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Intervista ad Alessandro Marchi, uno dei protagonisti di Queen At The Opera

by Leslie Fadlon
Queen At The Opera voci rock b

Uno spettacolo imperdibile per i grandi amanti dei Queen, partito l’1 dicembre da Roma nella sua tournée invernale “Queen At The Opera” è lo show rock-sinfonico interamente basato sulle leggendarie musiche della band internazionale.

Sul palco le grandi voci di Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e del soprano lirico Giada Sabellico, capaci di reinterpretare i più grandi successi della band. Con loro un’orchestra d’eccezione composta dai migliori musicisti del panorama musicale odierno (tra questi, il Maestro Prisca Amori, storica spalla d’orchestra di Ennio Morricone). Classici indimenticabili e senza tempo come We Are The Champions, Bohemian Rhapsody, We Will Rock You, The Show Must Go On, Radio Ga Ga, Another One Bites The Dust saranno protagonisti assoluti dello show diretto dal Maestro Isabella Turso, in cui il pubblico diventerà parte integrante di un’esperienza unica. A dare pathos alla scena un suggestivo visual show, che emozionerà e coinvolgerà i presenti allo spettacolo.

Abbimo intervistato Alessandro Marchi, uno dei protagonisti di Queen At The Opera

Ciao Alessandro, come ci si sente a far parte di un fantastico show rock-sinfonico basato sulle musiche dei Queen?

Far parte di “Queen at the Opera” è prima di tutto sentirsi parte di una grande famiglia. Lo show funziona anche e soprattutto grazie alla sintonia e la professionalità dei miei colleghi, dai quali continuo ad imparare molto. Portare in scena le musiche dei Queen è un compito arduo, ma grazie agli arrangiamenti originali ed alla presenza di 4 vocalità totalmente differenti, il rischio di cadere nell’imitazione è scongiurato. Freddie Mercury è stato per me un’ideale da seguire. Ho studiato la sua vita e la sua musica sin da bambino, appassionandomene fortemente. “Queen at the Opera” è per me la realizzazione di un sogno, quello di descrivere musicalmente e fisicamente la mia infanzia, ed il mio amore per il più grande gruppo di tutti i tempi, i Queen.

“QUEEN AT THE OPERA” torna così nei teatri. Cosa ci dobbiamo aspettare dallo spettacolo?

Descriverei lo show come un connubio meraviglioso tra il rock e la classica. Un’unione di due mondi apparentemente contrastanti, eppure così vicini. La voce dei violini, unita al sound sporco di una chitarra elettrica, vi daranno la sensazione di vestire i Queen di un nuovo abito, ricercato e coinvolgente. Potete aspettarvi passione, divertimento, lacrime, coinvolgimento e tanta voglia di emozionarsi. Sarete quindi parte integrante dello show, partecipando attivamente in diversi momenti dello spettacolo. Si tratta infatti di un Visual Show, in cui palco e platea non saranno poi così distanti. Le nostre riprese video saranno proiettate in diretta su un grande schermo alle nostre spalle, dando la sensazione anche allo spettatore più lontano, di vivere in prima persona la magia in cui questo show vi può trasportare.

Quanto è importante la presenza dell’orchestra (tra l’altro di questa fenomenale orchestra)?

L’orchestra è parte fondamentale dello spettacolo. Gli arrangiamenti originali, scritti ed interpretati dai diversi Direttori che si sono succeduti nel tempo, sono una vera e propria poesia per voi e per noi. Canzoni meravigliose come “Love of my life”, “The show must go on” e “Barcelona” assumono tutto un altro sapore, dal momento in cui 40 musicisti uniscono i cuori all’unisono ad ogni replica, facendo sognare adulti e bambini. La produzione ha voluto premiare e dare spazio ai giovani, formando un’orchestra fresca e talentosa, guidata dall’esperienza di alcuni elementi di spicco come Prisca Amori, primo violino e spalla di Ennio Morricone.

Queen At The Opera voci rock b
Queen At The Opera voci rock b

Il tuo brano preferito dei Queen?

