Durante la terza, lunghissima, serata del 72° Festival di Sanremo, si sono esibiti per la seconda volta, tutti gli artisti in gara.
Serata fondamentale per la classifica, che ha infatti visto stravolte svariate posizioni, per via dei voti espressi dalla giuria demoscopica e dal televoto.
Per la novità sulle votazioni del 72° Festival di Sanremo vedi qui: https://www.insidemusic.it/sanremo-2022-votazioni-novita/
Storicamente, la puntata del giovedì della kermesse sanremese passa alla storia sempre un po’ in sordina… Vuoi perché viene meno la curiosità o vuoi perché tutte-quelle-canzoni in una sera di un feriale qualsiasi, risultano difficili da digerire.
Quest’anno però il buon Amadeus, da bravo padrone del Festival, distribuisce in maniera quasi impeccabile, delle variazioni brillanti sul tema, che tengono tutto sommato lo spettatore sul pezzo. Lo fa toccando tematiche sociali sempre d’attualità (vedasi Saviano ed il suo monologo sulle mafie) e scegliendo di affiancarsi a compagni di viaggio che apportano brio ed eleganza, tra le altre cose, allo show.
È il caso, ad esempio, di Drusilla Foer (di cui parleremo nel dettaglio): decisamente il salto di qualità della puntata, forse anche al di là delle più rosee aspettative.
Di rara bellezza e fruibilità è il momento in cui irrompe sul palco dell’Ariston, l’ospite musicale della serata: Cesare Cremonini, nella sua unicità di Artista, regala emozioni attraverso canzoni che “come opere d’arte, superano il tempo, intrise di talento e di fragilità”.
Tuttavia, come ogni Sanremo che si rispetti, non mancano i momenti down o meglio dire FLOP. Anche se pochi, ad onor del vero.
Veniamo al dunque!
OMAGGIO A MATTARELLA – TOP
La serata si apre con un doveroso omaggio al Presidente della Repubblica, nel giorno del giuramento del secondo mandato. Amadeus ci ricorda che il caro Presidente, nel 1978, fu tra i fortunati spettatori dell’ultimo concerto di Mina, a Viareggio. L’orchestra ci regala così “Grande, grande, grande”. EMOZIONANTE.
DRUSILLA FOER – TOP
“Non si può non amare Drusilla Foer!” saluta così Amadeus la sua partner della serata. Drusilla va a briglia sciolta, tanto che lo stesso conduttore fatica a tenerle il passo. È padrona della scena, elegante, raffinata, colta, simpatica.
L’unica che, tra l’altro, sa scendere le scale guardando con fierezza davanti a sé, la Foer è la Regina indiscussa di questa serata (e forse dell’intera edizione) tanto che sui social si scatena uno stupefacente tutti-pazzi-per-Drusilla: c’è chi vorrebbe chiedere petizioni per averla anche nelle prossime serate del Festival, chi addirittura come futura direttrice artistica. Azzeccata la Zorro-Gag, con la quale mette a tacere le polemiche che l’hanno vista protagonista in questi giorni: “Volevo tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo travestito… Così mi sono travestita!”.
Toccante il monologo (in chiusura, ahimè), in cui celebra l’unicità, nel senso più ampio del termine ed in tutte le sue forme: “La parola diversità non mi piace, è comparativa”. ICONICA.
Curiosità: Interessante lo scambio di battute tra Drusilla Foer e Iva Zanicchi, al momento della presentazione del brano di quest’ultima: Iva: “Quanto sei alta!” Drusilla: “Molto più di te!” Iva: “Hai anche altre cose più di me…” Drusilla: “Sono colta”.
CESARE CREMONINI – TOP
Prima volta all’Ariston, irrompe sul palco, carico a pallettoni.
Il SUPER ospite della serata, l’idolo delle teenagers del ’99 (e non solo), Cesare Cremonini regala al pubblico di Sanremo uno spettacolo fluente, emotivamente toccante, tanto da farci rivivere i più bei San Siro che furono (e che speriamo tornino al più presto!), in un primo momento attraverso un medley delle sue ballate di successo, per poi deliziarci, accompagnato dalla sua band capitanata dal fedele Ballo, con “50 Special”.
Il pubblico è in visibilio. STANDING OVATION.
SAVIANO – FLOP/TOP
Intendiamoci subito: l’intento è nobile. Nobilissimo.
In occasione del trentennale dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, Saviano s’impadronisce della scena, come solo lui sa fare, immergendosi in un monologo in memoria dei Giudici Falcone e Borsellino.
L’argomento è intoccabile, siamo d’accordo. Ma alle 23:35 suona un po’ come una forzatura. Un po’ TROPPO.
LA NAVE DA CROCIERA – FLOP
OK. Lo abbiamo capito. Questo simpatico (si fa per dire) siparietto sulla nave Costa Toscana, serve a far rifiatare gli orchestrali. Ma se ne sentiva proprio il bisogno?
Berti – Rovazzi, pur volendo loro tanto tanto bene, appaiono come due pinguini approdati all’Equatore. INCOMPRENSIBILE.
ACHILLE LAURO – FLOP
Si presenta in outfit elegante, o meglio: tendente al sobrio. Per un attimo si è pensato, per prosecuzione di intenti della 1° esibizione, dovesse ricevere la prima comunione stavolta. E INVECE NO.
Qui di spirituale c’è ben poco. Di elegante, ancora meno. Per tutta la durata dell’esibizione era evidente stesse pensando se togliersi i pantaloni o meno, tanto che (passatemelo!) si è temuta sul finale, la “benedizione” delle prime file…
NOSENSE.
“CIAO ZIA MARA” – FLOP
Quest’anno è ufficialmente scoppiata la FANTASANREMO MANIA. Hanno (quasi) tutti una squadra, una lega e tutti tifano per gli artisti in base alla propria formazione. I cantanti lo sanno. I cantanti conoscono addirittura il regolamento e c’è chi come Dargen arriva a modificare il testo della canzone per poter inserire frasi che apporteranno Punti di Bonus a chi lo ha in squadra.
Forse la cosa ci è sfuggita di mano?
A proposito… Vado a controllare anche la mia…
Buon Festival!
“Salvarti sull’orlo del precipizio: quello che la musica può fare.”