Home Approfondimenti Parte la nuova Rubrica “Mettetevi Comedy”: The Walking Dead, la noia è servita

Parte la nuova Rubrica “Mettetevi Comedy”: The Walking Dead, la noia è servita

by Carla Marras
the walking dead comics copertina

Ragazzi, so che parlare di The Walking Dead è un affare molto, molto rischioso, in quanto il mondo si divide in due fazioni predominanti: i fan e i detrattori. La prima categoria vuole ovviamente linciare la seconda, che grida strenuamente “questa serie è noiosa”.

E noi da che parte stiamo?

Partiamo dal presupposto che le premesse dei film zombie non brillano sicuramente per interesse o per la solida trama con cui stanno in piedi. Aggiungiamo il particolare che nessuno, quasi mai, riesce a capire il perché gli abitanti di una cittadina sperduta in America diventino improvvisamente morti viventi. Molto più semplicemente, come vuole la migliore delle tradizioni, ad inizio film viene annunciata un’epidemia zombie e ci si ritrova già catapultati nella realtà in cui questi simpatici esseri senza cervello (nel vero senso della parola) popolano la città, e un piccolo gruppo di ragazzi tenta disperatamente di scappare/sopravvivere.

The Walking Dead si trova effettivamente in una via di mezzo. Si tratta infatti di una serie in cui i morti viventi, sì, ci sono, ma non sono i protagonisti e a volte neanche si vedono in giro. Infatti, il tema cardine su cui si fonda TWD è l’essere umano, la sua psicologia, la sua attitudine alla sopravvivenza e all’integrazione. Gli zombie sono semplicemente un pretesto per sviluppare un contesto molto più ampio.

Detta così, la premessa sembra buona… ma. C’è sempre un ma. Un problema fondamentale ci fa rapidamente spostare nella fazione “questa serie è noiosa”, ovvero questo: in TWD non succede mai nulla. Lo so, lo so, ora tutta la schiera di fan avrà affilato i forconi e acceso le torce per venire a cercarmi… Ma vi chiedo di pensarci bene e fare mente locale. In 99 puntate lo schema di ciò che accade può facilmente riassumersi così:

 

Da cosa dipende questa noiosissima ripetitività?

Da tantissimi fattori, tra cui:

– Nessuno si chiede ne prova a spiegarsi la causa dell’epidemia (e questo ci porta a non avere alcuna informazione dalla prima stagione fino alla fine della, ad oggi, settima);

– I protagonisti sono tutti dei “buoni” che combattono puntualmente contro i “cattivi”;

– Nessun personaggio principale prova ad affrancarsi dalla situazione in cui si trova, ma subisce passivamente gli eventi, ogni – singola – volta.

Il punto di forza della serie doveva essere la psicologia dei personaggi, che purtroppo è terribilmente piatta e… indovinate? Ripetitiva. Se in quasi cento episodi nessun personaggio evolve, rimanendo identico e subendo avvenimenti sempre identici, si sceglie deliberatamente di non fare leva sull’unica cosa che sarebbe stata davvero interessante. Non dimentichiamo mai che lo sfondo dei TWD sono gli zombie, uno dei temi più monotoni (se non il primo) del genere cinematografico horror.

Aggiungiamo qualche altra aggravante: I luoghi in cui i personaggi si muovono sono sempre identici. Possibile che spostandosi praticamente ogni dieci puntate, la conformazione del territorio sia sempre uguale? Girano forse in tondo nelle stesse zone?

Chiediamoci anche chi taglia l’erba di tutti i campi “incolti” in cui passano zombie ed esseri umani, o chi pulisce tutte le strade. Ma soprattutto chiediamoci perché in una serie tv sugli zombie, in cui i protagonisti combattono gli zombie, nessuno chiama mai gli zombie… ZOMBIE! La sensazione di essere presi in giro, puntata per puntata, si fa fin troppo forte.

Per riassumere: i drammi psicologici dei protagonisti, i loro stati d’animo e le varie difficoltà nei rapporti umani dovevano essere i temi portanti di una serie che prometteva benissimo. Ma è stata affossata dalla noia, dalla ripetitività delle situazioni e dalla banalità dei personaggi (sia quelli principali che quelli di contorno). Al termine di ogni stagione, ci si fanno due domande fondamentali:

  • Perché l’ho guardata, se è identica alla precedente?
  • Perché devo subire almeno 10 puntate in cui promettono qualcosa che, invece, non succederà mai?

Se sei fortunato, queste domande non te le poni più perché ti sei finalmente liberato di TWD ripiegando su altri lidi, magari su qualche serie tv che abbia una trama e dei personaggi di spessore. Se invece stai resistendo, continuando a guardare le puntate con la speranza che un giorno possa succedere qualcosa, hai tutta la nostra solidarietà e una pacca sulla spalla. Vedrai, prima o poi tutto questo finirà!

Carla Marras

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