In sala prove sono usciti diversi nomi che delineassero la nostra direzione. Da Alice Coltrane con il suo jazz etnico un po’ più datato; Arthur Russel che invece rappresenta la nostra componente più sperimentale. I Talk Talk con Spirit of Eden sono un altro nostro pilastro. Ma c’è, anche tu il new jazz londinese degli ultimi anni, Alabaster DePlume in particolare. Poi abbiamo tutta la componente psichedelica come i Balck Angels, per non parlare della parte cantautorale che prende molto da quella italiana ma anche oltreoceano.

Come si ascolta MANUALE ILLUSIONE?

A mio modo di vedere questo album rappresenta quelle tensioni che si verificano appena prima della catarsi. Un po’ come ci è successo durante la pandemia dove eravamo costantemente sotto stress. Un viaggio all’interno di noi stessi che aiuta a uscire da quel momento nel modo più sincero. Eravamo in continuo ascolto e letteralmente a nervi scoperti.

Siamo arrivati in fase di registrazione con un canovaccio con dei punti fermi a cui volevamo arrivare, ma il come arrivarci è stato frutto dell’improvvisazione. Infatti il disco non sarà più possibile ascoltarlo live perchè i brani saranno sempre riconoscibili ma improvvisati.

Che performance ci dobbiamo aspettare al Locomotiv Club di Bologna?

Vogliamo presentare il disco nella maniera più emozionale possibile. Il live ha un approccio diverso e stiamo definendo proprio in questi giorni le modalità Saremo noi tre sicuramente e i fiati saranno dei campionamenti.

Che missione avete con il vostro percorso?

Non pensavamo di pubblicare il disco. Facendolo ascoltare ad amici e colleghi nell’ambito della musica abbiamo avuto dei feedback molto stimolanti e abbiamo deciso di farlo uscire. Ora però riceviamo commenti anche da sconosciuti che si complimentano e ci sentiamo in sintonia anche con il percorso di queste persone. Quindi in sostanza speriamo di emozionare anche altre persone oltre a noi stessi.

Qual è il significato del brano 24 FEBBRAIO?

Quel brano è dedicato ai lavoratori della musica. I più penalizzati in quel fatidico periodo dove non eravamo nemmeno citati. Un po’ è un invettiva sospesa che può essere comunque interpretata anche in modo soggettivo.

Che progetti avete?

Suonare il più possibile!

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