Questa è una domanda che mi mette in difficoltà. Da fautore dei Queen amo ogni album, in particolar modo “A night at The Opera”, album da cui tra l’altro prende ispirazione proprio il nome del nostro show. Per rispondere, credo che in effetti ci sia un solo pezzo che per me abbia un valore maggiore rispetto ad altri: “in my defence”. Un brano struggente, scritto e interpretato da Freddie Mercury in uno dei suoi album solista. Non ho parole per descrivere la meraviglia di questa melodia e di questo testo, così semplice eppure così forte ed efficace. Penso che qui si racchiuda tutta la vera anima di Freddie Mercury, e di tutti quei cantanti che presi dal successo… hanno dimenticato di sentirsi “piccoli”, nei confronti del male che pervade il mondo! Abbiamo voluto inserire questo pezzo all’interno della nostra scaletta, nonostante non sia una delle grandi hit. Questo perché lo spettacolo deve in ogni modo evitare di risultare banale o scontato. Amiamo stupire il nostro pubblico con canzoni di nicchia, che descrivano al meglio me e gli altri performer.

L’esperienza più bella di questo spettacolo finora?

Sarebbero tantissimi gli aneddoti da raccontare, ma ad oggi il concerto più bello che io ricordi rimane quello di Tindari, nel 2019. Un meraviglioso teatro greco ha fatto da cornice allo show, rendendolo ancora più suggestivo. Alle nostre spalle il panorama meraviglioso del mare siciliano, e ad accoglierci uno dei pubblici più calorosi che io ricordi in tutta la mia carriera di performer. La tournée siciliana è stata sicuramente una grande esperienza da condividere come squadra. Ci ha rafforzato, unito e ci ha dato la possibilità di conoscerci anche al di fuori dell’ambito professionale. Credo sia un requisito fondamentale per trasmettere agli spettatori non soltanto musica, ma la sensazione che tutti stiano remando nella stessa direzione, con tanto cuore e tanta responsabilità.

Come mai scegliere proprio Roma e uno dei suoi auditorium per l’apertura del tour? E come è andata?

Per il secondo anno consecutivo abbiamo scelto di cominciare da Roma. Lo spettacolo nasce proprio qui nel 2015, e da qui è giusto che risorga ogni anno dalle ceneri, per iniziare una nuova vita. Roma ci ama e ci accoglie sempre con grande passione e calore. Sarà il fascino della capitale o l’affetto del pubblico Romano, ma partire da qui è sempre una forte emozione per tutti noi. Ci tengo fortemente a sottolineare che il giorno scelto per il debutto, ha un valore importante per la tournée. Il 1 dicembre infatti si “festeggia” la giornata mondiale contro l’aids. Sappiamo tutti quanto Freddie Mercury abbia sofferto per questa terribile malattia, fino ad arrivare alla sua morte. Abbiamo quindi voluto ricordare Freddie anche attraverso questo messaggio: “È giusto lottare SEMPRE per il bene e per la ricerca, affinché ciò che ha distrutto vite in passato, non possa più affliggerci nel presente”. Non potevamo iniziare al meglio, con due sold out meravigliosi, in uno dei teatri più importanti di tutta Roma. Abbiamo ricevuto critiche stupende, anche da persone molto importanti nel mondo dello spettacolo. Sono stati infatti parecchi i volti noti tra il pubblico, che hanno presenziato nelle prime file della nostra platea. Debuttare è la parte più emozionante della tournée, e possiamo dire di averlo fatto davvero al meglio.

Dopo l’Italia toccherete altre tappe?

Lo spettacolo al momento conta già circa 30 date italiane, nei maggiori teatri provinciali, tra cui Ariston, Geox, Arcimboldi e molti altri. Sono molte anche le proposte per l’estero, per le quali stiamo contrattando e per le quali sarà presto prevista la messa in vendita per la prossima stagione. Non vogliamo spoilerare troppo, ma lo Show si sta evolvendo di anno in anno, con importanti collaborazioni e grandi sponsor, che rendono il tutto sempre più di rilievo nell’ambito professionale.

Queen At The Opera soprano b
Queen At The Opera soprano b

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