Volete un buon motivo per andare al cinema a vedere A.N.I.M.A. senza dover leggere tutta la recensione? La traccia principale della colonna sonora è Impressioni di Settembre, della PFM. E sicuramente, per molti di voi, basterà quest’unica informazione per correre al cinema. Per il pubblico più esigente, invece, è tempo di tuffarsi nella nostra recensione dell’ultima fatica di Pino Ammendola e Rosario Maria Montesanti, in un viaggio onirico tra vita e morte, tra scelte e colpe.
I due registi scelgono di affrontare il mondo della politica, e lo fanno senza mezzi termini, scagliandosi contro decenni di malcostume attraverso la metafora di Anio Mòdor, interpretato dallo stesso Ammendola, parlamentare piuttosto nella media, senza particolari tracce di corruzione o simili. Ed è proprio su ciò che giocherà la sceneggiatura di A.N.I.M.A.: Anio è un uomo qualunque, con una carriera politica che dal locale lo ha condotto al nazionale, in una spirale discendente che ne ha eroso via la purezza iniziale, lasciandone una ignava figura. Per mostrarne le colpe si ricorre ad uno stratagemma narrativo per certi versi dickensiano: il protagonista finisce in coma, e si ritrova, con lo spirito, all’interno di un tetro e lugubre aereo, in compagnia di due cinici personaggi, nel ruolo di “diavoli” sui generis. I due mostreranno al politico le sue colpe, di come le sue scelte “facili” abbiano danneggiato la vita di decine, se non centinaia di persone. La colpa di Anio non è quindi quella di aver agito per i propri comodi, quanto quella di non aver agito in favore di quegli elettori per cui tanto diceva di prodigarsi, rimanendo ignaro delle conseguenze delle proprie azioni.
La particolarità del racconto è quella di non scegliere una parte politica contro cui comporre la propria satira, preferendo lasciare Anio come simbolo e icona di una intera classe dirigente, utilizzando passato e presente per mostrare un filo conduttore attraverso i decenni della nostra storia. L’accusa diventa così generale, attraverso il tempo e lo spazio.
Molto interessante anche il punto di vista, con lo spettatore pronto ad affrontare la pellicola con gli occhi di Anio, riuscendo, nonostante ciò, a non empatizzare con lui, ritrovandosi a detestarlo, nonostante diverse scelte registiche favoriscano una sensazione di claustrofobia, in un misto di angoscia e ansia, proprie dello stesso Mòdor.
Impressioni di Settembre è la ciliegina sulla torta, spezzando in due il film, dividendone una prima e una seconda parte. Una traccia liberatoria, portatrice di speranza, una ventata in grado di stravolgere e sconvolgere il racconto stesso. All’afa di un temporale estivo che sta colpendo l’aereo si sostituisce così la fresca brezza autunnale della Premiata Forneria Marconi.
A.N.I.M.A. è un film da vedere? Decisamente sì, per lo spirito di riflessione con cui viene lasciato lo spettatore. Commedia e dramma si fondono, si mescolano, si scontrano e costruiscono una spirale di amare risate e acide conferme. Ridere si può? Ridere si deve, consapevoli di una critica che non fa sconti a nessuno.
A.N.I.M.A. è al cinema dal 9 Maggio.